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Pace Fiscale 2019: 7 modi per sanare il debito con il fisco

Pace Fiscale 2019: 7 modi per sanare il debito con il fisco

SOMMARIO

Pace fiscale 2019: ecco la nuova rottamazione ter e tutte le possibilità per sanare i debiti con Equitalia.

Per chi ha debiti fiscali è arrivato il momento di sanare le proprie pendenze approfittando delle tante opportunità offerte dall pace fiscale 2019, inserite nel Decreto Fiscale approvato dal Governo, pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed entrato in vigore dallo scorso 24 ottobre.

Multe, bollo auto, IMU, TASI, redditi non dichiarati, avvisi di accertamento, processi verbali di contestazione: scopriamo insieme tutto quello che si può condonare con la pace fiscale 2019 anche se almeno per ora è stata accantonata la possibilità di un condono “vecchio stampo” .

Sanatoria mini-cartelle fino a € 1.000

La pace fiscale 2019 ha introdotto un vero e proprio condono che riguarda le mini cartelle inferiori a € 1.000 iscritte a ruolo nel periodo dal 2000 al 2010.

Per accertare se una cartella rientri nel condono occorre verificare la data di iscrizione a ruolo riportata sulla cartella di pagamento e che l’importo della cartella, comprensivo di interessi e sanzioni, non sia superiore a € 1.000.

Lo sgravio sarà automatico ed il contribuente non dovrà far nulla, in quanto sarà la stessa Agenzia delle Entrate Riscossioni (ex Equitalia) a provvedere alla cancellazione del debito entro dicembre 2018.

I tributi oggetto della sanatoria sono multe, bollo auto, tributi locali (IMU, TASI, ecc…).

Dichiarazione integrativa speciale per redditi non dichiarati

Una delle possibilità previste dal Decreto Fiscale è rappresentata da una specie di voluntary disclosure, ovvero l’emersione di redditi parzialmente dichiarati attraverso una dichiarazione integrativa speciale.
La dichiarazione integrativa normalmente permette ai contribuenti di correggere errori e/o omissioni sulle precedenti dichiarazioni dei redditi presentando un nuovo modello Redditi o modello 730 integrativo e più precisamente:

  • dichiarazione integrativa a sfavore del contribuente il quale ha dichiarato meno rispetto al dovuto;
  • dichiarazione integrativa a favore del contribuente che ha dichiarato redditi superiori a quelli percepiti ovvero ha commesso errori nella liquidazione delle imposte.

La dichiarazione integrativa speciale prevista nel decreto fiscale, invece, consente al contribuente di denunciare redditi che non sono stati dichiarati con le precedenti dichiarazioni, ma ostacola l’accesso a questo condono per coloro che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi. Trattasi di uno strumento simile al ravvedimento operoso in quanto permette di sanare un eventuale “errore o dimenticanza” ottenendo versando esclusivamente una flat tax pari al 20%.

Come funziona la dichiarazione integrativa speciale?

Per poter accedere alla pace fiscale, presentando la dichiarazione integrativa speciale occorre:

  • aver presentato la dichiarazione dei redditi negli anni precedenti;
  • dichiarare un maggior reddito che non deve essere superiore ad 1/3 dell’imponibile rispetto all’anno precedente con un tetto massimo annuo di 100mila euro, per gli ultimi anni di imposta fino a quello dichiarato entro il 31 ottobre 2017;
  • applicare una flat tax del 20% al maggior reddito dichiarato;
  • presentare la domanda per la dichiarazione integrativa tra aprile e maggio 2019.

Rottamazione Equitalia ter

A grande richiesta torna la rottamazione 2019 delle cartelle esattoriali, la tanto attesa Rottamazione Ter che si estende anche ai contribuenti che hanno aderito alla rottamazione bis. Occorrerà comunque essere in regola con i pagamenti delle prime tre rate, ma sarà sufficiente saldare il conto delle tre rate o della sola rata di novembre 2018 entro il prossimo 7 dicembre.

I debiti fiscali, affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017, possono essere estinti con la rottamazione 2019, senza corrispondere le sanzioni, gli interessi di mora e le somme aggiuntive, versando integralmente, in unica soluzione entro il 31 luglio 2019, o nel numero massimo di dieci rate consecutive di pari importo.
Le rate previste avranno una scadenza del il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno a decorrere dal 2019.
In caso di pagamento rateale sono dovuti, a decorrere dal 1° agosto 2019, gli interessi al tasso del 2% annuo.

