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Controlli Partita IVA comunitaria: ecco come funzionano.

Controlli partite iva comunitarie: attenti all’Agenzia delle Entrate!

SOMMARIO

L’Agenzia delle Entrate sta recapitando comunicazioni relative alle irregolarità riscontrate sia sulle partite IVA comunitarie, sia a seguito dei controlli effettuati sulle dichiarazioni dei redditi.

Oltre i controlli di routine effettuati dal fisco sulle dichiarazioni dei redditi, il fisco effettua una serie di “controlli partite iva comunitarie“. In tanti hanno già ricevuto le comunicazioni di cancellazione dalla banca dati VIES.

Nell’articolo analizziamo insieme il contenuto delle comunicazioni emesse dal fisco in seguito ai controlli effettuati sulle partite IVA comunitarie, sulle comunicazioni di irregolarità e vediamo come fare per fare per rimediare in tempo.

Controlli partite IVA comunitarie

Il fisco effettua regolarmente controlli partite IVA comunitarie: ovvero i soggetti IVA iscritti nel registro VIES che effettuano operazioni intracomunitarie.

Al termine dell’attività di controllo sulle partite IVA comunitarie, se riscontrate irregolarità, il fisco provvede ad inviare le comunicazioni di irregolarità. L’oggetto dei controlli per i soggetti iscritti nell’archivio VIES, riguarda principalmente la mancata presentazione degli elenchi riepilogativi delle operazioni intra UE (INTRASTAT). Di fatto il mancato invio del menzionato Modello INTRASTAT potrebbe determinare l’esclusione dalla banca dati del VIES (Vas information exchange system).

L’Agenzia, infatti, presume che questi soggetti non abbiano più interesse ad effettuare le operazioni intracomunitarie e notifica l’esclusione mediante l’invio di una lettera.

Come risolvere un controllo sulle partite IVA comunitarie

L’effettiva cancellazione dal registro avverrà dopo 60 giorni dal ricevimento della comunicazione di estromissione. Prima della scadenza del termine i soggetti interessati al mantenimento dell’iscrizione potranno rivolgersi all’ufficio competente Agenzia delle Entrate fornendo la documentazione inerente le operazioni intracomunitarie effettuate o ancora in corso.

In ogni caso, l’eventuale esclusione non è definitiva e il contribuente può chiedere un nuovo inserimento nella banca dati. La nuova iscrizione può essere effettuata direttamente per via telematica, se abilitato a Fisconline o Entratel, oppure tramite soggetti abilitati e incaricati.

Per verificare se una partita iva risulta iscritta al VIES è possibile utilizzare il tool gratuito Agenzia delle Entrate seguente link:CONTROLLO PARTITE IVA COMUNITARIE

Per approfondire ulteriormente l’argomento consultare il post Partita iva comunitaria: cosa è e come ottenerla

Le comunicazioni di irregolarità sulle dichiarazioni

Il fisco, a seguito dei controlli sulle dichiarazioni dei redditi, quando riscontra delle irregolarità provvede ad inviare le lettere di compliance. Nelle comunicazioni inviate, sono evidenziate le incongruenze derivanti dal confronto tra i redditi dichiarati nei Modelli 730 o UNICO e i dati in possesso dell’Ufficio.

Il contribuente che ha ricevuto la lettera di contestazione può contattare l’Ufficio territoriale Agenzia Entrate o utilizzare il canale telematico Civis. Trattasi di una procedura che rientra nel nuovo approccio tax payer friendly e che permette al contribuente di verificare errori o dimenticanze e correggerle prima dell’emissione dell’avviso di accertamento. Il tutto a fine di aumentare la collaborazione con il contribuente, riducendo al minimo le sanzioni.

Tipologia di errori riscontrati dal fisco

L’Agenzia delle Entrate ha indicato le principali anomalie riscontrate nei controlli effettuati. Le anomalie sono relative all’incrocio dei dati indicati nelle dichiarazioni inviate dal contribuente con la banca dati a disposizione del fisco. Nel dettaglio le principali irregolarità riscontrate riguardano i seguenti redditi derivante da:

  1. lavoro dipendente e assimilati non dichiarati che risultano invece da quanto dichiarato nel Modello 770 presentato dal sostituto d’imposta;
  2. assegni periodici corrisposti dall’ex coniuge che sono stati dichiarati da questi nel Modello 730 o nel Modello Unico;
  3. partecipazione in società di persone o in società a responsabilità limitata rilevati nel Modello Unico Società di Persone o Modello Unico Società di Capitali presentato dalla società;
  4. capitale per gli utili corrisposti da società di capitale o enti commerciali indicati dalla società nel Modello 770;
  5. lavoro autonomo non derivanti da attività professionale e redditi diversi indicati nel Modello 770 presentato dal committente.

Il contribuente può verificare qual è l’anomalia riscontrata nella sua dichiarazione all’interno del cassetto fiscale, nella sezione “L’Agenzia scrive” dedicata alle comunicazioni .

Come rispondere alle lettere di compliance

L’invio delle comunicazioni permette al contribuente di chiarire e regolarizzare la propria posizione anche mediante il ravvedimento operoso, che evita così l’avviso di accertamento.

A seguito del ricevimento della lettera di compliance quando il contribuente:

  • concorda con gli errori contestati, può rimediare mediante il ravvedimento operoso, pagando le maggiori imposte, gli interessi e la sanzione tramite il Modello F24, usufruendo di una sanzione ridotta. Scopri quali sono i tool online gratuiti nel nostro post Calcolo di sanzioni e interessi del ravvedimento”. Attraverso il tool gratuito è possibile calcolare le sanzioni ridotte e gli interessi dovuti con il ravvedimento operoso per le maggiori imposte richieste dall’amministrazione finanziaria;
  • non concorda con quando contestato può contattare telefonicamente l’Agenzia delle Entrate, recarsi presso gli Uffici territoriali o utilizzare il canale di assistenza telematico Civis, anche tramite intermediario abilitato.

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