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Ecco il decreto rilancio, già decreto maggio ed ex decreto aprile

Ecco il decreto rilancio, già decreto maggio ed ex decreto aprile

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Sommario

Signori e Signore, Ladies and Gentleman è stato finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Rilancio. Tante le misure introdotte per fronteggiare gli effetti economici della crisi sanitaria per il Coronavirus.

Vediamo nel dettaglio le misure contenute nel Decreto Rilancio iniziando subito con una bella notizia su un nuovo finanziamento a fondo perduto.

Contributo a fondo perduto per le partita IVA

Introdotto un contributo a fondo perduto per i soggetti titolari di reddito d’impresa e di lavoro autonomo con ricavi o compensi non superiori ai 5 milioni di euro in attività alla data di presentazione dell’istanza.

Possono accedere al contributo coloro che hanno subito una riduzione di almeno il 33% del fatturato di aprile 2020 rispetto a quello di aprile 2019. Il contributo è calcolato applicando una percentuale alla differenza fra il fatturato relativo al mese di aprile 2020 e quello del mese di aprile 2019. La percentuale varia a seconda del fatturato e più precisamente:

  • 20% per coloro che hanno ricavi o compensi non superiori a 400.000 euro
  • 15% per soggetti con compensi o ricavi compresi fra 400.000 e 1 milione di euro
  • 10% per i titolari di p.iva con ricavi o compensi fra 1 e 5 milioni di euro

Il contributo minimo, erogato a giugno dall’Agenzia delle Entrate e non soggetto a tassazione, è pari a 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche. Trattasi di un contributo esentasse.

Per ottenere il contributo a fondo perduto è necessario presentare un’istanza telematica all’Agenzia delle Entrate sulla base delle indicazioni che saranno definite da un provvedimento successivo.

Leggi anche: Il contributo a fondo perduto del Decreto Rilancio

Rinnovo Bonus 600 euro per autonomi e professionisti

Confermato ad aprile il bonus di 600 euro del Decreto Cura Italia per i titolari di partita IVA che hanno già percepito l’indennità relativa al mese di marzo. Vediamo nel dettaglio quali sono i provvedimenti introdotti dal Governo non cumulabili con pensioni o stipendi:

  • Bonus 600 euro per il mese di aprile: erogato anche per aprile lo stesso indennizzo previsto a marzo (cfr. Il bonus 600 euro del Decreto Cura Italia). I beneficiari sono: professionisti non iscritti agli ordini, co.co.co. in gestione separata, artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri, stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali, lavoratori del settore spettacolo, lavoratori agricoli, stagionali diversi dal settore turismo, lavoratori occasionali e intermittenti
  • 1.000 euro per il mese di maggio: viene riconosciuta ai liberi professionisti titolari di partita I v a, non in pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, che abbiano subito una riduzione di almeno il 33% del reddito nel secondo bimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. Viene riconosciuta anche ai Co.Co.Co che hanno cessato il rapporto di lavoro all’entrata in vigore del decreto
  • Professionisti ordinistici: continuano a essere gestiti dalle casse professionali per i mesi di aprile e maggio

ATTENZIONE: lavoratori autonomi, artigiani, commercianti e coltivatori diretti che hanno registrato un calo minimo del fatturato pari al 33%, per il mese di maggio, potranno richiedere unicamente il bonus a fondo perduto erogato dall’Agenzia delle Entrate. Il bonus a fondo perduto ha un valore minimo di 1.000 euro.

Anche per i mesi di aprile e maggio i professionisti con casse autonome (avvocati, medici, commercialisti, notai, geometri, etc) possono richiedere l’indennità per il sostegno del reddito alla propria cassa di previdenza.

Cancellazione del saldo e acconto Irap

Un’ulteriore forma di sostegno aggiuntiva alle imprese e lavoratori autonomi con fatturato inferiore a 250 milioni di euro riguarda l’agevolazione IRAP. Infatti, le citate partita IVA non sono tenute al pagamento a al saldo dell’Irap per il 2019, né della prima rata dell’acconto dovuta per il 2020.

Credito d’imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro

Introdotto un credito di imposta pari al 60% delle spese sostenute nel 2020 per la riapertura in sicurezza degli esercizi aperti al pubblico con un tetto massimo di spesa pari a 80.000 euro. Il credito d’imposta è utilizzabile in compensazione ed è cedibile ad altri soggetti, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari.

