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Venditori porta a porta e partita iva

Direct Marketing, tutto sul venditore porta a porta

SOMMARIO

Sei un venditore porta a porta e ti occupi di Direct Marketing? Non sai quali sono i tuoi obblighi fiscali e previdenziali? Continua a leggere questo articolo e scoprirai come metterti in regola risparmiando tasse e contributi…

Prima di analizzare in dettaglio gli adempimenti fiscali, previdenziali e assicurativi di un incaricato alla vendita cerchiamo di fare un pò di chiarezza e vediamo precisamente chi è un venditore porta a porta secondo la legge. L’incaricato alla vendita diretta a domicilio è colui che, con o senza vincolo di subordinazione, promuove, direttamente o indirettamente, la raccolta di ordinativi di acquisto presso privati consumatori per conto di imprese esercenti la vendita diretta a domicilio.

Di conseguenza, l’attività di incaricato alla vendita diretta a domicilio può essere esercitata:

  • con vincolo di subordinazione, come rapporto di lavoro subordinato;
  • senza vincolo di subordinazione, con un contratto di agenzia;
  • senza vincolo di subordinazione e senza necessità di stipulare un contratto di agenzia, da soggetti che svolgono l’attività in maniera abituale, ancorché non esclusiva, o in maniera occasionale, purché incaricati da una o più imprese.

Nel prosieguo di questo articolo verrà analizzato il trattamento fiscale, previdenziale e assicurativo da parte dei soggetti che svolgono l’attività in maniera occasionale o abituale senza essere agenti.

Quando il venditore porta a porta deve aprire partita IVA?

I venditori porta a porta beneficiano di una soglia di esenzione pari a 5.000 euro annui perchè considerata attività occasionale sino al conseguimento di un reddito netto annuo, derivante da tale attività, non superiore ad € 5.000 (ovvero fino raggiungimento dei compensi lordi pari ad euro 6.410,26). Fino al raggiungimento di euro 6.400 circa, il venditore porta a porta non ha l’obbligo di aprire la partita IVA e di applicare l’IVA sui suoi compensi. Superata la soglia dei compensi lordi di euro 6.410,26 (ovvero il reddito netto annuo di euro 5.000) il venditore porta a porta non potrà più essere considerato occasionale ma diventa “venditore porta a porta professionale” e deve:

  • aprire la partita IVA;
  • applicare l’IVA sui compensi percepiti;
  • tenere le scritture contabili.

Attenzione, quando un venditore porta a porta apre la partita IVA, diventando quindi a tutti gli effetti un venditore professionale, anche se non supera la soglia minima di € 6.400 sarà comunque soggetto passivo IVA e non potrà più essere considerato occasionale.

Venditori porta a porta e codice ATECO

I soggetti che svolgono l’attività di venditori porta a porta in maniera professionale quindi devono aprire la partita IVA utilizzando il codice ATECO 46.19.02 – “procacciatore d’affari di vari prodotti senza prevalenza alcuna”. ATTENZIONE, i venditori porta a porta non possono usufruire del regime forfettario poiché sono soggetti ad una disciplina fiscale propria del settore.

Come funziona l’INPS per i venditori porta a porta?

Dal 1° gennaio 2004, gli incaricati alle vendite a domicilio hanno l’obbligo di iscriversi alla Gestione separata Inps solo qualora il reddito annuo derivante da dette attività sia superiore ad € 5.000. Al superamento di detto limite, il venditore porta a porta deve:

  • iscriversi alla Gestione separata dell’Inps;
  • versare in contributi dovuti sulla parte di reddito eccedente i 5.000 euro (i contributi dovuti alla gestione separata sono per 1/3 a carico del contribuente venditore porta a porta e per 2/3 a carico dell’azienda mandante, contributi che dovranno essere versati entro il giorno 16 del mese successivo al pagamento delle provvigioni).

Come si calcolano le imposte sui redditi?

I venditori porta a porta non sono tenuti alla presentazione della dichiarazione dei redditi, poiché i loro compensi sono soggetti a ritenuta fiscale a titolo d’imposta del 23% sul 78% delle provvigioni percepite. Ecco un esempio: Reddito netto = Reddito lordo * 78% Pertanto, per un venditore con 15.000 euro di provvigioni annue il reddito netto risulterà pari ad euro 11.700 ed avrà subito ritenute a titolo di imposta per euro per euro 2.691.

Venditore porta a porta, IRAP E Studi di settore

Gli incaricati alla vendita porta a porta sono esonerati dalla presentazione e dal versamento dell’IRAP, e sono esclusi dagli studi di settore.

Devo iscrivermi all’INAIL?

I venditori porta a porta non sono soggetti all’iscrizione INAIL a prescindere dal reddito conseguito.

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