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Partita IVA e NASPI: possono convivere?

NASPI e partita IVA: possono convivere?

SOMMARIO

Quando si apre partita IVA si può aver diritto anche all’indennità di disoccupazione NASpI per impieghi di lavoro dipendente precedenti? La risposta è affermativa, ma vediamo quando e come.

In questo articolo analizziamo il caso di lavoratori dipendenti che percepiscono l’indennità di disoccupazione per aver perso il lavoro e decidono di aprire partita IVA. Rispondiamo alla domanda “partita IVA e NASpI possono convivere?”, soffermandoci sugli adempimenti necessari per non perdere il beneficio dell’indennità di disoccupazione.

Cos’è la NASpI?

La NASpI (o Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego) è l’indennità di disoccupazione a cui possono accedere i lavoratori dipendenti che hanno perso il lavoro involontariamente e che per tutto il periodo di riferimento possiedono:

  • lo stato di disoccupazione involontaria: licenziamento, dimissioni per giusta causa o durante la maternità e in altri casi di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro;
  • il requisito contributivo: ossia avere almeno 13 settimane di contribuzione nei 4 anni precedenti;
  • il requisito lavorativo: ossia aver lavorato per almeno 30 giorni effettivi nei 12 mesi precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione.

La NASpI è corrisposta mensilmente per un numero massimo di settimane pari alla metà di quelle lavorate. L’importo è calcolato in percentuale sulla retribuzione media mensile.

NASpI e partita IVA: è possibile?

Sì, possono ottenere l’indennità di disoccupazione anche i soggetti che nel periodo di percezione della NASpI svolgono o intendono avviare un’attività di lavoro autonomo.
Tuttavia il soggetto è tenuto a rispettare un vincolo di reddito, ossia il reddito annuo che si percepisce dall’attività di lavoro autonomo non deve essere superiore a € 4.800.

Quali sono gli obblighi di comunicazione all’INPS?

Oltre al limite del reddito, il titolare di partita IVA che percepisce la NASpI è tenuto a comunicare all’INPS il reddito annuo che prevede di ottenere. La comunicazione deve essere fatta utilizzando i modelli a disposizione sul sito dell’INPS e nel termine di:

  • 30 giorni dall’apertura della Partita IVA se si tratta di nuova attività;
  • 30 giorni dalla presentazione della domanda di disoccupazione se l’attività di lavoro autonomo è precedente.

Calcolo NASpI per i titolari di partita IVA

Nel caso in cui il soggetto in stato di disoccupazione svolga anche attività di lavoro autonomo, l’indennità non viene corrisposta per intero. Infatti, l’importo è ridotto dell’80% del reddito previsto, tenendo conto del periodo che intercorre tra l’inizio e la fine della NASpI o la fine dell’anno, se precedente. L’importo viene determinato dall’INPS considerando il reddito dichiarato nel modello UNICO o, se il soggetto non è tenuto, nell’autodichiarazione presentata entro il 31 marzo.

Quando si perde il diritto alla NASpI?

Il lavoratore in disoccupazione che contemporaneamente avvia o già averva avviato un’attività di lavoro autonomo decade dal beneficio della NASpI quando:

  • il reddito di lavoro autonomo conseguito nell’anno sia superiore alla soglia di € 4.800;
  • omessa comunicazione all’INPS del reddito presunto oppure presentazione oltre il termine previsto.

Esistono inoltre altre ipotesi di decadenza dal beneficio, ad esempio quando:

  • il soggetto perde lo stato di disoccupazione,
  • non viene presentata la comunicazione all’INPS entro il termine di inizio di un contratto subordinato o
  • si raggiungono i requisiti per il pensionamento.

Anticipo NASpi e partita IVA: come funziona

Il soggetto che possiede i requisiti per la disoccupazione ha la possibilità di chiedere l’anticipo NASPI quando apre partita IVA. La liquidazione anticipata avviene in un’unica soluzione per incentivare l’avvio di nuove attività di lavoro autonomo, di impresa individuale o per sottoscrivere una quota di capitale sociale di una cooperativa.
Per poter ottenere la liquidazione anticipata è necessario presentare la domanda di liquidazione anticipata in via telematica entro 30 giorni dall’inizio dell’attività o dalla presentazione della domanda NASpI, se l’attività è precedente.
Attenzione, se il lavoratore viene assunto con contratto di lavoro subordinato prima della fine del periodo in cui è riconosciuta la NASPI anticipata, è obbligato a restituire per intero quanto percepito. Per approfondire il funzionamento dell’incentivo all’autoimprenditorialità consultare il post cliccando sul seguente link:

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