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uscire dal regime forfettario

Come avviene il passaggio da forfettario a ordinario e viceversa

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Sommario

Il regime forfettario è al momento la soluzione più conveniente per chi si appresta ad aprire la partita iva con una nuova attività. Anche se non sempre vale questo principio. Ecco perché sin dall’inizio, è bene ricevere la consulenza e l’opinione di un Commercialista professionista, anche attraverso una consulenza online. Se il periodo migliore per aprire una partita iva è l’inizio dell’anno, per chi ha già la partita iva e deve tirare le somme per capire se confermare il regime fiscale adottato o cambiarlo, la fine dell’anno  è il momento giusto. Spesso, infatti, nelle ultime settimane dell’anno, un soggetto deve capire se uscire dal regime forfettario o continuare con il medesimo regime agevolato. 

Perché uscire dal Regime Forfettario?

Il passaggio da forfettario a ordinario può essere per convenienza o per obbligo. Nel primo caso, dopo un’attenta valutazione, una partita iva forfettaria può capire che sarebbe più conveniente passare al regime ordinario per via degli elevati costi di gestione, così da poterli finalmente scaricare.
Uscire dal Regime Forfettario per obbligo, invece, significa non rispondere più ai requisiti richiesti per aderire a tale regime. 

Dal regime ordinario al regime forfettario

Chiariamo subito che si può anche passare da regime ordinario a regime forfettario. In caso di una partita iva già attiva, il passaggio da un regime fiscale ordinario a uno forfettario non è complesso.

Se un libero professionista o una ditta individuale fatturano meno di 85.000 euro nel corso dell’anno, possono aderire al regime forfettario in modo automatico dal 1 gennaio dell’anno successivo. Non sono necessarie né comunicazioni all’Agenzia delle Entrate, né alla Camera di Commercio. Si parla in questo caso di comportamento concludente.

Il passaggio da ordinario a forfettario comporta una compilazione differente della fattura. Non sarà più necessario inserire l’IVA e la ritenuta d’acconto. Inoltre, in ogni documento fiscale occorre inserire la dicitura “esenzione Iva in base alla legge 190 del 2014”. Tale dicitura è fondamentale e rappresenta la comunicazione ufficiale allo Stato e ai Clienti dell’appartenenza al regime forfettario. 

Uscire dal Regime Forfettario: quando conviene

Come abbiamo già accennato, uscire dal regime forfettario può essere per convenienza o per obbligo.

USCIRE DAL REGIME FORFETTARIO PER OBBLIGO: superamento del limite di fatturato (85.000 euro annui)

USCIRE DAL REGIME FORFETTARIO PER CONVENIENZA: condizioni non più favorevoli 

Nel primo caso (uscita per obbligo) si tratta di un venire a mancare ai uno dei requisiti principali per aderire al regime forfettario. Chi ha fatturato più di 85.000 euro nel 2023, dal 1 gennaio 2024 uscirà in modo automatico dal regime forfettario. (NOTA BENE: se il fatturato nel 2023 supera anche i 100.000 euro il passaggio all’ordinario è immediato in corso d’anno 2023!).

Nel secondo caso (uscita per convenienza) si tratta di una valutazione del soggetto con partita IVA che ha esigenze e caratteristiche per le quali è migliore il regime fiscale ordinario. Uno dei punti principali su cui basare la valutazione sono i costi aziendali. Nel Regime forfettario, infatti, non possono essere scaricati costi come: 

  • affitti
  • utenze
  • acquisti di materiali e prodotti
  • spese per dipendenti e collaboratori

Lo Stato calcola in modo forfettario i costi sulla base dell’attività svolta, prevedendo un coefficiente di redditività specifico.

Ma se i costi effettivi sono in misura maggiore rispetto a quelli ipotizzati dallo Stato, di certo il Regime Forfettario non è la soluzione più adatta. Ecco perchè uscire dal regime forfettario rappresenterebbe la scelta più conveniente. 

Da forfettario a ordinario

Le modalità di passaggio dal regime forfettario a quello ordinario sono le stesse. A partire dal 1 gennaio dell’anno successivo si cambia il modo di fatturare. Non sono necessarie comunicazioni ufficiali. Le fatture dovranno contenere l’iva e il soggetto dovrà adempiere a tutti gli oneri previsti. 

In taluni casi specifici, si può uscire dal regime forfettario per volontà anche in corso d’anno. Questo passaggio implica un volume di documenti fiscali emessi relativamente basso. Questo perché per fare il passaggio occorre annullare tutte le fatture già emesse secondo quanto richiesto dal regime forfettario. Oppure se si superano i 100.000 euro di fatturato nel corso del 2023, il passaggio a ordinario è immediato per obbligo.

Per fare la scelta giusta, l’analisi e la valutazione di un Commercialista sono essenziali. Ecco perché consigliamo e proponiamo sempre una prima consulenza

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7 commenti

  • Carla

    Buongiorno, ho un incarico con Ministero per 30.000,00€ esente iva, già fatturato e incassato il 1° acconto di 20.000,00€ in reg. forfetario. Nel 2024 sono in reg. ordinario e mi è stato riferito che potrò fatturare il saldo con iva fino alla capienza dei 10.000,00 residui. Posso invece superare l’importo contrattuale per iva?

  • Pier Francesco

    Buonasera, avrei un quesito:
    posto che:
    a) in data 02/12/2021 ho cessato l’attività di ditta individuale professionale che era in regime forfettario;
    b) nel corso dell’anno fiscale 2021 avevo superato il limite di fatturato (per cui sarei stato sottoposto ad obbligo di uscita dal regime forfettario a partire dal 2022)
    c) nel biennio 2022-23 non ho svolto attività professionale (=NO P.Iva)

    sarebbe possibile ora, gennaio 2024, decorsi 2 interi esercizi fiscali (2022-23) dalla mia ultima appartenenza al regime forfettario, riaprire un’attività individuale in regime forfettario?

  • Simona

    Buongiorno, sto valutando l’uscita dal regime forfettario poiché avrò maggiori costi durante il 2024 che cambieranno strutturalmente la contabilità di quest anno (beni strumentali e costi connessi a trasferte). Posso per convenienza passare al regime ordinario con comportamento concludente? Mi sarà successivamente inibita la possibilità di rientro nel regime forfettario ?

  • bruno striano

    Salve, sono un libero professionista e docente allo stesso tempo.
    Solo a marzo (con la produzione della CU) saprò se ho superato (seppur di poco) i 30.000 euro.Purtroppo l’esame dei codini non è immediato e non è ben chiaro quali delle varie voci rientrano ella determinazione del volume di cui prima (30.000 euro). Se nel frattempo emetto fatture ancora con regime forfetario, sono in difetto? se si quali sanzioni e cosa fare per eventualmente rimediare?

  • Daniele

    Buonasera.
    Io sono possessore di partita iva a regime forfettario e sono dipendente di una spa.
    Anno scorso il mio reddito annuale lordo non superava i 30.000 euro e cosi ad aprile ho aperto partita iva appunto a regime forfettario.
    Quest’ anno però supero i 30.000 euro lordi.
    La mia domanda è: posso mantenere sempre il regime forfettario o passo in automatico a regime ordinario? se si posso cambiare nome all attività? mantengo sempre la stessa partita iva o mi viene cambiata?
    Grazie

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