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Il diritto d’autore e le royalties: qual è il trattamento fiscale?

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Royalties e diritto d’autore: come funziona il trattamento fiscale in Italia

SOMMARIO

Se sei un autore, un artista, un fotografo o un professionista creativo, è probabile che tu abbia ricevuto – o ti stia preparando a ricevere – compensi legati allo sfruttamento economico delle tue opere. Parliamo di royalties derivanti da diritti d’autore: ma qual è il loro trattamento fiscale?

In questa guida ti spieghiamo:

  • Cosa sono le royalties da diritto d’autore
  • Chi può percepirle e in quali forme
  • Come funziona la tassazione
  • Le differenze tra professionisti con Partita IVA e privati
  • Esempi pratici e consigli per non sbagliare

🎵 Cosa sono le royalties da diritto d’autore?

Le royalties sono i compensi periodici che un autore riceve per l’utilizzo o la diffusione di un’opera dell’ingegno. Possono derivare da:

  • Libri pubblicati
  • Musica e brani registrati
  • Fotografie, illustrazioni, disegni
  • Articoli, saggi, video o altri contenuti originali
  • Software o codici protetti
  • Opere teatrali, cinematografiche o televisive

Il compenso può essere corrisposto da editori, produttori, piattaforme digitali o soggetti che sfruttano economicamente l’opera.

❓ Quali sono i diritti riconosciuti all’autore?

Il diritto d’autore nasce in capo all’autore dell’opera per garantire la protezione delle opere intellettuali e dell’ingegno. Con il riconoscimento dei diritti d’autore il creatore/inventore acquista i seguenti diritti:

  • morali: diritto di paternità, merito e di pentimento (rientrano tra i diritti della personalità e sono in quanto tali inalienabili e di durata illimitata);
  • patrimoniali che consistono nella possibilità di ottenere un ricavato dall’opera e di concederla in uso gratuito o oneroso a terzi , le cosiddette royaties.

Come utilizzare il diritto d’autore?

Il diritto d’autore permette di utilizzare economicamente l’opera attraverso la cessione o concessione in uso a terzi con contratto di licenza. Con tale contratto l’autore trasferisce in capo a un altro soggetto il diritto di trarre un vantaggio economico dall’opera per un periodo di tempo limitato e dietro compenso, ma ne conserva la titolarità.

È l’autore a stabilire se tale concessione deve avvenire a titolo oneroso o gratuito, nell’ultimo caso egli percepisce dei corrispettivi, detti royalty o al plurale royalties e definiti come “i compensi di qualsiasi natura corrisposti all’autore ovvero ai soggetti che ne hanno diritto per l’uso o la concessione a terzi del diritto di sfruttare l’opera dal punto di vista economico”.

Per scoprire come sfruttare economicamente il marchio consultare il nostro post al seguente link: Marchio aziendale e royalties.

👤 Chi può percepire royalties?

Le royalties da diritto d’autore possono essere percepite sia da privati cittadini (senza Partita IVA), sia da professionisti o imprese.

✅ Autori privati (senza Partita IVA)

Possono ricevere royalties occasionali, senza l’obbligo di apertura della Partita IVA, a condizione che:

  • non svolgano attività abituale e continuativa;
  • le opere siano frutto della propria creatività.

✅ Autori con Partita IVA

Se l’attività creativa è svolta in modo professionale, continuativo e organizzato, è necessario aprire una Partita IVA e inquadrare i compensi come redditi da lavoro autonomo.

💡 Come funziona la tassazione delle royalties?

Il trattamento fiscale delle royalties varia a seconda della qualifica del soggetto che le percepisce e della modalità con cui le cede. Vediamo le due principali situazioni:

📌 1. Royalties per autori non professionisti (senza Partita IVA)

In questo caso, i compensi sono considerati redditi diversi (art. 67, comma 1, lett. l del TUIR).

  • Tassazione agevolata: è prevista una deduzione forfettaria del 25% del compenso lordo (che sale al 40% se l’autore ha meno di 35 anni).
  • Ritenuta del 20% a titolo d’acconto.
  • Il reddito va indicato nella dichiarazione dei redditi, ma solo sull’imponibile netto.

