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nota di credito

Tutto quello che devi sapere sulla nota di credito

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Sommario

La nota di credito è uno strumento per rettificare o annullare una fattura già emessa e registrata. Non è obbligatoria. La sua emissione è una tutela per evitare di pagare tasse su un importo maggiore.

Le circostanze che generalmente richiedono l’emissione di una nota di credito sono:

  • in fattura è presente un errore di tipo:
    • formale
      per esempio l’errata denominazione o la partita IVA o un altro dato del Cliente
    • sostanziale
      per esempio l’errata indicazione del prezzo del bene o del servizio 
  • la mancata applicazione di uno sconto previsto da contratto
  • il reso per la restituzione di prodotti difettosi 

Nel caso di errore relativo agli importi indicati in fattura viene emessa una nota di credito solo se la variazione da effettuare è in diminuzione, al contrario se la variazione da effettuare è in aumento,  viene emessa una nota di debito.

Le principali caratteristiche della nota di credito

La nota di credito deve riportare determinati elementi obbligatori per avere validità.

Data di emissione e numero progressivo

L’intestazione deve riportare:

  • la data di emissione: data in cui è stata emessa, che deve essere pari o successiva a quella della fattura che va a rettificare o ad annullare
  • il numero progressivo: identifica in modo univoco il documento e deve seguire la numerazione delle fatture o quella creata appositamente per le note di credito (per esempio 1/NC).

Dati dell’emittente e del destinatario

Deve riportare gli stessi dati di emittente e destinatario salvo correzioni di errori ad essi relativi poiché fa riferimento a un documento di fatturazione

  • Cognome e nome o denominazione 
  • Indirizzo
  • Partita IVA o codice fiscale (in caso di cliente persona fisica) 
  • Coordinate bancarie alle quali effettuare il pagamento

Descrizione

Se è stata emessa per rettificare l’importo indicato nella fattura di riferimento, in corrispondenza della descrizione del bene o del servizio, deve essere indicato con segno negativo:

  • l’intero importo: in caso di annullamento dell’ordine 
  • parte dell’importo da portare in diminuzione: in caso di rettifica parziale

A cosa prestare attenzione

Quando si emette una nota di credito è bene prestare attenzione ai seguenti punti.

Contributo integrativo e rivalsa

La nota di credito rettifica o annulla anche le componenti legate ai contributi previdenziali come: 

  • Contributo integrativo:  prevista la rettifica del contributo integrativo del 2% o del 4% a seconda della cassa privata di riferimento del professionista che la emette
  • Rivalsa:  prevista , nel caso sia stata indicata in fattura originariamente, la rettifica della rivalsa del 4% se  viene emessa da un professionista iscritto alla gestione separata INPS

IVA

 L’IVA va modificata in negativo applicando la relativa percentuale sull’ammontare dell’imponibile presente.

Ritenuta d’acconto

La ritenuta d’acconto va inserita con segno positivo, siccome questo elemento in fattura è negativo. È calcolata sull’importo relativo al compenso.

Riferimento alla fattura rettificata

Va indicato anche il numero di fattura modificata per poter risalire facilmente alla fattura già  emessa poiché vengono modificati degli elementi.

I tempi per emettere una nota di credito

In generale si può emettere la nota di credito entro un anno dal momento dell’effettuazione dell’operazione. Senza limiti di tempo solo in questi casi: 

  • mancato pagamento, totale o parziale, della fattura anche a seguito di procedure giudiziarie 
  • mancata applicazione in fattura di sconti previsti dal contratto 
  • annullamento, nullità o risoluzione del contratto non derivante dall’accordo tra chi ha emesso la fattura e il suo cliente
  •  

Nota di credito elettronica

A volte si possono  riscontrare errori di compilazione o contestazioni da parte del cliente anche nel caso di emissione della  fattura elettronica. È per questo motivo opportuno emettere una nota di credito elettronica da inviare allo SDI. 

Il sistema di interscambio dell’Agenzia delle Entrate tramite il codice TD04, che deve essere inserito nel tracciato XML di comunicazione dei dati, identifica il documento.

Nel corpo della nota di credito elettronica indicare:

  • nella causale i motivi della sua emissione: fattura stornata, bolla di reso, eventuale documento di reclamo o non conformità e così via;
  • l’importo da stornare (non è necessario indicarlo con il segno negativo)

Anche all’indirizzo PEC del cliente verrà inviata una notifica dell’emissione. 

Il destinatario può prenderne visione anche accedendo all’apposita sezione nell’area riservata dell’Agenzia delle Entrate.

 

 

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1 commento

  • Raffaele

    Salve nell’emissione di una fattura mi sono accorto successivamente che al posto di servizio ho messo merce nel campo tipo. E’ possibile correggerla?

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