L’IRES, acronimo di Imposta sul Reddito delle Società, è uno dei pilastri del sistema tributario italiano per quanto riguarda la tassazione delle società. Introdotta nel 2004 in sostituzione dell’IRPEG, rappresenta oggi un’imposta proporzionale sul reddito delle società di capitali e di alcuni enti specifici. In questo articolo approfondiamo tutto quello che c’è da sapere sull’IRES: chi la paga, come si calcola, quando si versa e quali strategie si possono adottare per ottimizzare il carico fiscale.
Cos’è l’IRES
L’IRES è l’imposta sul reddito delle società, disciplinata dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), in particolare dagli articoli 72 e seguenti. Si applica sul reddito complessivo netto prodotto da società e altri enti, con un’aliquota fissa del 24%.
La natura proporzionale dell’imposta significa che l’aliquota non varia al variare del reddito: sia che una società generi 100.000 euro o 1 milione di utile, la percentuale applicata resta invariata.
Chi paga l’IRES
Sono obbligati al pagamento dell’IRES:
- le società di capitali (S.p.A., S.r.l., S.a.p.a.) residenti in Italia
- le società cooperative e le società di mutua assicurazione
- gli enti pubblici e privati, diversi dalle società, con o senza personalità giuridica, che hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciale
- gli enti non commerciali, limitatamente al reddito derivante da attività d’impresa
- i trust residenti in Italia e quelli esteri per i soli redditi prodotti nel territorio italiano
Non sono soggetti a IRES:
- le società di persone (S.n.c., S.a.s.).
- i lavoratori autonomi, i liberi professionisti e le ditte individuali, che sono invece soggetti a IRPEF
Differenza tra IRES, IRPEF e IRAP
- IRPEF: Imposta sul reddito delle persone fisiche, è progressiva a scaglioni e riguarda soggetti come lavoratori autonomi, dipendenti e imprese individuali
- IRES: Imposta proporzionale (24%) che si applica solo ai soggetti societari sopra indicati
- IRAP: Imposta Regionale sulle Attività Produttive, colpisce il valore della produzione netta, senza tener conto di molti costi (come gli stipendi).
Aliquota IRES 2025 e IRES premiale
Nel 2025 l’aliquota IRES ordinaria è confermata al 24%. Tuttavia, per incentivare il reinvestimento degli utili e la crescita aziendale, il legislatore ha introdotto l’IRES “premiale”. Si tratta di una riduzione d’imposta di 4 punti percentuali (fino al 20%) applicabile in presenza di specifici requisiti, ad esempio:
- utili reinvestiti in beni strumentali nuovi
- incremento occupazionale
I criteri di accesso all’IRES premiale sono stabiliti con decreto attuativo e possono variare di anno in anno.
Come si calcola l’IRES
Il calcolo dell’IRES parte dal risultato d’esercizio riportato nel bilancio civilistico, che deve essere poi rettificato secondo i criteri fiscali previsti dal TUIR.
Schema generale:
- Utile (o perdita) civilistico ante imposte
- Rettifiche fiscali in aumento (es. costi non deducibili, sanzioni, multe)
- Rettifiche fiscali in diminuzione (es. plusvalenze non tassabili, deduzioni)
- Eventuali perdite fiscali pregresse da compensare
- Reddito imponibile netto
- Applicazione aliquota IRES del 24%
Esempio pratico
Voce | Importo (euro) |
---|---|
Utile ante imposte | 100.000 |
Rettifiche in aumento | +10.000 |
Rettifiche in diminuzione | -5.000 |
Perdite fiscali pregresse | -15.000 |
Reddito imponibile | 90.000 |
IRES (24%) | 21.600 |
In presenza di IRES premiale, l’aliquota scenderebbe al 20%, generando un’imposta di 18.000 euro.
