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Ecco tutte le flat tax 2019

Flat tax 2019: interessati le partite IVA e, tra gli altri, i professori, i pensionati, le start-up.

SOMMARIO

Ecco tutte le Flat tax 2019: nuovo regime forfettario partite IVA, pensionati che rientrano dall’estero, professori per lezioni private e cedolare secca su locazioni commerciali.

La Flat tax o tassa piatta è un’imposta fissa che si applica a tutti i contribuenti nella stessa misura a prescindere dal reddito. A differenza di come funzionano le imposte progressive come l’IRPEF, che hanno aliquote differenziate a seconda della fascia di reddito, sulla base del principio che le tasse non sono uguali per tutti, ma sono più elevate per chi guadagna di più. Esempi di flat tax introdotti in Italia sono: il regime delle nuove attività produttive, il regime del minimi e poi il regime forfettario. A partire dal 2019 la platea dei contribuenti che potrà applicare la flat tax si è esteso e sarà applicabile non soltanto dai titolari di partita IVA, ma anche ad altre categorie. Analizziamo allora tutte le flat tax 2019.

Partita IVA e Flat tax

Tra le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2019 sicuramente quella più importante riguarda flat tax partita IVA 2019. Nell’ottica di alleggerire la pressione fiscale dei lavoratori autonomi, categoria spesso dimenticata, la Legge di Stabilità 2019 ha esteso la platea dei soggetti che possono adottare il regime forfettario. Di fatto, la flat tax per partita IVA non è un nuovo regime fiscale, bensì una rivisitazione del regime forfettario 2016.

Con la flat tax partita IVA 2019 è stato variato il lite di fatturato e reso uguale per tutti i codici ATECO portandolo a € 65.000. L’aliquota applicata prevista resta fissa al 15%. La tassazione Start-Up è fissa al 5%. Invariate le percentuali dei coefficienti di redditività per i diversi codici ATECO.

Per un approfondimento su regime forfettario 2019 è possibile consultare il nostro post di approfondimento Regime Forfettario 2019 e nuovi limiti

La nuova flat tax 2019 per le partite IVA inciderà, tra le altre, sulle seguenti attività: commercio al dettaglio e all’ingrosso; attività professionali e intellettuali; commercio (anche ambulante) di alimenti e bevande; commercio ambulante non alimentare; servizi di alloggio e ristorazione; attività immobiliari. Facciamo un esempio: il regime forfettario di cui godevano gli avvocati (e tutti i professionisti intellettuali) prevedeva quale limite di fatturato € 30.000; dal 2019, tale soglia verrà elevata a € 65.000.

A decorrere dal 1° gennaio 2020, le persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni, che nel periodo d’imposta precedente a quello per il quale è presentata la dichiarazione hanno conseguito ricavi o percepito compensi compresi tra € 65.001 e € 100.000 ragguagliati ad anno, possono applicare al reddito d’impresa o di lavoro autonomo, determinato nei modi ordinari, un’imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito, delle addizionali regionali e comunali e dell’imposta regionale sulle attività produttive di cui al decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, con l’aliquota del 20%.

Flat tax professori per lezioni private

Arriva dal primo gennaio 2019 un’imposta al 15% anche per gli insegnanti che impartiscono lezioni private e ripetizioni, svolte dai docenti titolari di cattedre nelle scuole di ogni ordine e grado . Lo scopo è quello favorire l’emersione del lavoro in nero applicando un regime fiscale agevolato ai tanti professori che fanno doposcuola. La flat tax si applica in sostituzione dell’IRPEF e delle addizionali regionali e comunali, «salva opzione per l’applicazione dell’imposta sul reddito nei modi ordinari».

Ferme restando le norme sull’incompatibilità dei docenti che debbono comunicare all’amministrazione di appartenenza l’effettuazione delle lezioni private, per la verifica di eventuali incompatibilità, infatti nella legge di bilancio si legge testualmente: “I dipendenti pubblici … svolgono l’attività di insegnamento a titolo privato … comunicano all’amministrazione di appartenenza l’esercizio di attività extra-professionale didattica ai fini della verifica di eventuali situazioni di incompatibilità”

L’imposta andrà versata secondo le scadenze stabilite per l’Irpef. E «per la liquidazione, l’accertamento, la riscossione, i rimborsi, le sanzioni, gli interessi ed il contenzioso ad essa relativi si applicano le disposizioni previste per le imposte sui redditi».

Flat tax per locazioni commerciali

Nel 2019 la flat tax esordirà anche nell’ambito delle locazioni ad uso commerciale, cioè per gli immobili concessi in affitto per ospitare un esercizio commerciale. Dal 2019 verrà estesa la cedolare secca (la flat tax, in buona sostanza) anche ai negozi fittati a canone di mercato.

Nuova invece la flat tax 2019 21% per le locazioni di locali ad uso commerciale, e riguarda l’estensione della cedolare secca agli immobili ad uso commerciale. In particolare

il canone di locazione relativo ai contratti stipulati nell’anno 2019, aventi ad oggetto unità immobiliari classificate nella categoria catastale C/1, di superficie fino a 600 metri quadrati, escluse le pertinenze, e le relative pertinenze locate congiuntamente, può, in alternativa rispetto al regime ordinario vigente per la tassazione del reddito fondiario ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, essere assoggettato al regime della cedolare secca con l’aliquota del 21%. Tale regime non è applicabile ai contratti stipulati nell’anno 2019, qualora alla data del 15 ottobre 2018 risulti in corso un contratto non scaduto, tra i medesimi soggetti e per lo stesso immobile, interrotto anticipatamente rispetto alla scadenza naturale.

Di conseguenza, possono optare per la cedolare secca i nuovi contratti stipulati nel 2019 per immobili commerciali, in particolare quelli:

  • in essere che scadranno naturalmente il prossimo anno;
  • che scadranno dopo il 15 ottobre 2018, oppure interrotti anticipatamente dopo il 15 ottobre e affittati a locatari diversi dai precedenti;
  • che risultano sfitti, anche a causa dell’interruzione anticipata di precedenti contratti avvenuta entro il 15 ottobre 2018.

Flat tax pensionati

Al fine di favorire il rimpatrio, dal 2019 ci sarà una nuova flat tax al 7% per i pensionati residenti all’estero da almeno 5 anni. Per poter beneficiare della flat tax al 7% occorrerà trasferirsi in una delle seguenti Regioni del Sud: Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise, Puglia. La flat tax al 7% verrà applicata per 5 anni ai pensionati che scelgano di venire, o tornare, nei piccoli Paesi sotto i 20mila abitanti.

Altre Flat tax 2019

Tra le altre flat tax introdotte dalla Legge di stabilità e che si applicheranno dal 2019 rientrano anche:

  • una tassa fissa di € 100 in sostituzione di IRPEF e addizionali per chi svolge in modo occasionale, senza superare la soglia di € 7.000 annui di corrispettivi, la raccolta di «prodotti selvatici non legnosi», tra i quali funghi e tartufi;
  • le aliquote fisse (10% per terreni e partecipazioni non qualificate, 11% per le partecipazioni qualificate) per la rivalutazione di quote e terreni detenuti al 1° gennaio 2019. Le plusvalenze realizzate a partire dal 2019 verranno assoggettate ad un’imposta sostitutiva del 26%.

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