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Aprire Partita IVA online

Come fare per aprire Partita IVA Online: costi e procedure

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Sommario

Aprire partita IVA 2023: Qual è il costo apertura partita iva? Dove andare per aprire partita IVA? E’ possibile aprire partita IVA online?

Aprire partita IVA per molti equivale a dire “Sono un malato terminale”, per tanti rappresenta un’opportunità da cogliere al volo. Considerando che, soprattutto riguardo alla convenienza, dipende da caso a caso, in realtà aprire partita IVA è gratis oltre che molto semplice. Tuttavia, è fondamentale evitare errori in questa fase per non appesantire il nuovo business in termini di imposte, contributi e sanzioni. Ecco la nostra breve guida per saperne di più su come fare e quanto costa aprire la partita IVA.

Quando occorre aprire partita IVA?

L’obbligo di apertura p IVA nasce quando si svolge un’attività di lavoro autonomo in maniera abituale, anche se in modo non esclusivo o continuativo (art. 5 DPR 633/72).

La determinazione dell’abitualità va valutata caso per caso; infatti, non esiste una soglia di compensi, superata la quale, sorge l’obbligo di aprire la partita Iva, né regole che permettono di individuare in maniera univoca le differenze che distinguono le attività abituali da quelle occasionali.

Ad esempio, se l’attività esercitata consiste nella creazione e nella vendita di vestiti per bambini, di fatto l’attività rientra nella sfera delle attività artigianali. Quindi lo svolgimento di una tale attività comporta l’apertura della partita IVA, giusto? Sbagliato! Perché se trattasi di un hobby e quindi un’attività del tutto occasionale non occorre aprire partita I V A ; se invece trattasi di attività svolta in maniera abituale è necessario aprire la partita IVA ed iscriversi al Registro delle Imprese, all’INPS e all’INAIL.

Come aprire la partita IVA?

Aprire partita IVA è molto semplice ed assolutamente gratuito, infatti occorre comunicare all’Agenzia delle Entrate l’inizio della propria attività, entro 30 giorni, con un apposito modulo (modello AA9/12 per le ditte individuali e i liberi professionisti, modello AA7/10 per le società). Gli stessi modelli vengono utilizzati anche per la chiusura della partita IVA.

In sede di apertura occorre scegliere il codice ATECO più appropriato nonché il tipo di regime fiscale da adottare: regime forfettario o regime fiscale ordinario. A seguito della presentazione del modello compilato e firmato, presso un Ufficio dell’Agenzia delle Entrate, inviato tramite lettera A/R, viene assegnato il numero di partita IVA, che rimarrà sempre lo stesso fino alla chiusura dell’attività.

Fondamentale in questa fase è inquadrare correttamente la propria attività e stabilire se trattasi di una ditta individuale o di un libero professionista, al fine di effettuare tutte le necessarie iscrizioni ed evitare aggravi in termini fiscali e contributivi.

Come aprire una partita IVA online?

La richiesta della partita IVA può avvenire anche direttamente online gratis con le seguenti modalità:

  1. compilazione del modello di inizio attività (modello AA9/12, modello AA7/10);
  2. registrazione a Fisconline: per inviare telematicamente il modulo per aprire la partita IVA.

In alternativa, è possibile affidarsi direttamente ad un professionista abilitato, esperto di queste procedure e che successivamente si occupi anche della gestione contabile.

Come aprire partita IVA comunitaria?

La partita IVA comunitaria può essere richiesta in sede di avvio dell’attività (mediante il modello AA9/12, se si tratta di imprese individuali e lavoratori autonomi, ovvero AA7/12 se si tratta di soggetti diversi dalle persone fisiche) ovvero, se l’attività è già avviata, la domanda deve essere inoltrata all’Agenzia delle Entrate di competenza verificando, trascorsi 30 giorni dalla ricezione, se l’iscrizione nel registro VIES è stata accettata o rifiutata.

Solo quando la partita IVA sarà iscritta nel Registro VIES potranno essere effettuate le operazioni con altri paesi della Comunità Europea. Per maggiori info consultare il nostro articolo che trovi qui.

Quanto costa aprire una partita IVA?

I costi per aprire una partita IVA dipendono dal tipo di attività che si vuole avviare. Vediamo insieme perchè.

Un libero professionista che esercita una attività libera (ad esempio un consulente informatico o aziendale) per avviare il proprio business dovrà semplicemente aprire partita IVA presentando gratuitamente il modulo all’agenzia delle entrate partita IVA. Eventualmente in questo caso i costi potrebbero essere connessi al compenso del professionista che si occupa di gestire la pratica.

Per aprire partita IVA libero professionista che esercita una attività protetta (ad es. architetti, Notai, Commercialisti, Avvocati, etc.) oltre a presentare la richiesta all’Agenzia delle Entrate, dovrà anche iscriversi all’albo di appartenenza in base alla professione svolta, sostenendo i relativi costi di iscrizione che variano da albo ad albo.

