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Apertura partita iva per Amazon: vendere in regola

Partita iva per Amazon: come vendere in regola

SOMMARIO

Da anni assistiamo alla crisi inarrestabile dei negozi (sono più di 20 mila quelli chiusi nel 2018), e alla crescita vertiginosa delle vendite online. Acquistare online è diventato molto comune anche per chi non è avvezzo a internet, e molti hanno incominciato a vendere online sia su siti propri sia attraverso Amazon e ebay.

Con il post di oggi forniamo un’utile guida per chi vuole avviare una vendita online sfruttando il vantaggio di Amazon e quindi avere un ampio numero di visitatori. Analizziamo step by step gli adempimenti necessari per avviare il negozio online, avere i propri prodotti sul marketplace numero 1 al mondo, dall’apertura della partita IVA per Amazon, all’iscrizione al Registro delle Imprese fino ai contributi previdenziali.

Come funziona la vendita online

Il commercio elettronico è stato introdotto la prima volta in Italia con il Decreto Bersani (articolo 21 del D.Lgs n. 114/98). Non si differenzia dalle altre forme di vendita fisiche, ciò che cambia è solo il canale utilizzato.

Spesso, anziché utilizzare siti propri di eCommerce, ci si affida a marketplace come Amazon. Il vantaggio di questa scelta consiste nel gran numero di visitatori del sito del colosso americano famoso in tutto il mondo. Per iniziare a proporre sul mercato online i propri prodotti, occorre registrarsi come venditore su Amazon e seguire l’iter di iscrizione indicato al seguente link.

Vediamo quando, per chi intende cominciare a vendere su Amazon, è necessario aprire una partita IVA Amazon e tutti gli adempimenti successivi.

Vendere su Amazon senza partita IVA

Nel caso in cui la nostra vendita su Amazon sia del tutto occasionale, in quanto ad esempio si vende un oggetto che non viene più utilizzato, occorre rilasciare una semplice ricevuta per vendita occasionale. Attenzione però, in caso di vendita di beni sporadica non è possibile ricorrere alle c.d. “prestazione occasionale”. Inoltre, è bene ricordare che non esiste un limite di guadagni, superato il quale occorre aprire partita iva per Amazon.

L’apertura della partita iva diventa necessaria quando trattasi di attività abituale. Ma vediamo meglio cosa si intende e quali sono obblighi fiscali per vendere su Amazon.

Quando aprire partita IVA per Amazon?

Come anticipato, se si vende in maniera non abituale, non ci sono particolari adempimenti da porre in essere. Occorre invece aprire partita IVA quando si esercita un’attività abituale e continuativa di vendita, come ad esempio quando si ha un sito internet oppure si ha un proprio account di venditore su Amazon a prescindere dai guadagni o dal numero di operazioni concluse.

Gli adempimenti per aprire un negozio online su Amazon sono diversi. Oltre all’apertura della partita IVA, occorre rispettare un iter burocratico che prevede la presentazione della SCIA, l’iscrizione al Registro Imprese e all’INPS. Vediamo nel dettaglio i passaggi da effettuare per capire come vendere su Amazon.

Quali gli step per avviare un’attività di vendita su Amazon?

Gli step da seguire per vendere su Amazon sono:

  1. aprire la partita IVA per Amazon utilizzando il modello AA9/12. Importante la scelta del codice ateco giusto e del regime fiscale da adottare.
  2. compilare la SCIA – Segnalazione Certificata di Inizio Attività;
  3. presentare la richiesta di iscrizione al registro imprese;
  4. iscriversi all’INPS artigiani e commercianti.

Tutti questi adempimenti vengono effettuati attravero ComUnica, utilizzando la procedura web del registro imprese. Analizziamo nel dettaglio ciascuno step.

Scelta del codice ateco per vendere online su Amazon

Il codice ateco rappresenta l’attività che si andrà a svolgere, da indicare nell’iscrizione al registro imprese tenuto dalla Camera di Commercio, nella SCIA da presentare al Comune di residenza nonchè all’atto dell’iscrizione alla gestione commercianti dell’INPS.

Per l’attività di eCommerce il codice ATECO giusto è:

47.91.10 – “Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet

Regime fiscale per vendere online

Quando si apre partita IVA per Amazon occorre scegliere il regime fiscale da adottare. A seconda del regime fiscale scelto, infatti, variano gli adempimenti contabili e fiscali nonché le imposte e i contributi da pagare. Per cercare di arginare i costi e le spese, soprattutto nella fase di incertezza iniziale, la soluzione potrebbe essere quella di ricorrere all’unico regime fiscale agevolato attualmente esistente: il regime forfettario. Trattasi di un regime fiscale semplificato, regime naturale per le partite IVA individuali con una soglia di fatturato massimo di 65.000 euro. Il reddito è determinato con un coefficiente di redditività che varia in base al codice ateco.

