Il Commercialista Online

+39 328 0224641

rimborso spese e ritenuta d'acconto

Rimborso spese e ritenuta d’acconto

Facebook
Twitter
LinkedIn
Sommario

Nell’ambito delle prestazioni di lavoro autonomo occasionale, sorge spesso il dubbio sulla necessità dell’applicazione della ritenuta d’acconto. La risoluzione n. 49/E/2013 dell’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarezza a questo riguardo. Vediamo insieme nel dettaglio come gestire rimborso spese e ritenuta d’acconto quando è in essere una collaborazione di lavoro autonomo occasionale.

Che cosa è il lavoro autonomo occasionale

Dal punto di vista giuridico, un lavoratore autonomo occasionale è un individuo che presta servizi o svolge un’opera per un committente senza vincoli di subordinazione, al di fuori del coordinamento del committente e senza integrazione nella sua organizzazione. Tuttavia, per evitare l’apertura di una partita IVA e l’emissione di fatture, la prestazione deve essere sporadica, occasionale e non abituale.

Dal punto di vista fiscale, i redditi derivanti da attività di lavoro autonomo occasionale sono disciplinati dall’art. 67 del TUIR (D.P.R. n. 917/1986). In particolare, la lettera l) di tale articolo include i redditi derivanti da attività di lavoro autonomo non svolte abitualmente. Il reddito imponibile da lavoro autonomo occasionale è la differenza tra gli importi ricevuti nel periodo di imposta e le spese direttamente correlate alla produzione di tale reddito.

Quali sono le spese nelle prestazioni di lavoro occasionale

Le spese sostenute devono essere debitamente documentate. Anche se non vi sono specifiche indicazioni sulle tipologie di spese deducibili, si ritiene che possano includere costi direttamente legati all’attività o alla prestazione, come spese per carburante, mezzi di trasporto (treno, taxi, aereo), vitto, alloggio e cancelleria.

Queste spese possono essere documentate attraverso una nota spese, un documento utilizzato per richiedere il rimborso delle spese sostenute.

Rimborso Spese nelle prestazioni occasionali gratuite

Se il committente rimborsa solo le spese sostenute dal prestatore occasionale, senza erogare un compenso, la prestazione è considerata sostanzialmente gratuita. Di conseguenza, non è necessario applicare la ritenuta d’acconto del 20%, come specificato dalla normativa.

Esempio di rimborso spese per la prestazione occasionale

Consideriamo un esempio concreto:

Andrea è incaricato dalla società ABC SRL di registrare un video. Tale collaborazione è inquadrata come lavoro autonomo occasionale. Le riprese saranno fatte in una location distante dal domicilio di Andrea e il trasferimento prevede un viaggio in treno. Andrea per svolgere il suo lavoro sostiene quindi dei costi, nello specifico:

  • 80 euro per i biglietti del treno
  • 35 euro per il vitto.
  • 90 euro per il pernottamento.

La società, in accordo con Andrea, rimborsa solo le spese documentate, pari a 205 euro. Come chiarito dall’Agenzia delle Entrate, in casi in cui il rimborso copre solo le spese strettamente necessarie all’esecuzione della prestazione, non è richiesta l’applicazione della ritenuta d’acconto. Anche se le spese sono sostenute in un periodo d’imposta diverso, la semplificazione rimane valida (ad esempio, se le spese sono sostenute a dicembre 2022 e il rimborso è ricevuto a gennaio 2023).

In questo caso, il prestatore non è tenuto a dichiarare queste somme o le relative spese nella sua dichiarazione dei redditi.

Compensi Che Superano il Rimborso Spese

È importante notare che questa semplificazione non si applica quando il compenso, anche se erogato sotto forma di rimborso spese, supera l’ammontare strettamente necessario per la prestazione. In questo caso, la prestazione perde il suo carattere gratuito, e la ritenuta d’acconto del 20% deve essere applicata.

Riprendendo l’esempio precedente, se la società eroga complessivamente ad Andrea 500 euro, comprensivi delle spese sostenute, l’intero importo costituisce reddito di lavoro autonomo occasionale soggetto alla ritenuta d’acconto del 20%. La società pagherà ad Andrea 400 euro netti e verserà 100 euro di ritenuta d’acconto all’erario. Andrea, se obbligato, riporterà 500 euro come compenso percepito nella sua dichiarazione dei redditi, insieme a 205 euro di spese documentate e una ritenuta d’acconto di 100 euro certificata dalla società.

Rimborso spese e ritenuta: da ricordare

Il rimborso delle spese in una prestazione di lavoro autonomo occasionale non comporta l’applicazione della ritenuta d’acconto quando si tratta di spese strettamente necessarie. Tuttavia, se il compenso supera tali spese, la ritenuta d’acconto deve essere applicata secondo la normativa fiscale. La chiarezza normativa e la documentazione accurata delle spese sono fondamentali per rispettare le regole fiscali applicabili in queste situazioni.

Hai dubbi fiscali o domande in tema tributario, fiscale o del lavoro?

PRENOTA la tua consulenza personalizzata.

Gli ultimi aggiornamenti del nostro Blog

Lascia un commento