Spese deducibili che riducono l’IRES
Per ridurre legalmente l’importo dell’IRES da versare, le società possono adottare strategie basate sull’incremento delle spese deducibili. Tra queste:
- spese per il personale (stipendi, contributi, TFR)
- affitti e canoni di leasing
- ammortamenti dei beni strumentali
- costi per la formazione e aggiornamento professionale
- spese per ricerca e sviluppo (agevolabili con credito d’imposta)
- interessi passivi entro i limiti previsti
- accantonamenti nei limiti deducibili
NOTA BENE: la corretta gestione dei costi aziendali rappresenta uno dei modi più efficaci per ottimizzare il carico fiscale IRES.
Come e quando si versa l’IRES
L’IRES si versa tramite modello F24, esclusivamente in modalità telematica. I versamenti si suddividono in:
- Saldo: relativo all’anno precedente, da versare entro il 30 giugno (o il 30 luglio con maggiorazione dello 0,40%)
- Primo acconto: pari al 40% dell’imposta dovuta nell’anno precedente (o 50% per i soggetti ISA), da versare entro il 30 giugno
- Secondo acconto: pari al restante 60% (o 50% per i soggetti ISA), da versare entro il 30 novembre.
Esempio:
Per un’IRES dovuta nel 2024 pari a 20.000 euro:
- Primo acconto 2025: 8.000 euro (40%)
- Secondo acconto 2025: 12.000 euro (60%)
- Saldo 2024: eventuale conguaglio entro giugno 2025
Modalità di versamento
Il versamento deve avvenire utilizzando il modello F24 con i seguenti codici tributo:
- 2001 per il saldo
- 2002 per il primo acconto
- 2003 per il secondo acconto
Il pagamento è obbligatoriamente telematico, anche se effettuato da un intermediario (commercialista, CAF, ecc.).
Strategia di ottimizzazione fiscale
Oltre alla gestione delle spese deducibili, esistono strategie più complesse e strutturate per ridurre legalmente l’IRES:
1. Costituzione di una holding
Attraverso una holding è possibile sfruttare la PEX (Partecipation Exemption) e beneficiare dell’esenzione parziale (95%) delle plusvalenze su cessione di partecipazioni.
2. Gestione dei diritti d’autore e royalties
Una società può valorizzare il proprio marchio, brevetto o know-how, cedendolo in uso ad altre società del gruppo. In tal caso:
- la società proprietaria incassa royalty soggette a tassazione agevolata
- la società utilizzatrice deduce il costo delle royalty dal proprio reddito imponibile, abbattendo l’IRES.
Perdite fiscali: come gestirle
Le perdite fiscali generate da una società possono essere portate in compensazione con i redditi futuri:
- per le società di nuova costituzione: deducibilità integrale delle perdite nei primi 3 esercizi
- per le altre società: deducibilità nel limite dell’80% del reddito imponibile dell’esercizio
IRES e bilancio d’esercizio
L’IRES si basa sul reddito determinato a partire dal bilancio civilistico, opportunamente rettificato. Per questo motivo, la redazione del bilancio e le valutazioni di fine esercizio (ammortamenti, accantonamenti, ecc.) influenzano direttamente l’importo dell’IRES dovuta.
Novità normative 2025
Nel 2025 sono state confermate le seguenti novità in tema di IRES:
- estensione dell’IRES premiale a nuove categorie di investimenti
- rafforzamento delle sanzioni in caso di errata indicazione dei costi deducibili
- introduzione del modello Redditi Società 2025 con nuovi quadri dedicati a holding e trust
Confronto tra SRL e libero professionista (IRPEF vs IRES)
Caratteristica | SRL (IRES) | Libero professionista (IRPEF) |
Tipo di imposta | Proporzionale | Progressiva a scaglioni |
Aliquota | 24% | Da 23% a 43% |
Tassazione utile | Società | Persona fisica |
Deducibilità spese | Ampia | Limitata |
Gestione fiscale | Complessa | Più semplice |
L’IRES rappresenta una componente fondamentale del carico fiscale per le società di capitali. Comprendere le regole che ne disciplinano il calcolo e il versamento, oltre alle possibili strategie di ottimizzazione, è essenziale per la gestione consapevole e sostenibile della fiscalità d’impresa.