Agevolazioni per gli affitti e bollette

Il Decreto Rilancio ha previsto per le imprese con ricavi inferiori ai 5 milioni di euro un credito d’imposta pari al 60% del canone di locazione, leasing o concessione di immobili a uso non abitativo. Per le strutture alberghiere il credito d’imposta spetta a prescindere dal volume di affari registrato. Il credito d’imposta è calcolato sull’importo versato a marzo, aprile e maggio a condizione che i locatari abbiano subito un calo di almeno il 50% del fatturato rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Ridotti gli oneri delle bollette per i mesi maggio, giugno e luglio 2020, in particolare quelle delle piccole attività produttive e commerciali. In particolare, saranno ridotti gli “oneri di trasporto e gestione del contatore” e gli “oneri generali di sistema“.

Bonus babysitter e bonus figli

Prorogato il Bonus Baby sitter covid – 19 e aumentato da 600 a 1.200 euro. Le indennità sono riconosciute a condizione che i lavoratori domestici non siano conviventi col datore di lavoro.

Il bonus riguarda due mensilità e può essere utilizzato anche per l’iscrizione ai centri estivi. Per i lavoratori dipendenti del settore sanitario il bonus aumenta da 1.000 a 2.000 euro e anche in questo riguarda due mensilità.

Bonus badanti e colf

Introdotto per la prima volta dal Decreto Rilancio il bonus Colf e badanti. Il bonus spetta ai lavoratori domestici con uno o più contratti di lavoro per oltre 10 ore alla settimana, attivi al 23 febbraio 2020. Il bonus copre i mesi di aprile e maggio 2020 e prevede un’indennità mensile pari a 500 euro.

Bonus vacanze

Tra le misure del Decreto Rilancio troviamo la tax credit vacanze ossia un credito di imposta riconosciuto per il 2020 alle famiglie con un reddito ISEE non superiore a 40.000 euro per il pagamento dei servizi offerti dalle imprese turistico ricettive.

Il credito è utilizzabile da un solo componente per ciascun nucleo familiare ed è pari a

  • 500 euro per ogni nucleo familiare
  • 300 euro per i nuclei familiari composti da due persone
  • 150 euro per quelli composti da una sola persona

Super Ecobonus al 110%

Introdotta dal Decreto Rilancio una detrazione fiscale al 110% delle spese per i lavori di riqualificazione energetica e/o antisismica. La detrazione si applica alle spese sostenute dal primo luglio 2020 al 31 dicembre 2021 per interventi di isolamento termico e altri interventi volti all’efficienza energetica. Fra gli interventi sono compresi anche quelli per la riduzione del rischio sismico (sismabonus) e relativi all’installazione di impianti fotovoltaici e colonnine per la ricarica di veicoli elettrici.

Nella pratica, se una famiglia effettuerà lavori di ristrutturazione rientranti nel super ecobonus sulla propria abitazione che ricadono all’interno degli interventi sopra elencati, ad esempio per un importo di 1000 euro potrà in alternativa:

  • richiedere in dichiarazione una detrazione pari al 110% del costo dei lavori (e quindi nel nostro caso 1100 euro), che potrà utilizzare in compensazione in 5 quote annuali di pari importo
  • cedere la detrazione fiscale, ottenendo uno sconto in fattura pari al 100% del costo dei lavori da parte dell’impresa che ha effettuato la ristrutturazione. L’impresa a sua volta potrà utilizzare il credito d’imposta in compensazione in cinque quote annuali oppure potranno cederlo a terzi per ottenere immediatamente la liquidità necessaria.

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2 commenti

  • Salvatore canu

    Sono una p. Iva dal gennaio 2019 e’ ho avuto un calo del fatturato nel 2020 del 100/100
    Non ho un conto corrente bancario ma un cc delle Poste italiane
    Posso farmi accreditare il contributo a fondo perduto sul cc postale?
    Stesso discorso per la pratica per il finanziamento di 25.000 del Fondo garanzia.
    Possono le poste fare richiesta al fondo garanzia per l’accreditamento del finanziamento di 15.000 euro?
    Salvatore canu
    Cagliari
    Tel 333 2803690

    • Dott.ssa Michela Vernieri Cotugno

      Gentile Salvatore, per il bonus a fondo perduto non ci sono problemi sul c/c postale. Rispetto invece per il finanziamento 25.000 dovrebbe verificare se le poste lo erogano. Cordialità

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