Diverso il caso delle ditte individuali, per le quali i costi di apertura sono connessi principalmente all’iscrizione nel Registro delle Imprese. In questo caso, infatti, l’inizio dell’attività è subordinata alla presentazione della Comunicazione Unica (ComUnica) alla competente Camera di Commercio, che permette di:

  • iscriversi al Registro delle Imprese;
  • aprire partita IVA;
  • presentare la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al competente ufficio SUAP (Sportello Unico delle Attività Produttive) per le attività soggette a tale adempimento (come ad es. e-commerce);
  • iscriversi all’INPS e all’INAIL quando richiesto.

Un requisito obbligatorio per poter inviare ComUnica, è possedere un indirizzo di Posta Elettronica Certificata necessario per ricevere le comunicazioni dai vari Enti.

Quanto costa aprire partita iva per una ditta individuale?

L’apertura di una partita IVA come ditta individuale comporta l’iscrizione in Camera di Commercio con il sostenimento dei seguenti costi:

  • diritti di segreteria pari ad Euro 18,00;
  • diritto camerale annuale pari ad euro 57;
  • marca da bollo pari ad euro 17.50.

Conviene aprire partita IVA?

In tanti chiedono informazioni sulla convenienza dell’apertura della partita IVA e cosa succede in caso di fatturato pari a zero.

Molto brevemente, la valutazione sulla convenienza va effettuata caso per caso calcolando il guadagno netto ovvero l’eventuale fatturato atteso a cui occorre sottrarre gli eventuali costi, le tasse e i contributi da versare.

E’ tuttavia possibile consultare degli esempi pratici sulla convenienza dell’apertura della partita in regime forfetario o regime ordinario consultabili al seguente link: Regime Forfettario o Regime Ordinario?

Inoltre, sul nostro blog è possibile consultare un articolo Aprire Partita IVA: Cosa Succede Se Non Fatturo Nulla? nel quale sono elencate le “spese fisse” dovute anche in caso di fatturato pari a zero.

Quanto costa mantenere una partita IVA?

Aprire partita IVA è gratis, ma vi sono da considerare le spese di mantenimento. A titolo meramente esemplificativo si riportano due esempi:

Costi Aprire partita IVA come ditta individuale con fatturato zero

Ogni attività ha “costi fissi” da versare a prescindere dal fatturato della neo attività. E più precisamente:

  • Diritto annuale Camera di Commercio di circa 56 euro – solo per le Ditte individuali
  • Contributi fissi INPS sul minimale pari ad euro 3.599,03 euro per un utile fino ad euro 15.548. Attenzione, se si adotta il regime forfettario è possibile richiedere una riduzione contributiva pari al 35%. Per effetto dello sconto i contributi fissi scendono ad euro 2.400 circa all’anno (N.B. lavoratore dipendente a tempo indeterminato fintanto che l’attività prevalente sia in termini di ore che economici resta quella da dipendente resta esonerato dal versamento dei contributi INPS e non è tenuto ad iscriversi alla Gestione commercianti INPS cfr. Partita IVA e Lavoro Dipendente: Possono Convivere?).

Per scoprire come richiedere la riduzione dei contributi inps consultare il nostro post di approfondimento Riduzione contributi INPS regime forfettario.

Aprire partita I V A come libero professionista con fatturato zero

Per coloro che si accingono ad avviare una nuova attività come liberi professionisti i “costi fissi” sono legati esclusivamente all’appartenenza ad uno specifico ordine professionale ovvero ai contributi fissi dovuti alla Cassa di appartenenza (ad esempio un consulente aziendale non avrà alcuna spesa fissa né per l’iscrizione ad albi né per i contributi previdenziali essendo assoggettato alla gestione separata INPS che non prevede contributi fissi bensì un contributo a percentuale calcolato sul reddito).

Per scoprire se la partita IVA che si vuole aprire è quella di un libero professionista o di una ditta individuale è possibile consultare gratuitamente il nostro eBook “Ditta Individuale o Liberi Professionisti?

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15 commenti

  • Mela

    Buongiorno,

    sono dipendente a tempo pieno indeterminato con reddito > 30 k.

    Ho intenzione di aprire p. iva come osteopata animale (con codice ateco 96.09.04).

    Posso farlo come ditta individuale? In questo caso come funzionerebbe INAIL, avendo già una posizione aperta per il lavoro dipendente?

