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SME SCHEME

SME Scheme: regime IVA Piccole Imprese

SOMMARIO

Dal 1° gennaio 2025 è cambiato il modo in cui migliaia di micro-imprese, freelance, professionisti ed eCommerce possono gestire l’IVA quando operano all’interno dell’Unione Europea. La riforma nasce con un obiettivo molto chiaro: semplificare la vita delle piccole attività che spesso si trovano ad affrontare adempimenti sproporzionati rispetto al loro volume di affari. Per questo l’UE ha approvato il nuovo SME Scheme, un regime speciale che consente di ottenere un’esenzione IVA fino a 100.000 € annui di fatturato realizzato complessivamente nei 27 Stati membri, evitando di dover aprire posizioni IVA nei singoli Paesi esteri e gestire dichiarazioni multiple.

La riforma è complessa e, al tempo stesso, rappresenta una opportunità importante. In questo articolo analizziamo in modo discorsivo, chiaro e aggiornato tutte le novità: come funziona il nuovo regime, quali imprese possono aderire, qual è la differenza tra franchigia domestica e regime UE, cosa succede se si supera la soglia, come funzionano le fatture esenti, quali vantaggi e quali rischi comporta per chi lavora con clienti esteri.

Perché nasce il nuovo regime IVA SME Scheme

Negli ultimi anni il commercio transfrontaliero è aumentato enormemente grazie all’eCommerce, ai servizi digitali e alla diffusione del lavoro freelance. Migliaia di piccole attività italiane vendono ogni giorno a clienti in Germania, Francia, Spagna o Olanda, ma si trovano intrappolate in una burocrazia che, fino al 2024, era più pensata per chi opera con volumi molto elevati. La normativa precedente obbligava, in moltissimi casi, ad aprire posizioni IVA locali anche per volumi modesti, con un costo amministrativo che spesso scoraggiava l’espansione all’estero.

L’Unione Europea, con il pacchetto “VAT in the Digital Age”, ha quindi introdotto un sistema più semplice e uniforme. L’idea è premiare le imprese piccole, permettendo loro di operare liberamente nel mercato interno quando il volume di affari è limitato, assicurando al contempo controlli più efficaci attraverso strumenti tecnologici e registri digitali condivisi. Il nuovo SME Scheme va quindi letto come un cambiamento strutturale che mette al centro le micro-imprese, riducendo gli ostacoli e promuovendo un mercato unico più accessibile.

Che cos’è lo SME Scheme

Il Regime IVA per le Piccole Imprese (SME Scheme) è un regime agevolativo che permette a un’impresa con sede in uno Stato membro dell’UE di beneficiare dell’esenzione IVA anche per le operazioni effettuate verso clienti negli altri Stati, purché il suo fatturato totale nell’intera Unione non superi i 100.000 € annui.

Tecnicamente non si tratta solo di una franchigia IVA, ma di un sistema che permette di:

– essere riconosciuti come “impresa esente” in tutti i 27 Paesi UE attraverso un’unica registrazione

– non dover aprire posizioni IVA locali nei vari Stati

– di sostituire le dichiarazioni IVA estere con un report trimestrale unico da inviare all’amministrazione fiscale del proprio Paese

– emettere fatture semplificate con una dicitura standard valida in tutta Europa

– utilizzare un numero identificativo europeo (EX number) che certifica l’esenzione nei vari Stati membri.

Questo consente a migliaia di professionisti e piccole attività di essere presenti nel mercato UE senza la complessità che fino a ieri era riservata alle imprese più strutturate.

Due regimi, una sola logica: domestico e cross-border

La normativa distingue chiaramente due regimi distinti:

REGIME DOMESTICO, ossia la franchigia IVA prevista dallo Stato in cui l’impresa ha sede

REGIME SME CROSS-BORDER, valido per tutte le operazioni effettuate in altri Paesi UE.

Questi due regimi convivono, ma non sono identici. Molti Paesi hanno soglie domestiche diverse: il caso italiano è emblematico, perché la nostra franchigia IVA oggi è fissata a 65.000 €, mentre la soglia europea è più alta (100.000 €). Questo significa che chi opera dall’Italia deve rispettare entrambi i limiti per poter beneficiare del regime UE.

