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IMU 2021

Chi deve pagare l’acconto IMU entro il 16 giugno 2021?

SOMMARIO

Il 16 giugno 2021 è il termine ultimo di pagamento della prima rata dell’IMU 2021. L’imposta sulla casa è un appuntamento fisso che si presenta di norma 2 volte l’anno, a metà giugno per l’acconto, a metà dicembre per il saldo.

Vediamo insieme chi è tenuto a pagare l’IMU, quanto e come deve pagare. 

IMU 2021: chi deve versarla?

IMU è l’acronimo di Imposta Municipale Propria. Si tratta di un’imposta introdotta nel 2021, legata al proprietario o al titolare di altro diritto reale (abitazione, uso, usufrutto, superficie, ecc), al concessionario o ancora al locatario.

Attenzione, però, solo per alcune strutture vige l’obbligo di versamento dell’IMU. Nello specifico:

  1. fabbricati, escluse le prime case classificate nelle categorie catastali differenti dal A/1 – A/8 – A/9
  2. aree fabbricabili
  3. terreni agricoli

Si definisce prima casa l’unità immobiliare dove il soggetto e i componenti del suo nucleo familiare risiedono anagraficamente e dimorano abitualmente. Sono comprese nella suddetta definizione anche le pertinenze della suddetta unità immobiliare classificate nelle categorie catastali C/2 – C/6 – C/7. 

ATTENZIONE: è considerata una sola unità pertinenziale per ognuna delle categorie sopra citate, anche se iscritte in catasto e annesse all’unità a uso abitativo.

L’IMU 2021 è previsto in tutti i comuni del territorio nazionale, ad eccezione del Friuli-Venezia Giulia (dove vige l’IMIS ossia l’imposta immobiliare semplice) e delle province autonome di Trento e Bolzano (dove vige l’IMI ossia l’imposta municipale immobiliare. 

Quali sono le scadenze dell’acconto e del saldo IMU 2021?

Nel corso del 2021, l’IMU può essere pagato in due soluzioni.

I. acconto da calcolare con le aliquote del 2020, che è pari al 50% dell’importo complessivo calcolato

II. saldo finale che considera tutte aliquote deliberate nel corso del 2021. 

Per il 2021, il versamento della quota dell’acconto è da versare entro il 16 giugno. Il versamento della quota del saldo è invece da versare entro il 16 dicembre.

La base imponibile dell’IMU

Il calcolo dell’IMU prevede l’applicazione di un’aliquota specifica alla base imponibile. Vediamo degli esempi.

  1. Fabbricati iscritti in catasto
    in questo caso, la base imponibile è rappresentata dal valore dell’immobile a cui applicare la rendita catastale rivalutata del 5% con specifici moltiplicatori
  • categoria catastale A (tranne A/10): 160
  • A/10: 80
  • B: 140
  • C/1: 55
  • C/2, C/6, C/7: 160
  • C/3, C/4, C/5: 140
  • D (tranne D/5): 65
  • D5: 80
  1. Aree fabbricabili
    in questo caso, la base imponibile è rappresentata dal valore venale in comune commercio al 1° gennaio dell’anno di imposizione oppure a far data dall’adozione degli strumenti urbanistici, considerando i seguenti aspetti:
  • zona territoriale di ubicazione
  • indice di edificabilità
  • destinazione d’uso consentita
  • oneri per eventuali lavori di adattamento del terreno necessari per la costruzione
  • prezzi medi rilevati sul mercato dalla vendita di aree aventi analoghe caratteristiche
  1. Terreni agricoli
    in questo caso, la base imponibile è rappresentata dal valore corrispondente all’ammontare del reddito dominicale risultante in catasto rivalutato del 25% con un moltiplicare di 135. 

NOTA BENE: in virtù della legge statale, l’aliquota IMU può variare secondo decisioni di ogni singolo comune, sia in aumento, sia in diminuzione, ma pur sempre entro specifici margini di manovrabilità.

Le aliquote dell’IMU 2021

Ecco qui di seguito tutti i dettagli delle aliquote IMU stabilite dalla legge e i relativi margini di manovrabilità legati alle scelte del singolo Comune. 

