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Avviare un e-commerce

Come fare per aprire un e-commerce: tutto ciò che devi sapere

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Sommario

Vuoi aprire un e-commerce ma non sai da dove partire? Vuoi conoscere gli adempimenti per avviare la tua attività e i costi?

Non ti preoccupare, sei capitato nel posto giusto… Ecco tutti gli adempimenti e i vantaggi dell’apertura di un negozio virtuale.

L’ecommerce è stata considerata per anni l’attività del domani, fino a quando, quel “domani” è diventato “oggi”… In questo articolo troverai informazioni utili sull’iter da seguire per avviare un ecommerce, dalla vendita occasionale all’apertura della partita IVA fino all’iscrizione in Camera di Commercio, insomma tutti gli adempimenti e i vantaggi dell’apertura di un negozio virtuale.

Che cosa si intende per commercio elettronico?

Per commercio elettronico indiretto (ecommerce indiretto) si intendono le operazioni di vendita di beni materiali ovvero quando la transazione commerciale avviene per via telematica ma il cliente riceve fisicamente la merce a domicilio secondo i canali tradizionali, ossia tramite vettore o spedizioniere (ad esempio vendita di qualsiasi merce su ebay, dalani o simili).

Con“commercio elettronico diretto – ecommerce diretto” si intende la vendita di un bene digitale o un servizio è messo a disposizione del cliente in forma digitale, per cui, in concreto, sia l’operazione commerciale sia la consegna avvengono solo on-line ricorrendo alle modalità telematiche.

Occorre aprire la partita IVA?

e per molti di voi aprire una partita IVA è un’opportunità, per altri è un obbligo di legge. Vediamo come trasformare un obbligo in un’opportunità da prendere al volo.

L’obbligo di aprire la Partita IVA nasce quando si svolge in maniera abituale un’attività di lavoro autonomo, anche se in modo non esclusivo o continuativo (art. 5 DPR 633/72). La determinazione dell’abitualità dell’attività svolta va valutata caso per caso perché non esiste una soglia di ricavi, superata la quale, sorge l’obbligo di aprire la Partita Iva. Tantomeno esistono regole che permettono di individuare in maniera netta le differenze che distinguono le attività abituali da quelle occasionali.

Nel caso di un’attività di e-commerce la valutazione sull’abitualità ricade su numero di transazioni effettuate, infatti per il Fisco si configura come attività di impresa ogni qualvolta vi sia un numero rilevante di transazioni che evidenzino una certa abitualità.

Ad esempio, se tu crei e vendi vestiti per bambini, stai di fatto esercitando un’attività artigianale. Quindi sei una persona soggetta all’IVA e come tale dovresti aprire la partita IVA, giusto? Sbagliato! Perché se il tuo è un hobby e quindi un’attività del tutto occasionale non sei soggetto ad alcun obbligo; se invece trattasi di attività svolta in maniera abituale devi necessariamente aprire la partita IVA.

Qual è l’iter per l’avvio di un’attività di e-commerce?

La vendita online, relativamente agli obblighi amministrativi e fiscali, non differisce molto dalla vendita fatta in un negozio tradizionale. Per poter vendere online è pertanto necessario:

  • aprire la partita IVA (come ditta individuale o società)
  • attivare un indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC)
  • presentare al Comune competente per territorio la Segnalazione Certificata di Inizio di Attività (S.C.I.A.);
  • richiedere l’iscrizione alla Camera di Commercio competente e all’INPS.

Oggi, è possibile assolvere tutti questi adempimenti contemporaneamente, inviando telematicamente alla Camera di Commercio competente per territorio un’unica comunicazione detta appunto Comunica.

Nella dichiarazione online da presentare in Camera di Commercio (direttamente dal titolare o tramite professionista incaricato), occorre inserire:

  • indirizzo del sito utilizzato per l’attività e l’ISP (Internet Service Provider), e quindi se trattasi di piattaforme tipo Ebay ovvero di sito proprio;
  • indicazione della posizione INPS già esistente (ad esempio nel caso di lavoratore dipendente a tempo indeterminato full time).

Ancora oggi alcuni Comuni, tuttavia, non sono attrezzati per ricevere la SCIA online e quindi, solamente in questo caso, è ancora necessario presentare il modulo cartaceo.

Come aprire partita IVA agevolata?

E’ possibile avviare una partita IVA agevolata accedendo al regime forfetario, ovvero l’unico regime fiscale agevolato a partire dal 2016.

I principali vantaggi del regime forfettario riguardano:

  • esclusione dall’applicazione dell’IVA e quindi, sostanzialmente, emissione delle fatture di vendita senza l’applicazione dell’IVA;
  • esenzione dall’IRAP;
  • esclusione dall’applicazione degli studi di settore.

I principali svantaggi relativi all’applicazione del regime forfetario riguardano la perdita del beneficio delle detrazioni di imposta IRPEF e l’impossibilità di dedurre i costi sostenuti in quanto l’imposta sostitutiva viene determinata in maniera forfetaria su una percentuale dei ricavi.

Quanto costa aprire un e-commerce?