In altre parole:
– se l’impresa supera 65.000 € in Italia, perde la franchigia IVA domestica
– se supera 100.000 € di fatturato complessivo UE, perde la possibilità di applicare l’esenzione cross-border.

La combinazione di queste due soglie è uno degli elementi più delicati e che richiede un monitoraggio preciso.

Chi può aderire allo SME Scheme

Il regime è rivolto soprattutto a:

– micro-imprese che vendono occasionalmente in altri Paesi UE
– eCommerce con volumi contenuti
– freelance e consulenti con clientela internazionale
– piccoli produttori che partecipano a fiere o eventi in altri Stati
– professionisti del digitale, creativi, formatori online

Per poter aderire occorre rispettare tre condizioni fondamentali:

  1. avere la sede dell’impresa in uno Stato membro UE
  2. non superare la soglia domestica prevista dal proprio Paese
  3. non superare complessivamente la soglia UE di 100.000 € nell’ultimo esercizio annuale

    Sono inoltre escluse alcune categorie, ad esempio quelle che trattano beni soggetti ad accise (energia, alcolici, tabacchi), alcune attività in regime speciale e imprese che negli anni precedenti hanno superato in modo significativo le soglie.

L’unica registrazione e il nuovo EX Number

Uno dei pilastri della riforma è la registrazione unica. Le imprese che scelgono di applicare il regime SME cross-border dovranno presentare una domanda nel proprio Stato membro di stabilimento. Non sarà più necessario aprire posizioni IVA nei vari Paesi dove si effettuano vendite.

Una volta accettata l’adesione al regime, l’impresa riceverà un EX Number, un codice unico europeo che sostituisce le registrazioni IVA locali. L’EX Number:

– identifica l’impresa in tutte le amministrazioni fiscali dell’UE
– indica che il soggetto rientra nel regime di esenzione SME
– deve essere riportato in fattura quando si applica l’esenzione

Il vantaggio è immediato: gestione centralizzata, minori costi amministrativi e un riconoscimento unico che semplifica tutti i rapporti fiscali.

Il nuovo report trimestrale unico

Il secondo grande cambiamento riguarda gli adempimenti. Fino al 2024, vendere in più Paesi UE significava:

dichiarazioni IVA separate
– liquidazioni locali
– comunicazioni mensili o trimestrali in più Stati
– obblighi di archiviazione e conservazione differenziati.

Dal 2025, con il nuovo regime, tutto viene sostituito da un unico report trimestrale, da inviare esclusivamente all’amministrazione fiscale dello Stato di stabilimento. In questo report vanno indicati:

– il fatturato complessivo generato nei 27 Paesi UE
– la suddivisione per Stato membro
– eventuali rettifiche o note di variazione
– le informazioni relative alle operazioni esenti

Non si calcola IVA, non si versano imposte, non si presentano dichiarazioni locali. È uno dei punti che più alleggerisce la gestione amministrativa delle piccole imprese che lavorano con l’estero.

Fatture semplificate: come si emettono

Le imprese che aderiscono allo SME Scheme utilizzeranno fatture semplificate, che devono contenere:

– i dati dell’impresa
– la descrizione del bene o servizio
– il riferimento all’esenzione IVA UE
– l’EX Number
– eventuali riferimenti normativa nazionale e UE

La formulazione della dicitura può variare leggermente tra uno Stato e l’altro, ma il principio è sempre lo stesso: indicare chiaramente che l’operazione è esente IVA ai sensi del regime SME UE.

Esempio di dicitura praticabile in Italia

“Operazione esente da IVA ai sensi dell’art. 284 del VAT Directive – SME Scheme. Identificazione UE: EX123456789.”

Quali beni e servizi rientrano nell’esenzione

In linea generale, l’esenzione si applica alla quasi totalità dei beni e servizi.
Le principali esclusioni riguardano:

– beni soggetti ad accisa
– alcuni servizi finanziari e assicurativi
– attività che ricadono in regimi IVA speciali
– soggetti che si avvalgono di regimi particolari (es. regime del margine)

Per la maggior parte dei professionisti e dei piccoli eCommerce, quindi, l’esenzione è pienamente utilizzabile.

