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Rottamazione quinquies: cosa sappiamo oggi

SOMMARIO


La rottamazione quinquies non è ancora in vigore. L’indirizzo politico è di inserirla nella Legge di Bilancio 2026. Dalle bozze circolate emerge un impianto più sostenibile rispetto alle edizioni precedenti: piani di pagamento più lunghi, rate omogenee e criteri di accesso più selettivi. Fino alla pubblicazione del testo ufficiale in Gazzetta, le informazioni vanno considerate come quadro di riferimento probabile, utile a prepararsi per tempo.

Perché si parla di rottamazione quinquies e cosa cambierebbe

Le precedenti definizioni agevolate hanno consentito a molti contribuenti di rimettersi in carreggiata, ma con due criticità ricorrenti. La prima: il peso delle prime due rate, spesso pari al 20% complessivo del dovuto, che ha scoraggiato la continuità dei pagamenti. La seconda: la durata contenuta (di norma 18 rate totali) non sempre conciliabile con flussi di cassa irregolari o con settori a forte stagionalità. La “quinquies” nasce proprio per risolvere questi nodi, spalmando il debito su più anni e rendendo le rate il più possibile uniformi. Parallelamente si punterebbe a evitare abusi, limitando l’accesso ai “recidivi” che in passato hanno aderito solo per congelare la riscossione coattiva e poi hanno interrotto i versamenti.

Le novità principali attese per la rottamazione quinquies

Durata del piano
Si va verso piani fino a 108 rate mensili, pari a 9 anni. Per i debiti di importo contenuto il piano verrebbe automaticamente accorciato per rispettare un importo minimo di rata.

Rate “piatte” e niente maxi-sforzo iniziale
L’impostazione più accreditata prevede rate tutte uguali dalla prima all’ultima scadenza. L’obiettivo è eliminare l’effetto “salita ripida” delle prime due rate che nelle edizioni precedenti valevano da sole il 20% del dovuto.

Rata minima
È allo studio una soglia minima di 50 euro. Se la suddivisione su 108 mesi producesse rate inferiori a questa soglia, la durata verrebbe ridotta fino a raggiungere l’importo minimo.

Acconto solo per debiti elevati
Si valuta un acconto iniziale del 5% per i debiti oltre 50.000 euro. Non sarebbe un doppio scalino pesante come in passato, ma un anticipo mirato ai carichi più importanti, con il resto distribuito in rate costanti.

Platea selettiva e tolleranze
Sono ipotizzate esclusioni per contribuenti recidivi o per chi ha utilizzato rottamazioni passate senza portarle a termine. È in discussione anche una maggiore tolleranza sulle rate non pagate prima della decadenza, con regole più chiare su quando si perde il beneficio.

Rapporto con DURC e contributi pubblici
Si ragiona su meccanismi che colleghino la regolarità del DURC alla continuità dei pagamenti del piano. Potrebbero emergere vincoli per l’accesso a contributi o agevolazioni se risultano debiti residui ancora formalmente esigibili.

Come potrebbe funzionare in pratica

Ambito dei carichi
Rientrerebbero le cartelle affidate all’Agente della Riscossione entro una data-limite che sarà fissata in norma. La disciplina di dettaglio chiarirà la sorte di sanzioni, interessi e aggi, tradizionalmente oggetto di riduzioni o esclusioni nelle rottamazioni.

Domanda e finestra temporale
Dopo l’approvazione in Manovra, si attende un provvedimento attuativo con modelli e canali per la domanda. La finestra di adesione verrebbe fissata nei mesi successivi all’entrata in vigore della legge.

Calendario dei pagamenti
Il piano standard arriverebbe fino a 108 scadenze mensili, tutte di pari importo, salvo l’acconto per i debiti oltre 50.000 euro se confermato. Per i carichi piccoli il numero di rate si ridurrebbe automaticamente per rispettare la soglia minima di 50 euro.

Decadenza e riammissioni
La perdita del beneficio scattava in passato per il mancato pagamento di poche rate, anche non consecutive. La “quinquies” potrebbe introdurre una soglia di tolleranza più ampia e procedure più snelle per rientrare in carreggiata, ma la regola precisa si conoscerà solo con il testo.

Esempi numerici semplici (indicativi)

Gli esempi servono a inquadrare gli ordini di grandezza. Gli importi reali dipenderanno dalla legge e da eventuali interessi tecnici.

Debito di 4.800 euro
Con una rata minima di 50 euro, la durata massima non potrà superare 96 mesi (4.800 / 50 = 96). Un piano su 108 mesi, infatti, scenderebbe sotto soglia.

Debito di 12.000 euro
In 108 rate “piatte” la rata sarebbe circa 111 euro al mese. In presenza di stagionalità si può valutare la compatibilità con i flussi di cassa del proprio business.