  • Gianni

    Buongiorno,
    sono prossimo alla pensione 30.06.2023 anni 65 il 24.5.2023,
    vorrei continuare a lavorare come consulente di enti pubblici
    ( contabilità e paghe ) con incarichi di consulenza , dovrei aprire gestione separata inps e P.I. , che codice ATECO utilizzare? L’attività mi è preclusa essendo pensionato 65enne?
    Grazie

  • bruno guttà

    salve siamo un asd con codice fiscale vorremmo prendere in gestione il bar dentro l impiaanto sportivo possiamo prenderlo come asd graziue

  • PAOLO CHERI

    Buongiorno,
    percepisco l’Aspi e vorrei aprire la partita iva, ho letto che c’è la possibilità di richiedere tutta la disoccupazione in anticipo per chi apre una partita iva, volevo capire per quanto tempo devo tenere aperta la partita iva per non dover restituire i soldi all’Inps?.
    Nel rimanere in attesa di un gentile riscontro in merito saluto cordialmente

    Paolo Cheri

    • Gentile Paolo,
      Le spiego brevemente come funziona il nostro servizio utile per rispondere ai suoi dubbi.
      In caso di situazioni simili alla Sua offriamo un servizio di consulenza personalizzata direttamente tramite skype o telefono con un esperto per capire quale è la soluzione più appropriata per avviare il Suo business.
      La consulenza iniziale è necessaria per capire come effettuare l’inquadramento della sua attività sia dal punto di vista fiscale che contributivo e quindi per ridurre al minimo imposte e contributi.
      Le segnalo la nostra offerta, dedicata ai nuovi clienti che si apprestano ad aprire la partita IVA. Acquistando la nostra consulenza via skype o telefono della durata di 30 minuti, al costo scontato di euro 47 iva inclusa, qualora decidesse di diventare nostro cliente con la contabilità le pratiche di start-up sono in omaggio.

      Per maggiori informazioni o per prenotare la consulenza può farlo in questa pagina

      http://www.ilcommercialistaonline.it/consulenza-skype/

  • Buongiorno,
    Sono un lavoratore dipendente con 30 anni di esperienza nel settore funebre e mi piacerebbe fare il consulente Funerario, pratiche per conto delle famiglie e/o aziende, Preparazione delle salme tanatoestetica.
    I miei dubbio sono
    1) il codice Ateco più idoneo
    2 ) se devo necessariamente avere una sede fisica oppure posso farlo da libero professionista.
    3) se ho l’obbligo di iscrivermi alla camera di commercio.
    4) se rientro nel regime forfettario

    Cordiali Saluti

  • Laura Caruso

    buon pomeriggio,
    Sono una chinesiologa e operatrice shiatsu e vorrei aprire la partita Iva ma non riesco a trovare i codici ATECO affini a entrambe le attività, posso sapere quali sono? Inoltre esistono degli Albi specifici per entrambe le attività con relative casse previdenziali? grazie
    Cordiali saluti

    • Dott.ssa Michela Vernieri Cotugno

      Salve Laura,
      i codici ateco da utilizzare potrebbero essere questi
      – 96.09.09 : “ Attività di servizi per la persona n.c.a. (non classificabili altrove) ”
      – 96.04.10 : cioè “ Servizi di Centri per il Benessere Fisico ”
      Le spiego come funziona il nostro servizio. In caso di situazioni simili alla Sua offriamo un servizio di consulenza personalizzata direttamente tramite skype o telefono con un esperto per capire quale è la soluzione più appropriata per avviare il Suo business.

      La consulenza via skype o telefono è della durata di 30 minuti ed ha un costo di euro 47 iva inclusa.

      Consideri, che acquistando la consulenza, se decidesse di diventare nostro cliente avrebbe le pratiche di start-up in omaggio e quindi sarebbero gratuite l’apertura della partita IVA, l’iscrizione / attivazione in Camera di Commercio. Pagherebbe solo le spese dovute all’ente.

      Se vuole maggiori informazioni o acquistare la consulenza può trovarle in questa pagina
      http:s//www.ilcommercialistaonline.it/consulenza-skype/

      Resto a disposizione per ulteriori informazioni e chiarimenti.

      Cordialità

  • Vincenzo

    per non perdere il diritto alla pensione di invalidità il reddito non deve superare i 4.500 euro annui, ma devo comprendere anche le 280,00 di invalidità oppure non viene conteggiata nel reddito?

  • Alessandro Giovannini

    Buongiorno, sto compilando il modello AA9_12 per la dichiarazione di inizio attività e la successiva attribuzione di partita IVA. Ho una perplessità riguardo il Quadro I “Altre informazioni in sede di inizio attività”, dove la classificazione dell’immobile scelto come sede è limitata a P (possesso) o D (detenzione). Avendo io scelto come sede il mio domicilio, che è proprietà di mio padre e non mio, quale lettera dovrei indicare? È prevista la possibilità di lasciare in bianco questo campo?

    Grazie per l’attenzione.
    Alessandro Giovannini

  • Luigi

    Sono invalido 80%vorrei ospitare Delle persone nella casa in cui vivo, perché non c’è la faccio a vivere con 298 € visto che le medicine che uso sono tutte a pagamento e alcune con tiket. Come posso fare senza perdere la pensione di invalidità.poi vorrei sapere se basta la ricevuta fiscale senza partita iva.

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