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indennità di trasferta

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Indennità di trasferta: guida completa

SOMMARIO

L’indennità di trasferta è un elemento rilevante nella gestione amministrativa delle imprese, soprattutto quando i dipendenti, i collaboratori o gli amministratori vengono temporaneamente assegnati a lavorare in una sede diversa da quella abituale. Comprendere tutti gli aspetti legati all’indennità di trasferta è fondamentale. In questo approfondimento vedremo cos’è l’indennità di trasferta, quando spetta, come si calcola, quali sono le regole fiscali in vigore nel 2025 e quali accorgimenti possono aiutare a ottimizzare il trattamento economico e fiscale delle trasferte.

Cos’è l’indennità di trasferta

L’indennità di trasferta è un compenso riconosciuto ai lavoratori che, per ragioni di servizio, svolgono temporaneamente la propria attività lavorativa al di fuori della sede ordinaria. Serve a coprire i disagi e i costi aggiuntivi legati allo spostamento, come vitto, alloggio e trasporti. Il diritto a percepirla e l’importo spettante dipendono dal CCNL applicato o da specifici accordi aziendali.

Caratteristiche principali

  • Temporaneità dello spostamento: è fondamentale che la trasferta sia temporanea. In caso di spostamento permanente, l’indennità non è dovuta
  • Finalità compensativa: serve a rimborsare, almeno in parte, le spese extra sostenute dal lavoratore
  • Trattamento fiscale agevolato: se rispettati determinati limiti, l’indennità può essere esente da imposte e contributi.

Chi ha diritto all’indennità di trasferta

L’indennità può essere riconosciuta a:

  • dipendenti subordinati inviati in missione fuori sede
  • collaboratori coordinati e continuativi (co.co.co.)
  • amministratori e dirigenti (attenzione a non confondersi con le spese di rappresentanza)
  • in alcuni casi, anche ai soci lavoratori, se regolarmente inquadrati.

Il trattamento varia in base alla qualifica e al contratto applicato.

Tipologie di trasferta

Trasferta nello stesso comune

Se la trasferta avviene all’interno dello stesso comune in cui si trova la sede di lavoro, l’indennità è soggetta a tassazione ordinaria. Le spese di viaggio documentate restano esenti, ma il compenso aggiuntivo viene trattato come reddito da lavoro.

Trasferta in comune diverso o all’estero

Se la trasferta avviene in un comune diverso o all’estero, l’indennità beneficia di un trattamento agevolato:

  • entro soglie definite, l’indennità è esente da imposte e contributi.
  • le soglie cambiano in base alla modalità di rimborso (forfettario, misto, analitico) e alla destinazione (Italia o estero).

Modalità di rimborso della trasferta

Esistono tre modalità principali:

1. Rimborso forfettario (diaria)

  • viene riconosciuto un importo fisso giornaliero, indipendentemente dalle spese effettivamente sostenute
  • non è necessario presentare scontrini o ricevute
  • soggetto a soglie di esenzione

2. Rimborso a piè di lista (analitico)

  • il lavoratore presenta documenti giustificativi (fatture, ricevute)
  • l’azienda rimborsa le spese effettive, purché inerenti
  • non ci sono limiti massimi, ma la documentazione è obbligatoria

3. Rimborso misto (ibrido)

  • una parte dell’importo è a forfait (diaria), un’altra a rendiconto (piè di lista)
  • valido per gestioni flessibili e bilanciate

Spese coperte dall’indennità di trasferta

L’indennità può coprire:

  • Spese di vitto (colazioni, pranzi, cene fuori sede)
  • Spese di alloggio (hotel, B&B, affitti brevi)
  • Spese di trasporto (mezzi pubblici, taxi, carburante, noleggi)
  • Altre spese professionali documentate (materiali, accessi, parcheggi)

Indennità di trasferta, diaria e rimborso spese: differenze

  • Indennità di trasferta: compenso fisso per il disagio dello spostamento
  • Diaria: forma forfettaria che copre vitto e alloggio
  • Rimborso spese: restituzione puntuale delle spese sostenute con documenti.

Calcolo dell’indennità: quanto vale

Il valore dell’indennità dipende da:

  • Durata della trasferta
  • CCNL o accordi aziendali
  • Livello di inquadramento del lavoratore
  • Destinazione (Italia o estero)

Non esiste un importo fisso valido per tutti i settori.

Esempi di esenzione fiscale nel 2025

Indennità forfettaria senza rimborso spese:

  • 46,48 €/giorno per trasferte in Italia
  • 77,46 €/giorno per trasferte all’estero

Se l’azienda rimborsa vitto o alloggio:

  • 30,89 €/giorno in Italia
  • 51,65 €/giorno all’estero

Se c’è rimborso completo a piè di lista:

  • 15,49 €/giorno in Italia
  • 25,82 €/giorno all’estero

Tutte le spese documentate restano interamente esenti da imposizione.

Tassazione e contributi

La tassazione dell’indennità di trasferta dipende da:

  • tipo di rimborso scelto
  • rispetto dei limiti previsti
  • documentazione prodotta

Se si superano le soglie, la parte eccedente è imponibile.

Indennità e trasferta per collaboratori e amministratori

Per i collaboratori occasionali o co.co.co. e per gli amministratori, valgono regole diverse rispetto ai dipendenti:

  • le somme rimborsate possono essere in parte imponibili
  • i rimborsi a piè di lista, se documentati, sono generalmente esenti
  • per evitare contestazioni è bene formalizzare la trasferta e conservare la documentazione

Come gestire correttamente le trasferte

Una buona gestione delle trasferte aziendali prevede:

  • procedure interne chiare e condivise
  • comunicazioni scritte e tracciabili
  • raccolta ordinata dei documenti di spesa
  • monitoraggio dei limiti fiscali
  • coordinamento tra amministrazione, paghe e consulenti

Errori da evitare

  • non distinguere tra trasferte brevi e trasferimenti
  • superare le soglie di esenzione senza trattenere le imposte
  • rimborsare somme senza documentazione
  • liquidare importi senza autorizzazione scritta