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Imposte sugli affitti brevi: come dichiarare il reddito

SOMMARIO

Le locazioni brevi rappresentano un’opportunità interessante per i proprietari immobiliari, ma è essenziale comprendere come dichiarare correttamente il reddito derivante da queste attività. In questo articolo, esploreremo le modalità di tassazione, e quindi le imposte sugli affitti brevi, i regimi fiscali applicabili e gli obblighi dei locatori, con esempi pratici per una maggiore chiarezza.

Cosa sono le locazioni brevi?

Le locazioni brevi sono contratti di affitto di immobili ad uso abitativo con una durata non superiore a 30 giorni. Questi contratti possono includere servizi accessori come la fornitura di biancheria e la pulizia dei locali. Sono stipulati da persone fisiche non nell’esercizio di attività d’impresa e possono essere gestiti direttamente dai proprietari o tramite intermediari, come agenti immobiliari o portali web.

Regimi fiscali per le locazioni brevi

Esistono due principali regimi fiscali per dichiarare il reddito derivante dagli affitti brevi:

  1. Tassazione IRPEF
    Il reddito può essere considerato reddito fondiario per i proprietari o reddito diverso per i comodatari
  2. Cedolare Secca
    Applicabile sia ai proprietari, ai sublocatori che ai comodatari.

Tassazione IRPEF

La tassazione IRPEF del reddito da locazione breve prevede che il reddito concorra alla formazione del reddito imponibile IRPEF del contribuente. Per i redditi fondiari, l’imponibile è pari al 95% del reddito percepito, con una deduzione forfettaria del 5%. Questa modalità è particolarmente utile se si possono sfruttare deduzioni e detrazioni fiscali.

Esempio Pratico:

Immaginiamo che tu abbia percepito 10.000 euro di reddito da locazione breve in un anno. Con la tassazione IRPEF, solo il 95% di questa somma sarà soggetto a tassazione, quindi 9.500 euro. Supponiamo che tu rientri in uno scaglione IRPEF del 25%, l’imposta sarà:

9.500 euro x 25% = 2.375 euro

Cedolare Secca

La cedolare secca applica un’imposta del 21% sul canone lordo di locazione, senza possibilità di dedurre i costi sostenuti. Questo regime fiscale può risultare conveniente per chi desidera una tassazione semplificata e prevede un’aliquota fissa inferiore al primo scaglione IRPEF.

Esempio Pratico:

Utilizzando lo stesso esempio di prima, se opti per la cedolare secca su un reddito di 10.000 euro, l’imposta sarà calcolata sull’intero importo:

10.000 euro x 21% = 2.100 euro

Imposte sugli affitti brevi: ritenuta del 21%

Se le locazioni brevi sono gestite tramite un intermediario o un portale web, è prevista una ritenuta del 21% sul canone di locazione. Questa ritenuta è a titolo di acconto per la tassazione IRPEF e a titolo d’imposta per la cedolare secca. L’intermediario è tenuto a versare la ritenuta e rilasciare una certificazione unica al locatore, necessaria per la dichiarazione dei redditi.

Adempimenti Fiscali per i locatori

Indipendentemente dal regime fiscale scelto, chi percepisce redditi da locazione breve è obbligato a presentare la dichiarazione dei redditi. Se l’attività è gestita senza intermediari, il locatore deve dichiarare l’intero reddito percepito nella propria dichiarazione.

Affitti Brevi con più di quattro immobili

Se un soggetto destina più di quattro immobili a locazione breve, l’attività è considerata imprenditoriale e non può beneficiare della cedolare secca. In questi casi, è necessario aprire una partita IVA e gestire l’attività come impresa.

Imposte sugli affitti brevi: come scegliere

La scelta del regime fiscale per le locazioni brevi dipende dalla situazione individuale e dalla possibilità di sfruttare deduzioni e detrazioni fiscali. È consigliabile effettuare una simulazione annuale per determinare la modalità di tassazione più conveniente.

Esempio Comparativo

Supponiamo che tu abbia percepito 15.000 euro di reddito da locazione breve e che tu possa dedurre 1.000 euro di spese nella dichiarazione IRPEF.

  • Tassazione IRPEF:
    • Reddito imponibile: 15.000 euro – 1.000 euro (spese) = 14.000 euro
    • Reddito tassabile al 95%: 14.000 euro x 95% = 13.300 euro
    • Imposta (aliquota 25%): 13.300 euro x 25% = 3.325 euro
  • Cedolare Secca:
    • Reddito imponibile: 15.000 euro
    • Imposta al 21%: 15.000 euro x 21% = 3.150 euro

In questo caso, la cedolare secca risulta più conveniente.

Il regime fiscale degli affitti brevi offre diverse opzioni che possono influenzare significativamente il carico fiscale. La tassazione IRPEF permette di sfruttare deduzioni e detrazioni, mentre la cedolare secca offre una tassazione semplice e diretta. La scelta del regime fiscale più adatto deve essere valutata attentamente, tenendo conto delle proprie circostanze personali e fiscali.

Se desideri approfondire e valutare la tua situazione personale, IlCommercialistaOnline è a tua disposizione per una consulenza personalizzata. Contattaci per ottenere il massimo risparmio fiscale e gestire al meglio i tuoi redditi da locazione breve.

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