Debito di 60.000 euro
Con l’ipotesi di acconto del 5% si verserebbero 3.000 euro all’adesione e i rimanenti 57.000 euro in 108 rate da circa 528 euro. La differenza rispetto al passato è l’assenza di maxi-tranche iniziali oltre l’eventuale acconto.

Vantaggi e limiti per imprese e professionisti

Vantaggi
Piano più lungo e regolare, migliore capacità di programmazione dei flussi, riduzione dell’effetto “salita ripida” iniziale. Maggiore probabilità di completare il percorso senza interruzioni e senza ricadute immediate sul capitale circolante.

Limiti
Non è un “condono generalizzato”: per accedere potrebbero valere filtri stringenti su storico pagamenti e comportamento pregresso. L’eventuale acconto per debiti alti e le regole su DURC e contributi potrebbero limitare la flessibilità finanziaria in alcuni casi.

Chi può beneficiare di più

Aziende stagionali o con cicli incasso lunghi, realtà con pendenze elevate che avevano abbandonato per l’eccesso delle prime rate, professionisti e PMI che necessitano di orizzonti temporali ampi e rate prevedibili. Resta fondamentale la sostenibilità di medio periodo: un piano lungo è utile solo se “regge” nei conti economici e nella cassa.

Rischi da prevenire

Sottostima dei flussi negativi
La rata fissa è sostenibile se i flussi netti restano regolari. Pianifica scenari pessimistici con stress-test su fatturato e incassi.

Confusione con altri istituti
La rottamazione riguarda cartelle in riscossione. Per violazioni in autoliquidazione restano strumenti diversi (ad es. ravvedimento). Per crisi più profonde, valutare istituti come la transazione fiscale nell’ambito della composizione negoziata o delle procedure concorsuali.

Decadenza per ritardi ripetuti
Anche con più tolleranza, la reiterazione dei ritardi può far perdere il beneficio. Organizza promemoria e un conto dedicato ai versamenti per ridurre gli errori operativi.

Cosa fare subito (prima che esca il testo della rottamazione quiquies)

1. Mappare il magazzino cartelle
Raccogli un elenco completo per anno d’imposta, natura del tributo, importi, stato della posizione, eventuali pignoramenti o fermi. Serve per capire quanto conviene la “quinquies” rispetto alla rateazione ordinaria.

2. Verificare lo storico delle rottamazioni
Se avevi aderito a precedenti edizioni, ricostruisci pagamenti, sospensioni, decadenze. Queste informazioni potrebbero incidere sull’ammissibilità.

3. Simulare cash flow a 96 e 108 mesi
Costruisci due scenari con rate “piatte” e soglia minima di 50 euro. Inserisci nel budget la stagionalità degli incassi e gli oneri finanziari. Valuta impatto su rating bancari e covenant.

4. Monitorare il DURC
Se operi con appalti o forniture alla PA, considera gli effetti di un DURC “dinamico” agganciato alla regolarità dei pagamenti. Prevedi un cuscinetto di liquidità per evitare scivoloni.

5. Preparare la documentazione economico-finanziaria
Bilanci aggiornati, estratti contabili, piani di rientro, eventuali indicatori di difficoltà possono velocizzare l’istruttoria una volta aperta la finestra di adesione.

Domande frequenti

La rottamazione è già attiva?
No. Il perimetro è in definizione politica. L’attuazione concreta dipenderà dalla Legge di Bilancio 2026 e dai provvedimenti successivi.

Quante rate sono previste?
L’orientamento è per piani mensili fino a 108 rate (9 anni). Per debiti bassi il numero di rate si riduce per rispettare la soglia minima per rata.

Le rate saranno tutte uguali?
Sì, questa è la novità più rilevante rispetto al passato: niente maxi-rate iniziali, salvo un possibile acconto sui debiti molto elevati.

Chi potrebbe essere escluso?
Contribuenti che hanno aderito a rottamazioni passate interrompendo i pagamenti, o che hanno utilizzato la definizione agevolata solo per ottenere un DURC regolare senza poi proseguire. I criteri puntuali saranno fissati dalla norma.

È previsto un acconto?
Si valuta un acconto del 5% per debiti oltre 50.000 euro. La misura potrà essere confermata, modificata o esclusa nel testo definitivo.

Conviene rispetto alla rateazione ordinaria?
Dipende da importo, orizzonte temporale e eventuali riduzioni su sanzioni/interessi che saranno previste. La rateazione ordinaria è immediatamente attivabile ma non replica i profili agevolativi tipici delle rottamazioni.

La rottamazione quinquies punta a essere più equa e sostenibile: piano lungo, rate omogenee e selezione dell’accesso per favorire i contribuenti realmente intenzionati a chiudere i debiti. La preparazione migliore è avere già oggi una fotografia chiara delle pendenze, due simulazioni numeriche pronte (96 e 108 mesi) e un piano di cassa coerente con la stagionalità del tuo business. Alla pubblicazione della norma servirà un check tempestivo su eleggibilità, convenienza e calendario delle scadenze.

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