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rivalsa inps 4%

Come richiedere il 4% INPS direttamente in fattura

SOMMARIO

La contribuzione non segue le stesse regole per tutti i titolari di Partita IVA. Ne consegue che solo alcuni liberi professionisti possano richiedere la rivalsa INPS 4% in fattura.

Gli artigiani e i commercianti devono versare i contributi fissi o minimali. Questi non sono proporzionali al fatturato, ma è stabilito ogni anno direttamente dall’INPS.

I liberi professionisti iscritti a specifici Ordini, Albi e Casse Previdenziali, come Avvocati, Medici, Architetti, sono tenuti a versare le aliquote contributive indicate dall’Ente di riferimento.

Ci sono poi i titolari di partita iva che non hanno un Ente o una Cassa. Più in generale, si tratta dei freelance che lavorano come social media manager, web designer, copywriter, personal trainer, fisioterapisti, osteopati. Costoro devono iscriversi alla Gestione Separata INPS e possono richiedere la rivalsa INPS in fattura.

Che cos’è la rivalsa INPS al 4%?

Definita dall’articolo 1 comma 212 della Legge numero 622/1996, la rivalsa INPS corrisponde a una maggiorazione, per un massimo del 4%, da applicare ai compensi lordi fatturati dai liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata. Tale percentuale può essere addebitata in fattura ai committenti in qualità di contributo previdenziale. L’importo richiesto come rivalsa corrisponde al 4% di tutti i contributi previdenziali, ossia il 25,72% del fatturato, che il freelance deve versare per ogni prestazione resa nel corso dell’anno.

La rivalsa INPS al 4% è obbligatoria?

La norma attualmente in vigore è chiara. La rivalsa INPS al 4% da aggiungere in fattura è assolutamente facoltativa. In ogni caso, è fortemente consigliabile stabilire sin da subito con il cliente, se la rivalsa sarà o meno richiesta e inserita in fattura.

Contribuisce al reddito?

Assolutamente sì! La Legge in materia parla chiaro: c’è differenza tra contributi previdenziali (deducibili) e la rivalsa INPS. Quest’ultima è di fatto una maggiorazione del compenso e contribuisca alla determinazione del reddito.

Chi deve procedere con il versamento?

Il committente che riceve la fattura del professionista, è tenuto a saldare l’intero importo, compresa la maggiorazione fino al 4% . Sarà poi il freelance a stabilire come e dove conservare la somma relativa ai contributi, così da utilizzarla nel momento in cui occorre pagare i contributi INPS dovuti.

NOTA BENE: spetta in prima persona al libero professionista versare tutti i contributi previdenziali.

Come si applica la rivalsa?

Anticipare la presenza in fattura della rivalsa INPS è fondamentale. Ciò, infatti, permette di evitare incomprensioni e tensioni. Specificare se l’importo stabilito è al netto o al lordo del 4% è un atto dovuto, e può essere presentato in fase di trattativa, di accordi e sul contratto. Se su quest’ultimo è riportata la dicitura “compenso/corrispettivo comprensivo di tutti gli oneri”, allora non è possibile aggiungere la suddetta percentuale. Se, invece, si specifica che il compenso/corrispettivo è da considerarsi al netto, è possibile addebitare al committente un ulteriore 4%, aggiungendo tale quota all’importo iniziale.

Rivalsa INPS 4% nel Regime Forfettario

I freelance aderenti al Regime Forfettario, in caso di accordo per la richiesta della rivalsa INPS 4%, devono riportare in fattura quanto segue.

  • Compenso 1.000 euro
  • Rivalsa INPS 4%: 40 euro
  • Marca da bollo: 2€
  • TOTALE: 1042 euro

Regime semplificato e rivalsa INPS al 4%

  • Compenso 1.000 euro
  • Rivalsa INPS: 4%
  • IVA 22%: 228,80
  • TOTALE: 1268,80 EURO
  • Ritenuta d’acconto 20%: 208 euro
  • COMPENSO NETTO A PAGARE: 1060,80 euro

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