🔎 Esempio:
Se un autore under 35 riceve €1.000 di royalties, il 40% è deducibile:
reddito imponibile = €600 → ritenuta d’acconto = €120 (20%).

📌 2. Royalties per professionisti con Partita IVA

Se le royalties sono percepite da soggetti con Partita IVA (autori, freelance, editori), rientrano nei redditi da lavoro autonomo (art. 53 TUIR).

  • Il reddito è tassato secondo il regime fiscale adottato (ordinario o forfettario).
  • Non si applica la deduzione forfettaria del 25/40%: valgono le regole ordinarie del reddito di lavoro autonomo.

🎯 Attenzione: in regime forfettario non si applica IVA e non si possono detrarre i costi analitici, ma solo il coefficiente di redditività (es. 78%). Scopri come funziona: Diritto d’autore e regime forfettario

🧾 Serve una ricevuta o fattura?

Dipende dal tipo di soggetto:

  • Se l’autore non ha Partita IVA, rilascia una ricevuta per prestazione occasionale con ritenuta del 20%.
  • Se è un professionista, emette regolare fattura (con o senza IVA, a seconda del caso).

🔐 Royalties e SIAE: obbligo o facoltà?

Non è obbligatorio iscriversi alla SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori) per percepire royalties, ma può essere utile per:

  • tutelare legalmente le opere;
  • ricevere i compensi dalla gestione collettiva dei diritti.

✅ Hai bisogno di chiarimenti sul trattamento fiscale delle royalties?

Se sei un autore, un artista o un freelance e vuoi capire come inquadrare correttamente i tuoi guadagni da diritto d’autore, possiamo aiutarti a:

  • Valutare se aprire o meno la Partita IVA
  • Capire quale regime fiscale ti conviene
  • Gestire al meglio le dichiarazioni e le ritenute

📞 Prenota una consulenza con i nostri commercialisti esperti in diritto d’autore e redditi da royalties:
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21 risposte
  1. Buongiorno,

    Vorrei produrre opere digitali (disegni) per aziende che le stamperebbero sui loro prodotti tessili e dalle quali percepirei un compenso ricorrente come percentuale sulle vendite oppure un compenso una tantum.
    Potrei avere due tipi di richieste da queste aziende: richieste per una licenza d’uso (o licensing) dell’opera per un periodo di tempo limitato oppure richieste d’uso per sempre con cessione del copyright da parte mia.

    Non avendo partita IVA, ho inteso che posso operare in regime di diritto d’autore.
    Mi conferma che per entrambi i tipi di richieste (seguite ovviamente da specifico contratto) la ricevuta da emettere è la stessa e deve sempre essere compilata con il nome di “ricevuta per cessione dei diritti d’autore”.

    (andrei quindi ad applicare sempre una ritenuta del 20% sul 75% dell’imponibile, avendo più di 35 anni).

    Infine, nella mia situazione, con questo solo tipo di lavoro, esiste una soglia oltre la quale dover aprire la partita iva?

    Grazie per il chiarimento
    Cordiali saluti

  2. sono in procinto di autopubblicare un mio libro su una piattaforma di selfpublishing, in questo caso Amazon Kindle. I pagamenti delle eventuuali vendite delle copie avvengono attraverso royalties, 35% o 70% a seconda del prezzo da applicare al libro (35% tra 0,99 e 2,99 e 70% da 2,99 in su). Vorrei sapere se sia necessario aprire la Partita Iva. Le dico anche che la mia attività si limiterebbe all’autopubblicazione senza attività di promozione e marketing. In Rete si trovano elementi discordanti, ci sono commercialisti che dicono che sia necesssaria aprirla e altri no. Non ho trovato la posizione ufficiale dell’Agenzia delle Entrate in merito. Grazie.

  3. Sono tenuto ad aprire p iva se commissiono la scrittura di e-book a freelancer o ghostwriter americani e poi li pubblico su Amazon? la ritenuta d’acconto è comunque dovuta?