Attenzione, coloro che hanno aderito alla rottamazione cartelle esattoriali bis, che saranno in regola con le prime tre rate entro il 7 dicembre, rientreranno automaticamente nei benefici previsti dalla cd “rottamazione-ter”, senza alcun ulteriore adempimento. Infatti, l’Agenzia delle Entrate Riscossioni invierà a questi contribuenti entro il 30 giugno 2019 una nuova “Comunicazione” con il differimento dell’importo residuo da pagare relativo alla “rottamazione bis” ripartito in 10 rate di pari importo (5 anni) con scadenza il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno, a partire dal 2019.

Per presentare la domanda online di rottamazione ter compilare il form direttamente sul sito di Equitalia al link di seguito

Domanda online – Rottamazione ter


Quali sono i vantaggi della nuova rottamazione ter?

I vantaggi della nuova rottamazione delle cartelle 2019 sono significativi e precisamente:

  1. ampliamento del numero delle rate, che potranno arrivare fino a dieci ed essere pagate in dieci anni; possono beneficiare dell’allungamento della dilazione anche coloro che hanno aderito alla rottamazione bis;
  2. diminuzione degli interessi dovuti su ciascuna rata che sarà pari allo 0,3%, a fronte della misura ordinaria pari al 4,5%;
  3. possibilità di compensare il debito rottamato con i crediti non prescritti, certi liquidi ed esigibili, per somministrazioni, forniture, appalti e servizi, anche professionali, maturati nei confronti della PA;
  4. possibilità, per chi ha aderito alla rottamazione bis e non è riuscito a saldare le prime due rate di luglio e settembre, di regolarizzare la propria situazione entro il 7 dicembre 2018. Entro lo stesso termine dovrà essere pagata anche la rata in precedenza fissata al 31 ottobre.

Condono Liti fiscali pendenti 2019

Il condono delle liti fiscali pendenti 2019 prevede la definizione agevolata versando:

  • il 50% del valore della lite qualora il contribuente abbia vinto nel primo grado di giudizio;
  • il20% del valore della lite qualora il contribuente abbia vinto in appello.

Anche in questo caso, per versare il dovuto si avrà più tempo: un massimo di 20 rate trimestrali fino a 5 anni. Il testo del decreto legge prevede che possono beneficiare della chiusura agevolata solo le liti aventi ad oggetto atti impositivi.

Rottamazione ter per le cartelle doganali

Escluse dalla Rottamazione bis, da oggi si potranno rottamare anche le cartelle doganali versando integralmente il proprio debito al netto degli interessi e sanzioni. I contribuenti potranno in questo modo saldare i debiti relativamente ai tributi doganali, ai dazi e all’IVA all’importazione. Restano esclusi dalla definizione agevolata gli atti emessi nell’ambito della procedura di collaborazione volontaria.

Definizione avvisi di accertamento con la pace fiscale 2019

Gli atti impositivi – avvisi di accertamento, di rettifica e liquidazione e atti di recupero – notificati entro il 24 ottobre 2018 e non impugnati e ancora impugnabili, potranno essere definiti con il pagamento delle imposte accertate, con stralcio integrale di sanzioni e interessi entro 30 giorni.

I pagamenti delle imposte dovranno essere effettuati con versamenti in un’unica soluzione o in 8 rate trimestrali (20 rate per importi superiori a 50 mila euro) senza possibilità di avvalersi della compensazione. Qualora ci fossero errori, sarà comunque possibile il ravvedimento.

Definizione processi verbali di contestazione

La pace fiscale 2019 ha previsto anche la possibilità di definire il contenuto integrale dei processi verbali di constatazione (PVC) della Guardia di finanza o dall’agenzia delle Entrate, consegnati entro il 24 ottobre 2018 e relativi a imposte sui redditi e relative addizionali, IVA, IRAP, imposte sostitutive, contributi previdenziali e ritenute, IVIE e IVAF, purché ancora non sia stato ancora notificato un avviso di accertamento o ricevuto un invito al contraddittorio.

Per aderire occorrerà presentare una dichiarazione integrativa entro il 31 maggio 2019 riportando, per tutti i periodi di imposta per i quali non sono scaduti i termini di accertamento (tenendo conto peraltro anche dell’eventuale raddoppio dei termini), i maggiori imponibili contestati. Sarà possibile rateizzare l’importo dovuto in un massimo di 20 rate trimestrali di pari importo.



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