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Sospensione contributi INPS: quando si possono sospendere?

Contributi INPS: quando si possono sospendere?

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Sommario

Quando è possibile per un professionista richiedere la sospensione del versamento dei contributi INPS? E quando invece un imprenditore può sospendere il pagamento INPS?

Esaminiamo ciò che prevede la normativa per i lavoratori autonomi ed in particolare le novità introdotte dall’ultima circolare dell’INPS e dal Jobs Act.

Quali le nuove tutele per un libero professionista?

Il Jobs Act ha introdotto specifiche tutele per i lavoratori autonomi che prestano la loro attività in via continuativa per il committente; in particolare, ha previsto che in caso di malattia o infortunio di gravità tale da impedire lo svolgimento della attività lavorativa per oltre 60 giorni, il versamento dei contributi INPS e dei premi assicurativi resta sospeso per l’intera durata della malattia o dell’infortunio, fino ad un massimo di 2 anni, decorsi i quali il lavoratore è tenuto a versare i contributi e i premi maturati durante il periodo di sospensione in un numero di rate mensili pari a tre volte i mesi di sospensione.

I lavoratori autonomi interessati alle nuove tutele sono:

  • i liberi professionisti che svolgono una professione regolamentata, per le quali è prevista l’iscrizione ad un albo, e le professioni intellettuali “non regolamentate”;
  • ed i lavoratori con contratto di Co.Co.Co.

Chi deve presentare la domanda di sospensione dal versamento INPS?

La richiesta di sospensione dal versamento dei contributi INPS deve essere effettuata dal soggetto che è tenuto al versamento; l’obbligo di contribuzione è diverso a seconda della categoria in cui si configura l’attività prestata, nel dettaglio:

  • l’obbligo è in capo al professionista se possiede partita IVA;
  • al committente se il rapporto consiste in una collaborazione coordinata e continuativa, si ricorda che il committente ha obbligo di rivalsa sul prestato per 1/3 del contributo versato.

Quale la procedura per un libero professionsita?

La Circolare dell’INPS n.69 dell’11 maggio 2018 ha definito le istruzioni operative per l’applicazione della nuova normativa prevista in materia di versamento di contributi in caso di malattia o infortunio grave del lavoratore autonomo. Nella Circolare è indicata la procedura da seguire per ottenere la sospensione del versamento dei contributi INPS e per il professionista che abbia i requisiti per richiedere la sospensione la modalità è la seguente:

  • indicare l’importo della contribuzione sospesa nella sezione II del quadro RR del modello Redditi;
  • sospendere il versamento dei contributi a saldo e in acconto;
  • presentare all’INPS, attraverso il Cassetto previdenziale liberi professionisti, la richiesta di sospensione.

Quale la procedura per un collaboratore?

La legge riconosce il diritto alla sospensione del versamento dei contributi anche ai lavoratori che prestano lavoro autonomo, senza vincolo di subordinazione, presso un committente, ossia ai collaboratori coordinati e continuativi.

In questo caso la procedura da seguire è diversa e spetta al committente presentare richiesta di sospensione, pertanto sarà suo compito:

  • inviare l’UniEmens del prestatore malato o infortunato riportando il codice di sospensione S1;
  • sospendere il versamento della contribuzione (che ricordiamo è per 1/3 a carico del collaboratore e per 2/3 a carico del committente);
  • una volta terminato il periodo di sospensione, versare i contributi sospesi in unica soluzione o rateizzarli.

Quanto dura la sospensione dei contributi INPS?

Secondo l’art. 14 comma 3 della L.81/2017 che ha introdotto tale tutela, il lavoratore autonomo ha il diritto di chiedere la sospensione del versamento dei contributi INPS per malattia o infortunio grave che gli impedisce di lavorare per un periodo superiore a sessanta giorni e per tutto il periodo in cui dura la malattia o l’infortunio, fino a un massimo di due anni.

Cosa succede una volta terminato il periodo di malattia?

Anche in questo caso la normativa viene in aiuto al lavoratore permettendogli di versare i contributi dovuti e maturati durante il periodo di sospensione in un numero di rate mensili pari a 3 volte il periodo di malattia, quindi, se per una causa grave il lavoratore è costretto a non poter lavorare per 6 mesi, potrà richiedere la sospensione del versamento dei contributi e riprenderli soltanto al ritorno dell’attività versando quanto dovuto in 18 rate mensili.

Anche una ditta individuale può sospendere i pagamenti INPS?

È possibile richiedere la sospensione del pagamento contributivo INPS, secondo la circolare dell’INPS nr. 147/2004, soltanto in caso di interruzione dell’attività stagionale, o per congedo parentale, o servizio militare del lavoratore autonomo-imprenditore (iscritto alla gestione Artigiani, Commercianti).

In tutti gli altri casi, secondo l’INPS, non è possibile sospendere il pagamento dei contributi, anche se non viene esercitata l’attività che dà luogo all’obbligo contributivo e viene inoltrata la comunicazione della sospensione con la pratica Comunica, inviata tramite la Camera di Commercio.

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