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Fatture con l’estero: tutto quello che devi sapere

SOMMARIO

Quando si parla di fatturazione ci sono sempre molte domande e dubbi, specie quando le transazioni riguardano l’estero. Ecco perchè abbiamo deciso di riassumere in questo articolo le principali informazioni sulle fatture con l’estero, ossia i documenti fiscali emessi verso clienti esteri e ricevuti da fornitori esteri. 

Fatture con l’estero e partita IVA

In questo articolo guida ci rivolgiamo a tutte le partite iva che hanno l’obbligo di fatturazione elettronica. Nello specifico:

  • società
  • ditte individuali un regime di contabilità semplificata o ordinaria
  • liberi professionisti e freelance in regime dei minimi o in regime forfettario (per le quali vige l’obbligo di eFattura). 

NOTA BENE: da gennaio 2024, tutte le partite iva in regime forfettario, a prescindere dal fatturato dell’anno prima, saranno tenute a emettere fatture elettroniche e seguire tutte le regole descritte qui sotto. 

Fatture con l’estero verso i clienti

Dal 1 luglio 2022 l’obbligo di fatturazione elettronica vige per tutte le fatture, siano esse destinate a clienti italiani, siano esse intestate a clienti stranieri. Prima di tale data, in caso di fattura da inviare a un cliente straniero, era possibile emettere il formato cartaceo o pdf, salvo poi inviare all’Agenzia delle Entrate una comunicazione riepilogativa trimestrale, il cosiddetto “esterometro”.

Ad oggi le fatture con l’estero intestate a clienti non residenti in Italia, devono essere inviate all’Agenzia delle Entrate con lo stesso formato informatico delle fatture per i clienti italiani e secondo la stessa scadenza, ossia entro 12 giorni dalla data della fattura. 

Nella sostanza, non cambia molto. Emettere una fattura elettronica verso un cliente estero è come emettere una fattura verso un cliente italiano, ad eccezione di qualche dato in più da inserire. Nello specifico, segui queste istruzioni:

  • denominazione e indirizzo del cliente
  • nel campo riservato alla partita iva, metti il codice ISO seguito dalla VAT number se l’azienda è nell’Unione Europea, dalla parola ESTERO se l’azienda non è nell’Unione Europea
  • non devi compilare il campo relativo al codice fiscale
  • nel campo del codice univoco metti XXXXXXX
  • invia al cliente estero, per mail o altro mezzo, una copia in PDF della fattura

Fatture con l’estero dai fornitori

Dal primo luglio 2022 le fatture di acquisto da fornitori esteri non possono più essere comunicate all’Agenzia delle Entrate attraverso l’esterometro. Ad oggi le fatture con l’estero di acquisto devono essere comunicate una alla volta, secondo scadenze precise e nello stesso formato informatico delle fatture elettroniche. In realtà il processo non prevede la registrazione vera e propria della fattura ricevuta, bensì, l’emissione di un’autofattura. L’autofattura deve essere compilata ed emessa da chi riceve la fattura del fornitore al fine di applicare l’IVA alla fattura ricevuta. Nella pratica l’autofattura riporta lo stesso importo indicato nella fattura del fornitore più l’iva italiana.


NOTA BENE: questo procedimento non vale per le importazioni da Paesi extra Unione Europea, in quanto i beni acquistati passano per la dogana, e qui sarà richiesto il pagamento dell’IVA. 

L’autofattura deve essere inviata entro e non oltre il quindicesimo giorno del mese successivo a quello di ricezione della fattura del fornitore estero. Questo significa che per le fatture ricevute a giugno, l’autofattura deve essere inviata entro il 15 luglio. 
ATTENZIONE: il rispetto del 15 giorno del mese successivo non vale per le fatture con l’estero di fornitori extra UE. In questo caso, si deve fare riferimento al mese di esecuzione dell’operazione.

Ecco uno schema da tenere a mente per non sbagliare.

ACQUISTO BENIACQUISTO SERVIZI
FORNITORE UEAutofattura da inviare entro il giorno 15 del mese successivo alla ricezione della fattura fornitore.Autofattura da inviare entro il giorno 15 del mese successivo alla ricezione della fattura fornitore.
FORNITORE EXTRA UEPagamento IVA in dogana. NO autofattura.Autofattura da inviare entro il giorno 15 del mese successivo alla esecuzione del servizio.

Autofattura: cosa non deve mancare

Ecco tutte le informazioni e i dati che devono essere inseriti all’interno di un’autofattura. 

  • Tuoi dati (cliente)
  • Dati del fornitore estero
  • Data di ricezione della fattura o di esecuzione dell’operazione
  • Numerazione progressiva differente da quella delle tue fatture
  • Descrizione dei beni o dei servizi
  • Dati fatture collegate ossia data e numero della fattura del fornitore
  • Soggetto emittente ossia cliente/cessionario (CC)

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9 risposte

  1. Buongiorno, devo emettere fattura per vendita merci verso la Cina, seguo lo stesso protocollo del Registro IVA solito? ci sono limiti per importo? (nello specifico circo € 5.000), la fattura sarà senza IVA giusto? cosa devo riportare? ringrazio anticipatamente per la risposta

