Il Commercialista Online

socio amministratore srl

Condividi:

Socio amministratore SRL e doppia contribuzione INPS: come evitarla (legalmente)

SOMMARIO

Essere imprenditore in Italia significa destreggiarsi tra opportunità, burocrazia e… contributi. Uno dei temi più delicati, e spesso sottovalutati, riguarda la doppia contribuzione INPS per chi ricopre contemporaneamente il ruolo di socio e amministratore di una SRL. Una situazione che può trasformarsi in un vero e proprio salasso contributivo, se non pianificata con attenzione.
Nelle SRL, infatti, il socio è colui che detiene una quota della società, mentre l’amministratore è la figura che ne gestisce e rappresenta legalmente l’attività. Quando le due figure coincidono, e il soggetto è anche attivamente coinvolto nelle attività operative dell’azienda, l’INPS può interpretare questa sovrapposizione come fonte di obblighi contributivi doppi: da un lato verso la Gestione Separata, per il compenso da amministratore, e dall’altro verso la Gestione Commercianti o Artigiani, per l’attività imprenditoriale quotidiana. Vediamo insieme quando e come è possibile per il socio amministratore SRL evitare la doppia contribuzione INPS.

Quando scatta la doppia contribuzione per socio amministratore SRL

Non in tutti i casi il socio amministratore SRL è soggetto alla doppia contribuzione. Tuttavia, questa può scattare se si verificano contemporaneamente alcune condizioni:

  • il soggetto percepisce un compenso per l’incarico di amministratore
  • partecipa in modo abituale e prevalente all’attività operativa della società
  • la società è iscritta alla Camera di Commercio come impresa artigiana o commerciale

In presenza di questi requisiti, l’INPS tende a richiedere il versamento dei contributi sia alla Gestione Separata che a quella Commercianti o Artigiani, con un impatto economico rilevante, spesso superiore al 50% del reddito percepito. Il tutto senza garantire una doppia prestazione previdenziale.

La base normativa e l’interpretazione dell’INPS

La questione trova fondamento in diverse normative. La Legge 335/1995 ha istituito la Gestione Separata, destinata a soggetti che percepiscono redditi assimilati a lavoro dipendente, come gli amministratori. La Legge 233/1990, invece, impone l’iscrizione alla gestione commercianti o artigiani per chi esercita in maniera abituale e prevalente un’attività imprenditoriale. La giurisprudenza più recente ha chiarito che l’obbligo di doppia iscrizione non è automatico, ma richiede una valutazione concreta della posizione del contribuente. Ciononostante, l’INPS tende ad adottare un’interpretazione restrittiva, estendendo l’obbligo anche a situazioni non sempre giustificate.

Le conseguenze economiche

Dal punto di vista economico, la doppia contribuzione rappresenta un peso rilevante per l’imprenditore e per la stessa SRL. Il soggetto interessato si trova a dover versare:

  • contributi alla Gestione Separata pari al 26,07% circa del compenso lordo da amministratore
  • contributi alla Gestione Commercianti o Artigiani, comprensivi di una quota fissa annua (oltre 4.000 euro) e di una parte variabile sul reddito eccedente i 18.000 euro, con aliquote attorno al 24%

L’effetto combinato è un carico contributivo molto elevato, che riduce la liquidità disponibile per la società e può ostacolarne lo sviluppo, soprattutto nelle fasi iniziali.

Soluzioni pratiche e legittime per il socio amministratore SRL

Evitare la doppia contribuzione è possibile, ma richiede una pianificazione attenta e una chiara definizione dei ruoli all’interno della SRL. Le principali soluzioni adottabili sono:

  • limitare il ruolo del socio alla sola attività gestoria, evitando il coinvolgimento operativo diretto. In questo caso si può sostenere l’iscrizione esclusiva alla Gestione Separata
  • rinunciare formalmente al compenso da amministratore e svolgere unicamente il ruolo operativo. Questo consente di iscriversi solo alla Gestione Commercianti
  • utilizzare strumenti di remunerazione alternativi, come fringe benefit, TFM, rimborsi spese documentati o distribuzione di utili, che non comportano contribuzione doppia

Affinché queste strategie siano valide, è fondamentale documentare tutto in modo preciso: statuto societario, verbali, buste paga e contratti devono essere coerenti e aggiornati.

La doppia contribuzione per il socio amministratore SRL è una realtà concreta, ma non inevitabile. Con una corretta pianificazione societaria e il supporto di professionisti esperti, è possibile evitare un carico previdenziale sproporzionato e migliorare la sostenibilità della SRL. Chiarezza nei ruoli, coerenza documentale e consapevolezza delle alternative disponibili sono le chiavi per una gestione efficace e in regola con la normativa.