Ogni società a responsabilità limitata deve redigere il proprio bilancio d’esercizio. Ma per molti imprenditori, il bilancio resta un documento percepito come un obbligo formale, più che come uno strumento utile a capire come sta davvero andando l’azienda.
In realtà, saper leggere e interpretare il bilancio della srl è fondamentale per prendere decisioni consapevoli, pianificare investimenti, monitorare la liquidità e valutare la sostenibilità fiscale dell’impresa.
In questo articolo vediamo come funziona il bilancio della Srl, quali documenti lo compongono, come controllarlo insieme al commercialista e come usarlo per migliorare la gestione aziendale e ridurre i rischi.
Cos’è il bilancio srl
Il bilancio srl è il documento che fotografa la situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società in un determinato periodo, solitamente l’anno solare.
Serve a rappresentare con chiarezza:
- cosa possiede e cosa deve la società (patrimonio e debiti)
- quanto ha guadagnato o perso (risultato economico)
- come ha generato e utilizzato le proprie risorse finanziarie (flussi di cassa)
È uno strumento che tutela soci, creditori, banche e investitori, ma soprattutto aiuta l’imprenditore a controllare la salute dell’impresa.
I documenti che compongono il bilancio srl
Il bilancio di una srl è composto da tre parti principali:
- Stato patrimoniale – mostra la situazione di attivo e passivo dell’azienda (beni, crediti, debiti, capitale)
- Conto economico – evidenzia i ricavi e i costi, fino ad arrivare all’utile o alla perdita dell’esercizio
- Nota integrativa – spiega e dettaglia le voci presenti nei due prospetti, fornendo informazioni qualitative e quantitative aggiuntive
Le società di dimensioni ridotte (cosiddette “micro” o “piccole”) possono redigere bilanci semplificati, senza rendiconto finanziario e con una nota integrativa abbreviata.
Chi redige e approva il bilancio
La redazione del bilancio è compito dell’organo amministrativo (amministratore unico o consiglio di amministrazione).
Il bilancio deve poi essere:
- approvato dai soci entro 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio (di norma entro il 30 aprile, se l’anno coincide con l’anno solare),
- depositato presso il Registro delle Imprese entro 30 giorni dall’approvazione.
In caso di motivi particolari (ad esempio operazioni complesse o presenza di società controllate), lo statuto può prevedere un termine più lungo, fino a 180 giorni.
Stato patrimoniale: la fotografia della società
Lo stato patrimoniale rappresenta il punto di partenza per comprendere la solidità della Srl.
È suddiviso in due sezioni:
- Attivo → ciò che la società possiede (immobilizzazioni, crediti, disponibilità liquide)
- Passivo e patrimonio netto → ciò che deve (debiti verso banche e fornitori, imposte da pagare, capitale sociale, riserve, utile o perdita)
Un controllo attento di queste voci permette di capire:
- se i debiti sono sostenibili rispetto ai mezzi propri
- se il capitale circolante (differenza tra attivo corrente e passivo corrente) è positivo
- se la società ha liquidità sufficiente per coprire le uscite future
- se il patrimonio netto è adeguato e non rischia di scendere sotto i limiti legali
ESEMPIO
Se la Srl presenta 200.000 € di crediti verso clienti e 180.000 € di debiti a breve, il capitale circolante netto è positivo e indica equilibrio finanziario. Se invece i debiti superano i crediti e la liquidità disponibile, la società potrebbe trovarsi in tensione di cassa.
Conto economico: utile o perdita, ma non solo
Il conto economico mostra i ricavi, i costi e il risultato finale. Ma il valore più importante non è solo l’utile: bisogna capire da dove deriva.
Analizzare insieme al commercialista le principali voci di costo (fornitori, personale, affitti, ammortamenti, oneri finanziari) consente di individuare margini di miglioramento.
Alcuni indicatori da tenere sotto controllo:
- Margine operativo lordo (EBITDA): misura la redditività operativa pura
- Margine operativo netto (EBIT): considera anche ammortamenti e svalutazioni
- Risultato netto: utile o perdita dopo imposte
ESEMPIO
Se la Srl registra un utile di 50.000 €, ma con un margine operativo lordo in calo e oneri finanziari in aumento, l’impresa potrebbe avere un problema di costi nascosti o di struttura del debito.