    1. Buongiorno Cristina,
      grazie per la sua domanda.
      📦 Se si tratta di una vendita di merci verso un cliente in Cina, quindi fuori dall’Unione Europea, la fattura dovrà essere emessa come operazione non imponibile IVA ex art. 8, comma 1, lett. a) del DPR 633/72, ovvero una esportazione diretta.
      ✅ Cosa deve riportare in fattura:
      L’indicazione: “Operazione non imponibile ai sensi dell’art. 8, comma 1, lett. a), DPR 633/72”.
      Nessuna IVA.
      Il valore dei beni esportati.
      Gli estremi della bolletta doganale quando disponibile.
      📌 Importo: Non ci sono limiti di importo per l’emissione della fattura verso l’estero. I 5.000 € indicati non rappresentano alcuna soglia fiscale da rispettare in questo contesto.
      Se ha bisogno di supporto nella compilazione corretta della fattura o nella gestione doganale, siamo a disposizione!
      Un cordiale saluto,
      Il Commercialista Online

  2. Buongiorno,
    Sono un medico ed utilizzo il
    Sistema SUMUP per ricevere i pagamenti dei miei pazienti. Ogni transazione prevede una commissione. Mensilmente ricevo dal servizio SumUp, residente all’estero una fattura. Come mi devo comportare? Grazie

    1. Buongiorno Iris,
      grazie per il suo messaggio.
      Se utilizza SumUp per ricevere i pagamenti dei pazienti e riceve mensilmente una fattura con commissioni da parte di SumUp (società estera), è importante sapere che si tratta di acquisto di servizi da un soggetto non residente.
      📌 Cosa fare in questo caso?
      Autofattura elettronica (tipo TD17)
      È necessario emettere ogni mese una autofattura elettronica (tipo documento TD17) per ogni fattura ricevuta da SumUp, in quanto si tratta di prestazioni di servizi da fornitore estero.
      IVA
      Se è in regime ordinario, l’IVA indicata nell’autofattura è registrata sia a debito che a credito (senza versamento effettivo).
      Se è in regime forfettario, deve versare l’IVA con F24, perché non ha diritto alla detrazione. In questo caso, l’IVA rappresenta un costo.
      Registrazione contabile
      Anche se la fattura SumUp è in inglese, deve essere numerata, conservata e contabilizzata correttamente insieme all’autofattura.
      ⚠️ Attenzione: molti professionisti trascurano questo adempimento, ma l’Agenzia delle Entrate può contestarlo in sede di controllo.
      Se desidera, possiamo aiutarla a:
      predisporre correttamente le autofatture mensili;
      verificare se vi siano arretrati da regolarizzare;
      gestire il tutto in modo conforme e semplice.
      📅 Può prenotare una consulenza qui:
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      Resto a disposizione!
      Il Commercialista Online

  3. Buongiorno dottore
    Se ricevo un servizio ( marketing) da in agenzia con sede fiscale in USA devo versare l iva in Italia?

    1. Buongiorno,

      sì, se riceve un servizio di marketing da un’agenzia con sede fiscale negli Stati Uniti (quindi extra-UE), è necessario emettere un’autofattura elettronica per assolvere l’IVA in Italia tramite il meccanismo del reverse charge.

      L’operazione è infatti considerata “rilevante ai fini IVA” in Italia, anche se il fornitore è estero. In particolare:

      deve emettere un’autofattura di tipo TD17 (servizi da soggetti non residenti);

      deve versare l’IVA italiana con F24 se è in regime forfettario (perché non ha diritto alla detrazione);

      se è in regime ordinario, l’IVA è registrata sia a debito che a credito, quindi di fatto non è un costo.

      Siamo a disposizione se ha bisogno di assistenza per predisporre correttamente l’autofattura o per valutare l’impatto fiscale sul suo regime contabile.

      Un saluto,
      Il Commercialista Online

  4. Buongiorno Dottore,
    Emettendo fattura cartacea differita per cliente estero europeo (senza IVA), posso allegarla alla fattura elettronica per non scrivere due volte tutti i prodotti venduti ed elencati sulla cartacea?
    E la scadenza dell’emissione elettronica, per le stesse, resta obbligatoria entro il 15 del mese successivo, indipendentemente dal fatto che l’azienda dichiari l’IVA e le cessioni estere ogni tre mesi?
    Grazie
    Cordialmente

  5. Salve dottore, volevo chiederle se è un errore aver inviato un autofattura con il tipo di documento TD17 dopo aver acquistato un bene (non un servizio) da un paese UE. Se si, è sanzionabile? Come posso rimediare?

    1. Salve,
      grazie per il suo commento e per la domanda.

      L’autofattura con tipo di documento TD17 è generalmente utilizzata per l’acquisto di servizi da un altro paese UE, mentre per l’acquisto di beni da un paese UE, il tipo di documento corretto sarebbe il TD16, che si applica alle operazioni intracomunitarie di acquisto beni.
      Nel caso in cui abbia inviato un’autofattura con il codice errato (TD17 invece di TD16), si tratta di un errore formale che, nella maggior parte dei casi, non comporta sanzioni gravi, purché venga corretto tempestivamente. È importante però che venga emessa una nuova autofattura con il tipo di documento corretto (TD16) per rimediare all’errore.
      Le consiglio di correggere l’autofattura e di tenere traccia di questa modifica, anche per una corretta gestione della dichiarazione IVA, in modo da evitare eventuali problematiche con l’Agenzia delle Entrate.
      Se il caso lo richiede, è sempre utile consultare un commercialista per gestire la situazione nel dettaglio, anche per eventuali pratiche di correzione formale.
      Spero che queste informazioni siano state utili! Se ha ulteriori domande, non esiti a chiedere.
      Cordiali saluti,

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