Sintesi in tabella

ElementoRegime domestico (Italia)Regime SME UE
Soglia65.000 €100.000 € UE
ApplicazioneSolo in ItaliaIn tutti i 27 Stati UE
IVANon si applicaNon si applica
IdentificazioneNessun codice specialeEX Number
AdempimentiRegole italianeReport trimestrale unico
Posizioni IVA all’esteroPossibiliMai necessarie
Chi può aderireImprese sotto soglia domesticaImprese sotto soglie domestica + UE

Vantaggi concreti per le piccole imprese

I benefici principali sono molto evidenti.
Tra i più rilevanti:

– riduzione drastica degli adempimenti: un solo report, niente dichiarazioni estere
– meno costi amministrativi: non servono consulenti locali per ogni Paese
– possibilità di vendere all’estero senza IVA: il cliente finale paga meno, l’impresa è più competitiva
– Maggiore libertà di operare su tutto il mercato UE senza doversi preoccupare di migrazioni di soglie nazionali.
– Processo di registrazione semplice grazie all’EX Number unico.
Questi benefici impattano in modo significativo su chi muove i primi passi nel commercio cross-border.

Attenzioni e limiti del regime

Come ogni agevolazione, anche lo SME Scheme ha una serie di punti critici. È importante conoscerli per evitare conseguenze fiscali.

– Monitoraggio della soglia: superare i 100.000 € impone l’uscita immediata dal regime
– Monitoraggio della soglia domestica: in Italia non si devono superare i 65.000 €
– Passaggio automatico al regime IVA ordinario in caso di superamento delle soglie, con obblighi che possono scattare rapidamente
– Esclusione di alcune categorie rende necessaria una verifica preventiva
– Regole nazionali diverse: anche se il regime UE è uniforme, ogni Paese mantiene una propria disciplina domestica

Esempi pratici per capire quando conviene

Esempio 1 – Consulente freelance che vende servizi digitali

Giulia vive a Milano ed è una freelance nel settore marketing. Nel 2024 ha fatturato 40.000 € a clienti italiani e 25.000 € a clienti in Germania e Francia.

Il suo totale UE è 65.000 €, quindi entro i limiti.

Con il regime UE può applicare:

– franchigia domestica in Italia
– esenzione IVA anche per i clienti esteri, senza aprire posizioni IVA in Germania o Francia

Esempio 2 – eCommerce con vendite occasionali all’estero

Marco ha un piccolo shop online che vende prodotti artigianali. Fattura 55.000 € in Italia e 35.000 € in altri Paesi UE.
Totale 90.000 €.

Può tranquillamente usare il regime SME, diventando molto più competitivo rispetto al 2024, quando avrebbe dovuto monitorare varie soglie per le vendite a distanza.

Esempio 3 – Superamento soglia

Un’impresa fattura 70.000 € in Italia e 40.000 € all’estero.
Totale 110.000 €: supera la soglia UE.

Non può aderire al regime e deve applicare l’IVA secondo le regole ordinarie e l’apertura di eventuali posizioni estere.

SME Scheme e regime forfettario: è possibile combinarli?

Molti professionisti italiani si chiedono se, restando in regime forfettario, possano comunque beneficiare dell’esenzione europea. La risposta è: sì, purché si rispettino le soglie domestiche e quelle UE.

Il forfettario è un regime reddituale, mentre lo SME riguarda l’IVA. Se il contribuente rientra nei limiti, può applicare entrambi:

– mantiene la tassazione agevolata italiana
– beneficia dell’esenzione IVA europea con l’EX Number.

È uno degli aspetti più interessanti per chi lavora online con clienti esteri.

Procedura di adesione

La procedura definitiva sarà fissata dallo Stato membro.
Le linee guida europee prevedono:

– domanda telematica presso l’autorità fiscale nazionale
– rilascio dell’EX Number entro alcune settimane
– obbligo di comunicare eventuali variazioni significative di fatturato
– uso esclusivo dell’esenzione nei limiti previsti

Per l’Italia si attende specifico provvedimento dell’Agenzia delle Entrate.

Cosa succede se si superano le soglie

Il superamento può avvenire in modo improvviso, soprattutto per e-commerce che vivono picchi stagionali. In quel caso:

● l’impresa esce dal regime SME
● deve aprire posizioni IVA nei Paesi in cui vende
● deve iniziare a calcolare e versare l’IVA nei vari Stati
● deve modificare le fatture

La perdita del regime può avere impatto immediato, quindi serve un controllo costante del fatturato.


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