Nota integrativa: leggere tra le righe
La nota integrativa è spesso sottovalutata, ma è fondamentale per comprendere il bilancio.
Contiene informazioni come:
- criteri di valutazione adottati
- dettagli su crediti e debiti
- eventuali garanzie o impegni futuri
- compensi degli amministratori
- composizione del capitale sociale
Leggerla con il commercialista aiuta a capire le scelte contabili e gli eventuali rischi (crediti difficilmente esigibili, cause in corso, debiti verso soci, ecc.).
Come controllare il bilancio con il commercialista
Un errore frequente è limitarsi a leggere il bilancio solo al momento dell’approvazione.
Invece, il bilancio può diventare un strumento di gestione mensile o trimestrale.
Un buon metodo di controllo prevede quattro passaggi:
- Verifica dei dati contabili: controllare con il commercialista che tutte le fatture e le scritture siano correttamente registrate
- Analisi delle principali voci: confrontare andamento dei ricavi, margini e costi rispetto all’anno precedente o al budget
- Confronto periodico (imprenditore–commercialista): creare un momento fisso di analisi mensile o trimestrale per capire l’andamento
- Aggiornamento delle previsioni: usare i dati del bilancio per stimare imposte, flussi di cassa e obiettivi futuri.
Questa collaborazione costante consente di prevenire criticità e pianificare le imposte invece di subirle a fine anno.
Più utile, più liquidità, meno imposte: la regola d’oro
Un bilancio sano non è solo quello che chiude “in utile”, ma quello che genera liquidità e ottimizza il carico fiscale.
Il rapporto tra utile, cassa e imposte deve essere equilibrato:
- troppo utile ma poca cassa → problemi di incasso o sovraimposte
- molta liquidità ma utile basso → costi elevati o scarsa efficienza
- utile e liquidità in crescita → gestione virtuosa
Monitorare questi indicatori mese per mese con il commercialista consente di ridurre sprechi, anticipare i pagamenti fiscali e scegliere la migliore strategia di pianificazione fiscale (compensi, dividendi, accantonamenti, fringe benefit)
Pianificazione fiscale e bilancio previsionale
Il bilancio serve anche a guardare avanti.
Attraverso una pianificazione fiscale basata sui dati reali, è possibile:
- stimare in anticipo imposte e contributi
- programmare i flussi di cassa
- pianificare investimenti e distribuzione di utili
- decidere se accantonare riserve o reinvestire
Un bilancio previsionale redatto a inizio anno, aggiornato periodicamente con i dati effettivi, aiuta a mantenere la rotta e a correggere eventuali scostamenti.
Errori da evitare nel controllo del bilancio
Tra gli errori più frequenti:
- concentrarsi solo sull’utile finale senza analizzare margini e flussi di cassa
- non verificare la corrispondenza tra i dati contabili e i documenti reali
- ignorare le scadenze fiscali e contributive legate al bilancio
- non confrontarsi periodicamente con il commercialista
- trascurare la nota integrativa e le informazioni accessorie
Bilancio e tutela del patrimonio
Un controllo regolare del bilancio aiuta anche a proteggere il patrimonio personale dell’imprenditore.
Mantenere un adeguato livello di capitale e un corretto equilibrio tra debiti e mezzi propri è fondamentale per evitare situazioni di sottocapitalizzazione o perdita del capitale sociale, che possono portare a responsabilità diretta degli amministratori.
Il bilancio srl non è solo un documento obbligatorio: è uno strumento di gestione, prevenzione e pianificazione.
Saperlo leggere e controllare insieme al commercialista significa:
- avere consapevolezza dei numeri dell’impresa
- anticipare decisioni fiscali e finanziarie
- migliorare la redditività
- proteggere il patrimonio aziendale e personale.
Trasformare il bilancio da “adempimento contabile” a “bussola gestionale” è la chiave per una Srl solida, consapevole e capace di crescere nel tempo.