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Quando aprire la partita IVA

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Quando aprire Partita IVA? Scoprilo in 7 step pratici

SOMMARIO

Stai facendo ripetizioni private? Vendi oggetti su Etsy, Vinted o eBay? Hai aperto un blog con AdSense o collabori come freelance? Se ti stai chiedendo “devo aprire Partita IVA?”, sei nel posto giusto.

Capire quando è obbligatorio aprire la Partita IVA può essere complesso: ci sono limiti, eccezioni e normative che creano confusione. In questa guida ti spieghiamo tutto in 7 step pratici, per aiutarti a evitare errori e sanzioni.

1. Prestazione occasionale o Partita IVA?

La prima domanda da porsi è: l’attività che svolgo è abituale o occasionale?

Se è saltuaria e non organizzata, puoi lavorare con una prestazione occasionale, senza Partita IVA. Ma attenzione: se vendi o lavori con continuità, anche con pochi guadagni, scatta l’obbligo di aprirla.

⚠️ Importante: i liberi professionisti iscritti a un Albo (come avvocati, ingegneri, commercialisti) devono sempre aprire la Partita IVA, anche per una sola prestazione.

Per approfondire le prestazione di lavoro autonomo occasionale leggi il nostro post 👉Lavorare Senza Aprire la P. IVA è Possibile? Si, con le prestazioni occasionali

2. Chi è obbligato ad aprire la Partita IVA?

Devi aprire la Partita IVA se svolgi un’attività:

  • in modo abituale (anche non esclusivo)
  • con scopo di lucro
  • autonoma e non subordinata

Sono obbligati:

  • le ditte individuali, gli artigiani e i commercianti
  • i liberi professionisti (anche se non iscritti ad Albo come i creatori di contenuti, freelance, consulenti, coach, ecc.)

3. Quando scatta l’obbligo di apertura partita iva?

La legge non fissa un numero esatto di clienti o di fatture per obbligarti ad aprire la Partita IVA. Il parametro chiave è l’abitualità: se l’attività è continuativa, programmata, strutturata, anche con pochi guadagni, va aperta.

🟢 Esempio: vendi ogni tanto abiti usati su Vinted? Ok.
🔴 Ma se apri un negozio Etsy con 50 prodotti? Hai un’attività vera e propria.

4. Quando NON conviene aprire Partita IVA?

Puoi evitare l’apertura se lavori in modo occasionale, rispettando questi limiti:

  • non superi i 30 giorni con lo stesso committente in un anno
  • non superi i 5.000 euro lordi complessivi annui con un committente

Se superi i 5.000 euro totali, devi iscriverti alla Gestione Separata INPS, ma non serve ancora la Partita IVA se resti entro quei limiti occasionali.

5. Come aprire partita IVA?

Puoi aprire la Partita IVA:

  • online, con l’aiuto di un commercialista
  • tramite Fisconline (con SPID)
  • oppure recandoti all’Agenzia delle Entrate

Per attività d’impresa (artigiani, commercianti) serve anche l’iscrizione alla Camera di Commercio e, in alcuni casi, la SCIA comunale.

Ecco il modello da compilare per aprire partita i v a.

👉 Scopri come fare: Aprire Partita IVA – guida completa 2025

6. Quanto costa aprire una partita IVA?

L’apertura della Partita IVA è gratuita presso l’Agenzia delle Entrate, ma ci sono costi da considerare:

🔹 Se sei un professionista:

  • Nessun costo di iscrizione (se non all’Albo, se previsto)

🔹 Se sei una ditta individuale o artigiano:

  • Iscrizione Camera di Commercio: 18€ diritti + 17,50€ bollo
  • Diritto camerale annuale: da 44€ a 100€

E poi ci sono i costi di contabilità, consulenza, tasse e INPS.

📌 Leggi anche: Quanto costa aprire Partita IVA

7. Cosa si rischia se non la apri?

Se svolgi un’attività abituale e organizzata senza Partita IVA, rischi:

  • controlli dell’Agenzia delle Entrate
  • pagamento dell’IVA non versata
  • recupero delle imposte evase
  • sanzioni e interessi

📌 In alcuni casi, può scattare anche una verifica fiscale retroattiva.

Coloro che svolgono un’attività in modo professionale ed abituale senza procedere all’apertura della partita IVA, si espongono ad eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, la quale potrebbe richiedere il versamento dell’IVA evasa oltre che il recupero delle eventuali imposte non versate ed in più sanzioni ed interessi.