Aprire una SRL comporta responsabilità, adempimenti e costi. Tra questi, spesso si sottovalutano i contributi INPS socio amministratore. Comprendere quando si è obbligati a versarli, in quale misura, e come variano in base al ruolo ricoperto è fondamentale per evitare sanzioni e ottimizzare il carico contributivo. In questo articolo aggiornato al 2025, facciamo chiarezza su uno degli aspetti più discussi e fraintesi del mondo societario.
Chi è il socio amministratore di una SRL
Il socio amministratore è colui che, oltre a detenere quote della società, esercita anche funzioni gestionali e rappresentative. Può essere nominato amministratore unico, presidente del consiglio di amministrazione o far parte di un organo collegiale. In ogni caso, ha un ruolo operativo nella gestione della SRL e viene retribuito per tale incarico.
Dal punto di vista previdenziale, la sua posizione assume rilievo: proprio in funzione del suo ruolo, può essere tenuto al versamento dei contributi INPS, anche in assenza di un vero e proprio contratto di lavoro subordinato.
Obbligo Contributi INPS socio amministratore
Nel 2025, come negli anni precedenti, il criterio principale è la presenza di un compenso per l’attività amministrativa o lavorativa svolta.
Un socio amministratore è obbligato a versare i contributi INPS se:
- riceve un compenso per la carica amministrativa (Gestione Separata INPS)
- svolge anche un’attività operativa e continuativa all’interno della società (Gestione Commercianti)
- è amministratore e anche socio lavoratore (doppia contribuzione)
Viceversa, non è tenuto a versare i contributi se non riceve alcun compenso e non svolge attività operative continuative.
Le due gestioni INPS coinvolte
Nel caso dei soci amministratori, le gestioni previdenziali che possono entrare in gioco sono due:
- Gestione Separata INPS: si applica ai compensi percepiti in qualità di amministratore
- Gestione Commercianti o Artigiani: si applica se il socio lavora stabilmente e in maniera abituale nell’impresa.
Entrambe sono obbligatorie se il soggetto ha diritto a compensi come amministratore e lavora attivamente nell’azienda. In tal caso si parla di “doppia contribuzione”.
Aliquote e importi 2025 contributi INPS socio amministratore
Nel 2025, l’INPS ha aggiornato le aliquote e le soglie reddituali per entrambe le gestioni.
Gestione Separata:
- Aliquota ordinaria: 33% (senza altra tutela)
- Aliquota ridotta: 25% circa (se già assicurati presso altra gestione)
Gestione Commercianti:
- Contribuzione fissa su reddito minimo (18.555 euro): circa 4.549,70 euro l’anno
- Su redditi superiori a 18.555 euro: aliquota del 24,48% fino a 55.448 euro, 25,48% oltre tale soglia
Il contributo fisso deve essere versato in 4 rate: 16 maggio, 20 agosto, 17 novembre e saldo entro febbraio dell’anno successivo. La parte eccedente va calcolata in sede di dichiarazione dei redditi.
Esempio pratico Contributi INPS socio amministratore
Immaginiamo un socio amministratore, Marco, che:
- percepisce 25.000 euro come compenso amministratore
- lavora quotidianamente nella società
- detiene il 60% delle quote della SRL
In questo caso:
- deve iscriversi alla Gestione Separata per il compenso percepito (contributi su 25.000 euro)
- deve iscriversi alla Gestione Commercianti, versando il contributo minimo e la quota variabile sul reddito da lavoro.
Soci amministratori e doppia contribuzione
La situazione più gravosa, ma anche più comune, è quella del socio amministratore che è anche lavoratore abituale dell’impresa. In questi casi, oltre a versare i contributi sulla parte di reddito da lavoro (Gestione Commercianti), si versano anche i contributi sulla parte di compenso da amministratore (Gestione Separata).
Il principio è quello della presunzione di attività lavorativa prevalente, soprattutto se il socio detiene anche la maggioranza delle quote.
Quando non si paga l’INPS: il caso del socio puro
Un socio che non riveste cariche, non percepisce compensi e non lavora attivamente nell’azienda, non è tenuto a versare alcun contributo INPS.
In questi casi si parla di socio di capitale, il cui apporto è solo finanziario. Questo vale anche per chi percepisce dividendi: essendo redditi di capitale, non comportano obblighi previdenziali.
Strategie per ottimizzare la contribuzione
Alcune scelte societarie possono incidere sensibilmente sulla contribuzione:
- valutare l’opportunità di nominare un amministratore esterno
- attribuire il compenso da amministratore solo a chi non lavora anche operativamente
- evitare la doppia contribuzione ove possibile, redistribuendo ruoli e quote
- in caso di nuova iscrizione, valutare il regime agevolato INPS (riduzione 50%)
- strutturare la remunerazione attraverso dividendi (non soggetti a INPS).
Ogni scelta va valutata insieme al commercialista, considerando le conseguenze su fisco, previdenza e operatività aziendale.
Differenze tra SRL, SNC e SAS
Il quadro cambia se si parla di società diverse dalla SRL:
- Nelle SNC, tutti i soci operativi devono iscriversi all’INPS.
- Nelle SAS, solo i soci accomandatari (non gli accomandanti) sono soggetti a obblighi previdenziali.
Nella SRL, invece, ogni obbligo va valutato singolarmente, in base al ruolo effettivo e alla presenza di compensi.
Contributi INPS e compensi: cosa sapere
Importante ricordare che l’obbligo contributivo sorge non al momento della nomina ad amministratore, ma dal momento in cui si percepisce un compenso. Tuttavia, l’INPS può considerare l’attività svolta anche in assenza di compenso, in caso di attività lavorativa evidente.
Per questo è sempre consigliabile formalizzare bene i ruoli e tenere traccia di tutte le attività.
Cosa succede in caso di controllo
In caso di verifica da parte dell’INPS, l’ente valuterà:
- la carica formale dell’interessato
- la presenza o meno di un compenso da amministratore
- l’attività svolta in azienda (anche se non formalizzata)
- le quote societarie possedute
Le novità 2025: agevolazioni e scadenze da ricordare
La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto importanti novità sul fronte contributivo. In particolare, è prevista una riduzione del 50% dei contributi INPS per tutti i nuovi iscritti alle gestioni previdenziali nel corso del 2025. Un’agevolazione significativa pensata per incentivare l’avvio di nuove attività.
Resta inoltre valida la riduzione del 50% per i soggetti over 65 già pensionati, anche se attivi in qualità di amministratori o collaboratori.
Ricordiamo infine le scadenze per il versamento dei contributi fissi INPS per artigiani e commercianti nel 2025:
- 16 maggio
- 20 agosto
- 17 novembre
- Saldo entro febbraio 2026
I pagamenti devono essere effettuati tramite modello F24, disponibile nel Cassetto Previdenziale.