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Rottamazione ter 2019: istruzioni per l'uso

Rottamazione ter 2019: istruzioni per l’uso

SOMMARIO

Tra le possibilità per sanare le proprie pendenze con il fisco, per chi non può accedere al saldo e stralcio Equitalia, ecco la rottamazione ter 2019.

Con la rottamazione ter 2019 sono stati riaperti i termini della precedente rottamazione bis oltre a prolungare i termini di pagamento. È possibile rottamare cartelle equitalia sorte nel periodo dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017. Inoltre, nel decreto semplificazioni è stata introdotta la possibilità di aderire alla rottamazione anche per coloro che non erano in regola alla data del 7 dicembre 2018. Vediamo come funziona la rottamazione ter, le scadenze e le ultime novità.

Cos’è la rottamazione ter 2019?

La rottamazione ter 2019 è la nuova definizione agevolata delle cartelle equitalia introdotta dal decreto legge n.119/2019, convertito nella legge 136/2018. Consiste in una definizione agevolata in quanto chi aderisce deve pagare solo l’importo residuo del debito senza sanzioni e interessi di mora. Sono interessati i ruoli affidati all’Agente della Riscossione Equitalia dal 2000 al 2017. Non è applicabile ai ruoli ancora non affidati ad Equitalia e ancora in carico all’agenzia delle entrate o ad altro ente creditore. Per determinare se un ruolo è rottamabile o meno occorre considerare la data di affidamento del ruolo all’agente della riscossione e non la data di notifica della cartella.

Quali cartelle si possono rottamare?

Le rottamazioni cartelle equitalia riguardano i ruoli affidati all’Agente della Riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017. Non rientrano, invece, nella rottamazione ter le seguenti tipologie di debiti anche se oggetto di cartella esattoriale. E quindi:

  • recupero degli aiuti di Stato considerati illegittimi dall’Unione Europea;
  • crediti derivanti da condanne pronunciate dalla Corte dei conti;
  • multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna;
  • sanzioni diverse da quelle irrogate per violazioni tributarie o per violazione degli obblighi relativi ai contributi e ai premi dovuti agli enti previdenziali.

Quali soggetti possono aderire alla Rottamazione ter 2019?

Possono presentare istanza per aderire alla nuova rottamazione tutti coloro che hanno cartelle esattoriali per carichi affidati all’agente dal 2000 al 2017.

Possono aderire inoltre alla nuova rottamazione cartelle equitalia tutti coloro che avevano già aderito alla:

  • prima rottamazione” e sono decaduti per non aver versato tempestivamente ed integralmente le rate del piano di definizione;
  • rottamazione-bis” nel solo caso in cui risultino integralmente saldate tutte le rate scadute entro il 7 dicembre 2018. Attenzione, è in discussione al Senato lo spostamento al 30 aprile 2019 del termine per pagare le rate scadute.

Di conseguenza , all’atto della presentazione della domanda, coloro che non saranno in regola con la rottamazione bis non possono aderire alla nuova definizione agevolata per gli stessi carichi.

Come aderire alla rottamazione ter 2019

La domanda di adesione alla definizione agevolata rottamazione ter, va presentata entro il 30 aprile 2019. È possibile presentare la richiesta di adesione:

Attenzione, coloro che hanno già aderito alla “rottamazione-bis”, in regola con i pagamenti delle rate scadute, non dovranno presentare un’altra domanda per gli stessi carichi inclusi nella rottamazione bis in quanto sono automaticamente ammessi ai benefici della “rottamazione-ter”.

Quando scadono le rate rottamazione ter?

Il debito risultante dalla domanda di adesione alla definizione agevolata può essere pagato in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2019 oppure a rate. Infatti, la novità più importante della rottamazione ter è che, rispetto alle precedenti “Definizioni”, prevede la possibilità di rateizzare in un periodo temporale più ampio, con un massimo di 18 rate ripartite in 5 anni.

Chi sceglie la rateizzazione può quindi dividere il dovuto fino ad un massimo di 18 rate consecutive in 5 anni, con le seguenti scadenze:

  • le prime due rate entro il 31 luglio 2019 e il 30 novembre 2019;
  • le restanti 16 rate, entro il 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre di ciascun anno fino al 2023. La prima e la seconda rata sono pari al 10% del dovuto; le restanti rate invece sono di pari importo.