  1. abitazione principale di categoria catastale A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7: esente
  2. abitazione principale di categoria catastale A/1, A/8 e A/9 (cui si applica una detrazione di 200 euro)
  • aliquota stabilita dalla legge: 0,5%
  • aliquota minima che può essere stabilita dal Comune: 0%
  • aliquota massima che può essere stabilita dal Comune: 0,6%
  1. fabbricati del gruppo catastale D
  • aliquota stabilita dalla legge: 0,86% (0,76% riservato allo Stato)
  • aliquota minima che può essere stabilita dal Comune: 0,76%
  • aliquota massima che può essere stabilita dal Comune: 1,6%
  1. fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, fino a che permanga tale destinazione e non siano in ogni caso locati (fabbricati merce)
  • aliquota stabilita dalla legge: 0,1% (esenti dal 2022)
  • aliquota minima che può essere stabilita dal Comune: 0%
  • aliquota massima che può essere stabilita dal Comune: 0,25% (esenti dal 2022)
  1. fabbricati rurali strumentali
  • aliquota stabilita dalla legge: 0,1%
  • aliquota minima che può essere stabilita dal Comune: 0%
  • aliquota massima che può essere stabilita dal Comune: 0,1%
  1. altri fabbricati (fabbricati diversi da abitazione principale, fabbricati del gruppo catastale D, fabbricati merce, fabbricati rurali strumentali)
  • aliquota stabilita dalla legge: 0,86%
  • aliquota minima che può essere stabilita dal Comune: 0%
  • aliquota massima che può essere stabilita dal Comune: 1,06%
  • ulteriore aumento che può essere stabilito dal comune in sostituzione della maggiorazione TASI: 1,14%
  1. aree fabbricabili
  • aliquota stabilita dalla legge: 0,86%
  • aliquota minima che può essere stabilita dal Comune: 0%
  • aliquota massima che può essere stabilita dal Comune: 1,06%
  • ulteriore aumento che può essere stabilito dal comune in sostituzione della maggiorazione TASI: 1,14%
  1.  terreni agricoli (se non esenti)
  • aliquota stabilita dalla legge: 0,76%
  • aliquota minima che può essere stabilita dal Comune: 0%
  • aliquota massima che può essere stabilita dal Comune: 1,06%

Quali sono i dati necessari per calcolare l’IMU?

Ai fini del calcolo della suddetta imposta, è fondamentale avere a disposizione i seguenti dati:

  • codice catastale Comune
  • categoria catastale
  • rendita catastale
  • percentuale di possesso
  • periodo di possesso
  • aliquota IMU acconto
  • aliquota IMU saldo
  • immobile storico o inagibile

Covid e IMU 2021: le esenzioni

Quest’anno, oltre alla prima casa, l’imposta non è dovuta da alcuni soggetti particolarmente colpiti e penalizzati dall’emergenza da Covid19.

Nello specifico, sono esonerati dal versamento dell’acconto IMU 2021 i seguenti soggetti:

  • stabilimenti balneari marittimi, lacuali e fluviali, stabilimenti termali
  • alberghi, pensioni e relative pertinenze, agriturismi, villaggi turistici, ostelli della gioventù, rifugi di montagna, colonie marine e montane, affittacamere per brevi soggiorni, case e appartamenti per vacanze, bed & breakfast, residence e campeggi, a purché i relativi soggetti passivi siano anche gestori delle attività esercitate
  • immobili in uso da parte di imprese esercenti attività di allestimenti di strutture espositive nell’ambito di eventi fieristici o manifestazioni
  • discoteche, sale da ballo, night-club e simili, a condizione che i soggetti passivi siano anche gestori delle attività esercitate

Sono, inoltre, esonerati dal versamento dell’acconto IMU 2021 tutti i soggetti con regolare partita IVA che rispondono ai seguenti requisiti:

  • avere la partita IVA attiva al 23 marzo 2021, data di entrata in vigore del decreto Sostegni
  • aver avuto ricavi o compensi non superiori a 10 milioni di euro nell’anno 2019
  • aver avuto nell’anno 2020 un fatturato medio mensile inferiore almeno del 30% rispetto al fatturato medio mensile dell’anno 2019 gestori

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