I costi per procedere all’apertura di un’attività di e-commerce diretto o indiretto consistono nei diritti da versare alla Camera di Commercio, ovvero euro 18,50 di bolli, 17 € di diritti nonché € 57 di diritto camerale da versare annualmente.

Per avviare un e-commerce occorre iscriversi all’INPS?

Le ditte individuali sono obbligate ad iscriversi alla Gestione IVS Commercianti e Artigiani dell’INPS, versando contributi fissi sul minimale pari a circa 3.600 euro circa.

Tuttavia, accedendo al regime forfetario, è possibile versare anche l’INPS in maniera agevolata beneficiando di riduzione pari al 35% degli oneri contributivi ovvero euro 2.400 fissi annui.

Anche i lavoratori dipendenti devono versare i contributi fissi INPS?

I titolari di un contratto di lavoro tempo indeterminato con contratto full time ovvero con un contratto part- time di almeno 26 ore lavorative settimanali che avviano una nuova attività d’impresa non sono tenuti all’iscrizione INPS Gestione commercianti fintanto che l’attività prevalente è quella di lavoro dipendente sia in termini di tempo che in termini reddituali.

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11 commenti

  • Michelangelo Somma

    Salve, un dipendente di un ente locale a tempo indeterminato full time, può fare ecommerce online ?

  • Diego G.

    Buongiorno,
    questa la riposta dello sportello competente in Ancona per il discorso contributi inps (io sono dipendente partime 90%):

    Loro risposta:
    ‘Buongiorno,
    come già chiarito nella precedente risposta, solo un rapporto di lavoro subordinato a tempo pieno esonera dal versamento della contribuzione nella gestione degli esercenti attività commerciali.’

    Mia risposta:
    ‘Sono partime al 90 per cento, non crede che sia attività prevalente?’

    Loro risposta:
    ‘nei nostri messaggi e circolari non viene indicata una percentuale di part-time che è prevalente, ma solo il lavoro a tempo pieno’

  • Chiara

    Buongiorno,
    ho un contratto come lavoratore dipendente a tempo indeterminato full time ma sono in cassa integrazione parziale (lavoro a settimane alternate): in questo caso se apro partita IVA devo pagare i contributi fissi INPS?
    Grazie per una risposta!
    Chiara

  • Laura

    Buongiorno,
    ho letto il vostro articolo ma non sono sicura di aver compreso giusto, quindi io essendo assunta a tempo indeterminato part time 21h , non devo pagare l’INPS ma solo apertura P.IVa e SCIA?

  • Cristina

    Buonasera, non mi è chiaro quando si tratta e viene riconosciuta, la vendita di oggetti che siano di produzione hobbistica e quando sono effettivamente artigianato. Se volessi aprire un e commerce sul mio sito (mi occupo di progettazione di allestimenti floreali) dove vendere piccoli gioielli floreali, come verrebbe considerato? Artigianato o hobbistico? In base a cosa viene differenziata l’attività? Grazie Mille!

  • Cesario Calcagni

    Salve sia io che mia moglie abbiamo già due partite iva professionali di area medica. Vorremmo aprire un e-commerce dedicato solo al mercato europeo con acquisti solamente in Italia.
    Come potremmo orientarci per l’apertura della partita IVA ed eventualmente accedere per i primi anni al regime agevolato?

  • Gabriele

    Ho una ditta individuale di e.commerce dal 2003 , purtroppo negli ultimi anni il mio reddito complessivo si è abbassato a 6 mila euro.
    Vorrei tentare di sviluppare un nuovo progetto da presentare a qualche piattaforma di Crowfounding .
    Si tratta di un Kit fotovoltaico da istallare sul terrazzo . La parte più interessante di questo progetto è la costruzione del pannello solare che dopo anni di sperimentazioni sono riuscito a fare con risultati molto positivi .
    Volevo vendere questo prodotto assieme ad altri ( fotovoltaico , eolico ) via internet su un sito che ho costruito .
    Vorrei chiedervi : se il pannello è stato costruito da me devo depositare un marchio di costruzione per fare tutto in regola ? Se può esservi utile questo dato , i due pannelli solari che compongono il kit non superano i 300 W .

    Grazie per la risposta .

  • Marco Giusti

    Ciao,
    io sto cercando di fare qualcosa online. Amo le “cianfrusaglie” e ho visto che c’è possibilità di vendita (ma non solo online).
    Mi sono un po’ confrontato in giro e ho notato che la scelta tra ecommerce e ebay/amazon, non è cosa chiarissima. Eventualmente le scartoffie da compilare sono sempre le stesse? E poi, qualcuno sa consigliarmi qualche buon servizio di provider per internet? Io per ora ho solo ricevuto proposte da Telecom, contattata tramite questa pagina http://www.retevenditaitalia.com/telecom/landing/index.html
    Non sono economicissimi, però gli altri operatori come sono? Cosa offrono?

    Ciao e grazie

    Marco

    • Buonasera,
      a prescindere di come decide di vendere (tramite ebay o con un sito proprio) per poter svolgere questo tipo di attività, se in modo professionale e continuativo e quindi non solo per un oggetto, occorre aprire la partita IVA ed iscriversi alla Camera di Commercio.
      Rispetto al provider occorre confrontare le varie proposte.
      Saluti

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