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Mutuo non pagato o bollette insolute: ecco come funziona la cancellazione CRIF

Mutuo non pagato o bollette insolute: ecco come funziona la cancellazione CRIF

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Sommario

Conoscevate l’esistenza della CRIF, il Grande Spione bancario? E sapete quando tale banca dati è abilitata ad affibbiarci la patente di “cattivi pagatori” segnalando rate non pagate? Cosa accade quando la nostra banca “minaccia” la segnalazione CRIF e come funziona la cancellazione CRIF dei dati?

Cos’è la CRIF?

La CRIF, o Centrale Rischi Finanziari, è la banca dati gestita dall’omonima società in cui vengono raccolte le informazioni e i dati relativi alle esposizioni debitorie dei soggetti privati e delle imprese nei confronti di banche o altri intermediari finanziari. Da precisare che anche se la CRIF è la più famosa di queste banche dati, ma ne esistono anche altre come ad esempio Experian.

Cos’è la Centrale Rischi?

Mentre la CRIF è una banca dati gestita da società private, la Centrale Rischi è la banca dati tenuta dalla Banca d’Italia. In questa banca dati sono raccolte le informazioni relative alle:

  • concessioni di credito superiori a 30 mila euro;
  • sofferenze relative ai crediti anche inferiori a 30 mila euro..

A cosa serve la banca dati CRIF?

La banca dati CRIF è un Sistema Informazioni Creditizie (SIC) in cui confluiscono i dati relativi ai rapporti di credito inviati volontariamente dagli intermediari e dalle banche sui propri clienti, imprese o privati.
L’archivio può essere consultato dalle banche e dalle società finanziarie per raccogliere informazioni sul potenziale cliente, conoscere la sua storia creditizia e la sua affidabilità sia nella valutazione di nuove richieste di finanziamento e sia sull’andamento del rimborso. Il soggetto privato o l’impresa invece possono accedere alle informazioni sul proprio conto presenti nell’archivio facendo richiesta direttamente alla società CRIF dal loro sito web.

Quali informazioni vengono comunicate alla CRIF?

Le banche e gli intermediari finanziari in genere provvedono a comunicare i dati relativi all’andamento dei rapporti creditizi con la propria clientela, ossia mutui, prestiti, carte di credito, etc.; le informazioni relative ai titoli di credito, come cambiali o assegni insoluti e protestati non vengono comunicate alla CRIF.
Le informazioni contenute nell’archivio possono essere sia positive che negative ed influenzano la possibilità futura di ottenere un nuovo credito; in particolare, le informazioni comunicate alla banca dati riguardano principalmente:

  1. le richieste o le erogazioni di un mutuo, finanziamento o prestito effettuate dall’intermediario creditizio alla propria clientela;
  2. l’andamento di prestiti concessi e quindi l’aggiornamento dei dati relativi al rimborso. In questo caso l’informazione è rilevante perché possono risultare sia elementi positivi, quando il cliente paga con regolarità, sia elementi negativi, in caso di ritardo nel pagamento o in caso di mancato pagamento ed il cliente viene identificato come “cattivo pagatore”.

Chi è il “cattivo pagatore”?

Quando la banca riscontra il ritardato o il mancato pagamento di due rate, può inviare la segnalazione al sistema anche in caso il cliente non abbia dato il proprio consenso al trattamento dei dati. A seguito della segnalazione, avviene l’iscrizione crif.
Tuttavia, 15 giorni prima di effettuare la segnalazione, la banca o l’intermediario finanziario sono tenuti ad inviare una comunicazione al cliente per informarlo che provvederanno ad effettuare la segnalazione alla CRIF in caso di mancata regolarizzazione delle rate insolute: in tal modo il cliente ha la possibilità di regolarizzare la propria posizione evitando l’iscrizione CRIF come “cattivo pagatore”.

Come avviene la cancellazione del “cattivo pagatore”?

La cancellazione dei dati avviene in modo automatico e con tempi diversi a seconda della situazione; vediamo insieme la tempistica dei singoli casi:

  1. finanziamenti in fase di istruttoria: la cancellazione avviene trascorsi 6 mesi dalla richiesta;
  2. finanziamenti rifiutati: dopo 1 mese dal rifiuto;
  3. omesso versamento di 2 rate o mesi: la cancellazione avviene dopo 12 mesi dal momento in cui si effettua il pagamento;
  4. finanziamenti regolarmente rimborsati: dopo 36 mesi dall’estinzione del rapporto;
  5. omesso versamento di 3 o più rate: la cancellazione avviene entro 24 mesi dal momento in cui viene regolarizzata la posizione nei confronti della banca, a condizione che i pagamenti effettuati negli ultimi 24 mesi siano sempre puntuali;
  6. finanziamento non rimborsato: la cancellazione avviene trascorsi 36 mesi dalla scadenza del contratto o dall’ultimo aggiornamento.

È possibile chiedere la cancellazione dei dati?

La cancellazione o la modifica dei dati su richiesta è ammessa solo in alcune ipotesi, ad esempio se il soggetto riscontra degli errori nei dati presenti, se i dati risultano non aggiornati o per i dati positivi. La richiesta è gratuita e può essere presentata direttamente alla propria banca o alla società che gestisce il sistema.
Invece, per le segnalazioni negative non è possibile richiedere la cancellazione ma bisognerà attendere i termini previsti per la cancellazione automatica.

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3 commenti

  • franco 21

    Buongiorno , quindi un mutuo non pagato , venduto ad altra societa’ e conclusosi con vendita immobile non puo’ mai smettere di segnalare ,e finirebbe 3 anni dopo i 30 anni previsti per la naturale scadenza del contratto senza che ci si possa fare niente ?

  • Enzo

    Salve ho un mutuo non pagato e la Banca mi ha tolto la Casa non riesco a fare prestiti con la mia Busta Paga già sono 6 ANNI come posso risolvere? Grazie

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