La Legge di Bilancio porta modifiche ai requisiti dell’indennità ISCRO 2024 per i partecipanti alla Gestione Separata INPS.
Scopriamo insieme le novità.
Cosa vuol dire Iscro?
L’Indennità di Supporto al Reddito per i Contribuenti Organizzati (ISCRO) è stata introdotta in via sperimentale per il triennio 2021-2023, rivolgendosi a professionisti e lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata INPS. Questa agevolazione consiste in un pagamento semestrale, richiedibile una sola volta nel triennio, pari al 25% dell’ultimo reddito dichiarato.
La misura ha registrato una scarsa applicazione nel 2022 e nel 2023, probabilmente a causa di requisiti considerati eccessivamente restrittivi, suscitando numerose critiche.
Il panorama è cambiato con la Legge di Bilancio, precisamente con la Legge 213 del 30 dicembre 2023, pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Le prospettive ora indicano una stabilizzazione della misura e un’espansione dei requisiti di accesso.
Le modifiche apportate semplificano l’accesso all’ISCRO 2024, rendendo il beneficio più accessibile per i professionisti e i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata INPS.
ISCRO 2024: cosa cambia
L’ISCRO 2024 è destinata agli iscritti alla Gestione Separata INPS che svolgono un’attività di lavoro autonomo, come definito dall’art. 53 comma 1 del TUIR, ossia un’attività libero professionale non imprenditoriale.
I beneficiari devono:
- aver prodotto un reddito di lavoro autonomo inferiore al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo nei due anni precedenti all’anno della domanda
- dichiarare un reddito nell’anno precedente alla richiesta non superiore a 12.000 euro, con rivalutazione annuale basata sull’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati.
L’indennità sarà erogata per 6 mesi, pari al 25% della media dei redditi da lavoro autonomo dichiarati nei due anni precedenti all’anno della richiesta.
Va sottolineato che l’ISCRO non accredita contribuzione figurativa. L’importo varia tra 800 e 250 euro mensili, annualmente rivalutati, e non è più esente fiscalmente.
Finanziamento e altre novità
Per quanto riguarda il finanziamento, l’aliquota contributiva ex art. 59 comma 16 della L. 449/97 ha subito un aumento dello 0,35% a partire dal 2024.
I professionisti interessati devono:
- avere una Partita IVA attiva da almeno 3 anni alla data della richiesta, relativa all’attività che ha dato titolo all’iscrizione
- non percepire trattamenti pensionistici o assegni di inclusione durante il periodo di erogazione del sussidio. La chiusura della Partita IVA comporterà la cessazione dell’erogazione, con il recupero delle mensilità dopo la data di cessazione.
Rimane l’obbligo di partecipare a percorsi di aggiornamento professionale, in attesa di ulteriori dettagli da un decreto ministeriale.
Qual è l’importo del bonus ISCRO per le Partite IVA nel 2025?
Attualmente l’ISCRO viene erogata per sei mesi, rappresentando il 25% dell’ultimo reddito dichiarato. I limiti massimi e minimi, attualmente tra 800 euro e 250 euro, sono soggetti ad aggiornamento con l’indice ISTAT-FOI. Per il 2023, per esempio, gli importi massimi e minimi sono stati rispettivamente di 881,23 euro e 275,38 euro.
È essenziale sapere che la prestazione inizia dal giorno successivo alla presentazione della domanda. Questo beneficio non aveva alcun impatto sui contributi previdenziali e non concorreva al reddito ai sensi del TUIR.
Quali sono i requisiti per ricevere il Bonus Iscro del 2025?
Per accedere al Bonus ISCRO (Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa) per l’anno 2025 occorre rispettare una serie di requisiti precisi, così come indicato dalla normativa e dalle circolari del INPS. Ecco i principali:
- Essere iscritti alla Gestione Separata INPS
Il beneficiario deve essere titolare di partita IVA che esercita attività autonoma abituale (arti o professioni) e deve essere iscritto alla Gestione Separata. - Partita IVA attiva da almeno 3 anni
Alla data di presentazione della domanda la partita IVA – per la stessa attività che ha dato titolo all’iscrizione – deve essere attiva da almeno tre anni. - Non titolare di pensione diretta né iscritto ad altra forma previdenziale obbligatoria
Il richiedente non deve percepire una pensione diretta né essere assicurato presso altre forme previdenziali obbligatorie diverse dalla Gestione Separata. - Non essere beneficiario dell’“Assegno di Inclusione” per l’intero periodo di fruizione
Il richiedente non deve essere titolare dell’Assegno di Inclusione (legato al decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48) per tutto il periodo in cui usufruirà del Bonus ISCRO. - Requisito reddituale di riduzione del reddito da lavoro autonomo
Nell’anno precedente alla presentazione della domanda il reddito da lavoro autonomo deve essere inferiore al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei due anni precedenti all’anno di riferimento. Ad esempio: per domanda presentata nel 2025 si considera il reddito del 2024 che deve essere inferiore al 70% della media 2022-2023. - Limite annuo di reddito da lavoro autonomo
Nel medesimo anno precedente alla domanda il reddito da lavoro autonomo deve essere non superiore a circa 12.648 € (dato rivalutato ISTAT) per l’anno 2025. - Regolarità contributiva obbligatoria
Il richiedente deve essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali obbligatori della Gestione Separata. - Requisito temporale di osservanza e incompatibilità
- La prestazione viene erogata per un periodo di 6 mesi (una sola volta) e non può essere richiesta nuovamente nei due anni immediatamente successivi all’anno di inizio della fruizione.
- La domanda per il 2025 deve essere presentata entro il 31 ottobre 2025.
Quando si può fare domanda per l’ISCRO
La domanda per ottenere l’ISCRO può essere presentata una sola volta per anno e soltanto se non si è già beneficiato della misura nei due anni precedenti.
Per il 2025, le istanze potranno essere inviate dal 16 giugno al 31 ottobre 2025 esclusivamente in modalità telematica, attraverso il portale INPS o tramite patronato.
È importante tenere presente che la finestra temporale è perentoria: chi presenta la richiesta oltre la scadenza del 31 ottobre perde il diritto all’indennità per l’anno in corso.
Prima di inoltrare la domanda, l’INPS consiglia di verificare la regolarità contributiva e la corrispondenza dei redditi dichiarati, poiché eventuali incongruenze possono comportare la sospensione o il rigetto della richiesta.
In sintesi, chi intende accedere all’ISCRO 2025 deve programmare per tempo la domanda, assicurandosi di rispettare tutti i requisiti anagrafici, reddituali e contributivi previsti.
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