ATTENZIONE! Le fatture nel regime forfettario vengono emesse senza applicare l’IVA. Per sapere come emettere fattura nel regime forfettario consultare il nostro post COME EMETTERE LA FATTURA NEL REGIME FORFETTARIO). L’imposta da applicare sul reddito nel regime forfettario start-up è molto vantaggiosa ed è pari al 5% per i primi 5 anni di attività, dopo i quali sale al 15%. Ma vediamo meglio con un esempio pratico.

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eCommerce: caso pratico

Consideriamo un attività di eCommerce con incassi lordi di euro 30.500 (ovvero scorporando l’IVA in caso di regime ordinario ricavi pari ad euro 25.000), contributi INPS versati nell’anno precedente pari ad euro 3.529,06 e costi di acquisto per euro 10.000.
Si precisa per l’attività di eCommerce, nel regime forfettario, il limite di ricavi è pari ad euro 65.000, il coefficiente di redditività è pari al 40% e non è possibile dedurre i costi e detrarre l’IVA sugli acquisti.

Vediamo le differenze nella seguente tabella.

DescrizioneRegime ForfettarioRegime OrdinarioRisparmi
Reddito30.500 * 40% = 12.200(25.000 – 10.000) = 15.000
Oneri deducibili3.529,063.529,06
Imponibile fiscale8.670,9411.471
IRPEF netta1.758
Add.li IRPEF 2%229
IMP. SOST. 15%1.301
Totale imposte1.3011.987686
Vendite IVA5.500
ACQUISTI IVA2.200
Risparmio IVA3.3003.300
Totale Risparmio3.986

Nell’esempio, risulta evidente la convenienza ad adottare il regime forfettario, realizzando un risparmio totale di euro 3.986.Un risparmio aggiuntivo è dovuto allo sconto contributivo pari al 35% dei contributi INPS fissi.

Attenzione però! Tutto questo è possibile solo se si possiedono i requisiti per accedere al regime forfettario 2019. Per verificarlo, consultate il nostro post al seguente link: Regime Forfettario 2019 e nuovi limiti

Come funziona la SCIA

La SCIA è la comunicazione di inizio attività da inviare allo sportello unico per le attività produttive del comune (c.d. SUAP) dove ha sede l’attività. Per gli eCommerce occorre considerare il comune di residenza anagrafica, quando non si dispone di un altro luogo fisico per l’esercizio dell’attività.
La comunicazione permette alle imprese di iniziare, modificare o cessare un’attività produttiva (artigianale, commerciale, industriale) immediatamente. Il tutto senza dover attendere i tempi e l’esecuzione di verifiche e controlli preliminari da parte degli enti preposti.

Iscrizione registro imprese

La procedura di iscrizione al registro imprese è stata semplificata: è possibile presentare un’unica comunicazione, c.d. ComUnica, per adempiere agli obblighi di comunicazione nei confronti di diversi enti quali la Camera di Commercio, l’INPS, l’INAIL e l’Agenzia delle Entrate. Il tutto utilizzando una procedura telematica. L’iscrizione al Registro delle Imprese, tenuto dalla Camera di Commercio, non è gratuita e comporta i seguenti costi:

  • diritti camerali pari a circa euro 60 per le ditte individuali;
  • diritti di segreteria pari ad euro 18;
  • imposta di bollo pari ad euro 17,50.

A questi costi vanno aggiunti gli eventuali compensi dovuti al professionista che presenta la richiesta di iscrizione, il costo per l’apertura della PEC e l’eventuale costo sostenuto per la firma digitale.

Una volta presentata la domanda, viene valutata dall’Ufficio e, se completa, viene rilasciato il certificato di iscrizione, inviato all’indirizzo PEC indicato in ComUnica.

INPS e Partita IVA per Amazon

Contestualmente all’apertura della partita IVA deve essere aperta una posizione INPS alla Gestione IVS per Artigiani e Commercianti. Il problema principale, in termini di costi fissi, quando si apre una partita IVA per vendere su Amazon è rappresentata dai contributi fissi dovuti, anche con fatturato zero, alla Gestione Commercianti ed Artigiani INPS sul reddito minimale di euro 15.710. Normalmente i contributi INPS fissi annuali sono pari ad euro 3.777,84 (così suddivisi: euro 3770,40 a titolo di IVS, euro 7,44 a titolo di maternità). Tuttavia, nel regime forfettario, è prevista la possibilità di chiedere la riduzione del 35% dei contributi dovuti alla Gestione Commercianti INPS. Per effetto della riduzione, la quota di contributi fissi da versare passa da euro 3.777,64 annuali ad euro 2.458,20 da versare in 4 rate trimestrali di pari importo.

Partita IVA per vendere su Amazon e lavoro dipendente

E coloro che vogliono vendere su ebay o Amazon essendo già lavoratori dipendenti? Se trattasi di un contratto di lavoro dipendente full time e si decide di aprire un eCommerce su Amazon, si è esonerati dal versamento dei contributi previdenziali derivanti dall’attività commerciale. Questo però a patto che l’attività di lavoro dipendente sia prevalente rispetto a quella imprenditoriale. Per approfondire l’argomento consultare il nostro post Partita IVA e Lavoro Dipendente: Possono Convivere?.