Diventare liberi professionisti significa anche imparare a gestire la propria previdenza in autonomia. Che tu sia un freelance iscritto alla Gestione Separata INPS o a una cassa professionale (avvocati, architetti, commercialisti, ecc.), conoscere come funziona il sistema pensionistico è fondamentale per pianificare il proprio futuro.
In questa guida scoprirai come funzionano i contributi obbligatori, le modalità di iscrizione, i requisiti per accedere alla pensione e le principali differenze tra Gestione Separata e casse professionali.
Cosa sapere sulla pensione libero professionista
Dal 1995 (Legge 335/1995), tutti i titolari di partita IVA non iscritti a una specifica cassa previdenziale devono obbligatoriamente iscriversi alla Gestione Separata INPS.
Questa gestione si rivolge principalmente a:
- liberi professionisti senza albo (es. copywriter, marketer, grafici, sviluppatori web)
- lavoratori autonomi occasionali
- collaboratori coordinati e continuativi (co.co.co.)
- medici in formazione specialistica
La Gestione Separata INPS eroga pensioni di:
- vecchiaia
- anticipata
- inabilità
- reversibilità o indiretta
- supplemento o pensione supplementare
Come iscriversi alla Gestione Separata INPS
L’iscrizione è obbligatoria e gratuita, e si può effettuare in tre modi:
- Online, tramite il portale INPS (con SPID o CIE)
- Tramite contact center INPS (803 164)
- Con l’assistenza di un intermediario abilitato
Il modello di iscrizione è lo SC04, disponibile sul sito dell’INPS.
Quando si può andare in pensione?
I requisiti i liberi professionisti e freelance per accedere alla pensione di vecchiaia nella Gestione Separata sono:
- 67 anni per uomini e donne | almeno 20 anni di anzianità contributiva
- 71 anni di età | minimo 5 anni di anzianità contributiva (non vale la contribuzione figurativa).
Le casse previdenziali autonome
Chi esercita una professione regolamentata (avvocati, commercialisti, architetti, ecc.) deve iscriversi alla cassa previdenziale di categoria. L’iscrizione è obbligatoria solo dopo aver superato l’esame di Stato e iscrizione all’albo professionale.
Ogni cassa stabilisce autonomamente:
- aliquote contributive
- prestazioni previdenziali e assistenziali
- regole per la pensione (età, anni di contribuzione, ecc.)
Tra i contributi richiesti troviamo:
- Contributo soggettivo: proporzionale al reddito
- Contributo integrativo: una percentuale sul compenso, addebitata al cliente in fattura
- Contributo di maternità: obbligatorio, a tutela delle lavoratrici autonome
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