È previsto che i pagamenti tardivi effettuati con un massimo di 5 giorni di ritardo rispetto alla scadenza della rata non sono sanzionati e non fanno perdere il beneficio della definizione agevolata.

La scelta del numero delle rate dovrà essere indicata nella dichiarazione di adesione alla “rottamazione-ter”. Inoltre, quando si opta per il pagamento rateale, l’Agenzia delle Entrate Riscossione applica, a partire dal 1° agosto 2019, un tasso di interesse nella misura del 2% annuo.

Cosa succede dopo aver presentato la richiesta di rottamazione ter 2019?

Entro il 30 giugno 2019 Equitalia – Agenzia delle entrate-Riscossione – provvede ad inviare al contribuente una “Comunicazione” di accoglimento o di diniego. In caso di accoglimento, unicamente alla comunicazione l’Agente provvede ad inviare i bollettini di pagamento.

A seguito della presentazione della richiesta di adesione, Agenzia delle entrate-Riscossione, limitatamente ai debiti definibili, non darà seguito alle procedure esecutive già avviate, salvo che non abbia avuto luogo il primo incanto con esito positivo.
Non saranno avviate nuove procedure cautelari o esecutive, mentre resteranno i fermi amministrativi e le ipoteche già iscritti alla data di presentazione della domanda.

La legge prevede infine che, a seguito della presentazione della dichiarazione di adesione, siano sospesi:

  • i termini di prescrizione e decadenza dei carichi inseriti nella domanda;
  • gli obblighi di pagamento derivanti da precedenti rateizzazioni.

Per coloro che richiederanno di aderire alla Definizione agevolata 2018, il D.L. n. 119/2018 prevede che, indipendentemente dal fatto che verrà o meno pagata la prima/unica rata della Definizione o una delle successive rate, non sarà più possibile richiedere, per lo stesso debito, una nuova rateizzazione e, nel caso il debito fosse già rateizzato, la precedente rateizzazione sarà revocata.

Come si pagano le rate della rottamazione ter?

I pagamenti possono essere effettuati tramite i seguenti canali:

  • portale www.agenziaentrateriscossione.gov.it;
  • App EquiClick;
  • sportelli bancari;
  • uffici postali;
  • home banking;
  • punti Sisal e Lottomatica;
  • tabaccai convenzionati con Banca 5;
  • sportelli bancomat (ATM) che hanno aderito ai servizi CBILL;
  • Postamat;
  • compensazione con i crediti commerciali nei confronti della Pubblica amministrazione;
  • sportelli di Agenzia delle entrate-Riscossione.

Cosa succede se non si pagano le rate della rottamazione ter?

In caso di mancato, incompleto o ritardato pagamento delle rate con un ritardo superiore a 7 giorni, si decade dai benefici della rottamazione ter. Gli eventuali versamenti effettuati vengono dedotti sull’importo complessivamente dovuto (debito originario comprensivo di sanzioni e interessi).

Ultime novità rottamazione ter 2019

Introdotta, nella bozza di legge di conversione del decreto semplificazioni attualmente in discussione al Senato, la possibilità di aderire anche per i ritardatari che non hanno regolarizzato la rottamazione bis entro il 7 dicembre 2018.

I contribuenti morosi possono vedersi riaprire le porte della regolarizzazione grazie all’emendamento non ancora definitivo che prevede lo spostamento del termine al 30 aprile 2019 per sanare le rate scadute della rottamazione bis delle cartelle e non perdere i benefici concessi dal decreto fiscale collegato 2019.

Conclusioni

Soluzione ottimale per chiudere le proprie pendenze con il fisco è sicuramente la Pace Fiscale o saldo e stralcio delle cartelle esattoriali. Ma per gli sfortunati che non rientrano in questo condono fiscale, la rottamazione ter rappresenta di sicuro un’opportunità da valutare attentamente. Infatti, grazie alla possibilità di pagare in 5 anni solo l’imposta, senza sanzioni e interessi di mora, rappresenta un modo vantaggioso per sanare le proprie pendenze fiscali.

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