    1. Buongiorno, se trattasi di attività saltuaria no. Altrimenti è necessario aprire partita iva. Cordialità

  4. Salve, mi sorge una domanda: se emetto una ricevuta di 10.000€ per cessione diritto autore, avendo meno di 35 anni sarà dovuta una ritenuta di € 1200,00 (il 20% calcolato sul 60% dell’imponibile).

    Alla fine dell’anno in fase di dichiarazione dei redditi l’importo da me percepito verrà soggetto ulteriormente a tassazione IRPEF (o gli 8800,00€ mi rimarranno puliti in tasca?)

  5. Salve, potrebbe indicare la normativa che determina l’imponibilità fiscale (il 75% o il 60% in caso di under 35)?

    Grazie

    1. Salve Mauro,
      eccola
      Articolo 54 c. 8 secondo periodo DPR 917/86

      8……. I redditi indicati alla lett. b) del comma 2 dell’art. 53, sono costituiti dall’ammontare dei proventi in denaro o in natura percepiti nel periodo d’imposta, anche sotto forma di partecipazione agli utili, ridotto del 25 per cento a titolo di deduzione forfetaria delle spese, ovvero del 40 per cento se i relativi compensi sono percepiti da soggetti di età inferiore a 35 anni.

      Cordialità

  6. Gentilissimi, grazie per il contributo. Una domanda più specifica: come giornalista emetto note per cessione diritti d’autore per gli articoli che scrivo (non ho la partita IVA), dovrò emettere fatturazione elettronica?

  7. Buongiorno, la spiegazione dettagliata e professionalmente esaustiva su questo argomento poco conosciuto è davvero apprezzabile, e desidero innanzitutto ringraziarvi. Approfitto (nel senso buono del termine) per chiarire possibilmente, un dubbio conseguente a quanto qui esposto, su un argomento diverso ma attinente: quali sono i requisiti e le caratteristiche proprie che definiscono un lavoro autonomo “occasionale” anziché “abituale” soprattutto in questi casi (concessione d’uso – licenza di beni immateriali, software, applicativi web, ecc)? La ricevuta per lavoro “autonomo occasionale”, deve essere redatta secondo uno schema ben definito, oltre ai riferimenti legislativi sull’esenzione dell’IVA?
    Grazie e complimenti per il servizio di valore che svolgete su queste pagine

  8. Buongiorno,
    non mi è chiaro il punto 8 per i programmi da elaboratore e quanto viene escluso.
    Io ho realizzato un software, naturalmente essendoci gia millioni di software io ho creato un software che si presta per soddisfare le esigenze di un mercato specifico.
    Ho 50 anni e risideo in Italia, non ho PI non ho redditi, posso affidarlo ad una azienda che si occuperà del marketing, della assistenza, manutenzione e implementazione, in cambio di un canone mensile ?
    Grazie tante della risposta

    1. Gentile Marco,
      certo che può farlo. Occorre stipulare un contratto con l’azienda e mensilmente emetterà all’azienda una ricevuta per lavoro autonomo occasionale oppure una fatttura se decidesse di aprire partita IVA.
      Cordialità

  9. Ho un accordo con un’azienda per fornire loro lavori di grafica da applicare su magliette, cappelli, ecc. L’azienda in questione produce e vende l’articolo, e su ogni articolo venduto mi riconosce una commissione. Tale commissione può essere definita royalty? Ho bisogno di emettere fattura all’azienda ogni volta che mi invia un bonifico col cumulo delle commissioni?

    1. Gentile Rossella,
      il primo è un contratto con una controprestazione sia in natura che in denaro, mentre il secondo trattasi di un contratto nel quale una parte, a fronte della propria prestazione, non ottiene alcun vantaggio economico, finanziario o patrimoniale significativo.
      Cordialità

  10. Per chi pubblica un libro su amazon il funzionamento delle royalties è il medesimo?
    Grazie saluti.

    1. Buongiorno,
      se trattasi di compensi percepiti direttamente dall’autore si qualificano come redditi da lavoro autonomo (abituale o occasionale) e in quanto tali è prevista l’applicazione della ritenuta a titolo di acconto nella misura del 20%; se il compenso è corrisposto a soggetti non residenti la ritenuta sale al 30% del compenso.
      Cordialmente

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